Riscatto contributi Inps: tutto quello che c’è da sapere

Riscatto contributi INPS

Puoi riscattare autonomamente i contributi INPS di periodi non coperti da contribuzione: ecco come fare

Per chi lavora, l’importo dell’assegno della pensione è dato dall’elaborazione di tutti i contributi versati durante la vita lavorativa. I contributi possono essere però di tanti tipi e a volte bisogna attivarsi personalmente per farseli riconoscere, spesso pagando una somma di denaro. 

Tutto ciò ti consente però di andare in pensione con una somma più alta. Vediamo quindi quali sono i contributi che puoi riscattare per accrescere la tua pensione, evidenziando i più importanti che puoi farti riconoscere. In questo articolo escluderemo invece quelli obbligatori, cioè versati direttamente dal datore di lavoro per via del contratto.

Riscatto periodi non coperti da contribuzione: come funziona? 

Bisogna prima di tutto fare una precisazione: stiamo parlando di tutti quei periodi in cui non è avvenuta contribuzione obbligatoria, a causa di eventi per cui la normativa stessa non li prevede.

Stiamo escludendo quindi il caso in cui sia stato il datore di lavoro a non versare volutamente i contributi per te, per via quindi di una condotta irregolare. A volte, infatti, c’è un’omissione contributiva data dal fatto che il datore di lavoro trattiene, ma poi non versa, i contributi; si parlerebbe qui di “omissione contributiva”.

Nel nostro caso, invece, vedremo le modalità di riscatto per i contributi mancanti.

Infatti, puoi ottenere, a pagamento, la copertura per i periodi in cui non c’è stato versamento contributivo, ovvero il riscatto per i contributi non versati.

Si possono riscattare i contributi figurativi?

Si parla di contributi figurativi quando il rapporto di lavoro è sospeso per determinati eventi che non prevedono il versamento della contribuzione obbligatoria, o la prevedono solo in parte.

Esempi di contributi figurativi sono quelli dati dai periodi di:

e molti altri casi in cui non c’è contribuzione obbligatoria ma è come se ci fosse, anche se non la si versa. Nei casi appena descritti, la riscossione avviene su tua domanda, ma generalmente è tutto automatico attraverso l’INPS. Resta comunque il fatto che, su richiesta dell’interessato, questi contributi figurativi possano essere oggetto di rinuncia.

Altri tipi di contributi figurativi che possono essere versati su tua richiesta sono per esempio quelli derivanti dal servizio militare oppure per il periodo in cui si sono svolti gli studi per la laurea.

Attenzione: ci sono dei casi in cui invece non è prevista alcuna contribuzione, neppure figurativa. Esempio frequente è quello per i periodi di malattia del figlio oltre il sesto anno di età e di durata inferiore ai 7 giorni.

I contributi possono essere anche riscossi d’ufficio, e cioè senza che tu possa rinunciarne. Alcuni esempi? La cassa integrazione, la disoccupazione indennizzata, i contratti di solidarietà, i lavori socialmente utili, i periodi di mobilità e i periodi di assistenza antitubercolare.

Quanto costa riscattare un anno di contributi 

Per capire quanto costa riscattare un anno di contributi, bisogna considerare di quale periodo si tratta. Infatti, si fa riferimento non solo a quelli da riscattare, ma anche a quelli in cui sono stati versati i contributi. A seconda dei casi, ci sarà un differente e complicato metodo per la definizione della cifra da versare.

In assenza di normative più chiare, per il calcolo del riscatto di un anno di contribuzione si deve far riferimento alla retribuzione annua percepita nell’ultimo anno di lavoro.

Si deve applicare poi un’aliquota che varia in base a quando si è cominciato a versare i contributi, e più in particolare se ci sono stati periodi contributivi prima del 1996.

Quanto costa riscattare 2 anni di contributi

Prima di capire quanto costa riscattare due anni di contributi, è bene specificare che, per ogni fattispecie, è previsto un limite massimo di anni che si possono riscattare.

Facciamo alcuni esempi pratici di varie ipotesi di riscatto e del relativo periodo riscattabile:

  • lavoro all’estero: è riscattabile per intero
  • congedo per gravi motivi familiari: massimo 2 anni
  • servizio civile universale: se non coperti già da contribuzione, sono riscattabili in misura piena
  • corso di laurea: in base alla durata del corso
  • assistenza e cura dei disabili: si può riscattare un periodo fino a 5 anni, ma solo se si hanno minimo 5 anni di contribuzione.

E questi sono solo alcuni dei molti casi in cui è possibile effettuare un riscatto dei contributi non versati.

L’ammontare da versare a titolo di riscatto varia in base al proprio reddito e dal periodo di primo versamento (prima o dopo del 1996). In base al minimale INPS individuato per l’anno 2024, possiamo affermare che, per ogni anno di contribuzione, la cifra minima sia poco superiore ai 4.000 € per chi ha cominciato a versare dopo il 1996, mentre circa 3.500€ per quelli che hanno iniziato a fare versamenti contributivi prima del 1996.

Riscatto contributi prima del 1995

Se vuoi riscattare i contributi prima del 1995 puoi prendere come riferimento il reddito dell’anno precedente e si applicherà l’aliquota prevista dalla categoria di lavoratori cui si appartiene.

Le percentuali sono riportate in una circolare fornita direttamente dall’ INPS, che viene via via aggiornata nei valori con il passare degli anni, a causa dell’inflazione.

Dove trovare il modulo riscatto contributi Inps

Per poter richiedere il riconoscimento dell’ulteriore contribuzione, è necessario porre domanda all’INPS tramite la piattaforma dedicata. Nell’apposita sezione puoi trovare l’elenco di tutti i tipi di riscatto che si possono richiedere, e anche le relative modalità di pagamento.

In alternativa, puoi chiamare il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile, o recarti presso un ente di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

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