La NASpI: quanto dura, come richiederla

La NASpI: quanto dura, come richiederla

In questa puntata di Lavoro in Pillole, con la consulente Marta Zago parleremo della NASpI ovvero dell’indennità mensile INPS a tutela dei periodi di disoccupazione involontaria.

 In che modo il lavoratore può richiederla? Esistono delle ipotesi di liquidazione anticipata?

Vediamolo insieme.

 

Lo stato di disoccupazione

 Per poter godere della NASpI, il lavoratore deve dimostrare di trovarsi in uno stato di disoccupazione involontaria. Ma che cosa significa?

La persona non ha un impiego subordinato o autonomo perché:

  • è stato licenziato (il licenziamento può essere anche disciplinare)
  • si è dimesso per giusta causa (ad esempio: per mancato pagamento della retribuzione)
  • è una lavoratrice madre che si è dimessa durante il periodo protetto

 

Per risultare ufficialmente disoccupato, il lavoratore:

  • deve inviare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (la cosiddetta DID) attraverso il sito dell’INPS o dell’ANPAL, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro
  • E, entro 30 gg dalla trasmissione della DID, deve sottoscrivere un Patto di servizio con il Centro per l’impiego.

 

Chi può percepire la NASpI? 

Tutti i lavoratori subordinati iscritti all’INPS.

Tra questi sono inclusi:

  • i lavoratori che cessano il rapporto di lavoro di comune accordo con il datore in una delle Sedi protette (sindacati, Ispettorato…)  
  • le lavoratrici madri che si dimettono
  • a partire da gennaio 2022, gli Operai a tempo indeterminato impiegati nelle cooperative agricole

 

Tutti questi soggetti devono dimostrare contemporaneamente:

  • lo stato di disoccupazione, come visto in precedenza
  • almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

 

A quanto ammonta? 

La legge prevede un importo massimo pari a 1.360,77 euro, ma è bene specificare che non tutti riceveranno questa cifra.

La NASpI, infatti, è frutto di un calcolo preciso che prende come base imponibile la retribuzione degli ultimi 4 anni (che è diversa da lavoratore a lavoratore). 

ATTENZIONE: a partire dal 91° giorno di prestazione, l’importo della NASpI viene ridotto progressivamente del 3% al mese. Questo perché il suo scopo è accompagnare il lavoratore verso una nuova occupazione stabile

 

Quanto dura? 

L’INPS paga la NASpI per un arco temporale pari alla metà delle settimane di contribuzione versate negli ultimi 4 anni, e per un massimo di 24 mesi, cioè 2 anni. 

Facciamo un esempio: 

Un lavoratore negli ultimi 4 anni ha versato contributi per 208 settimane.

La NASpI verrà corrisposta per un massimo di 104 settimane, e dunque per 24 mesi.

 

Come richiederla 

La domanda deve essere presentata dal lavoratore sul sito dell’INPS entro il termine massimo di 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. 

Di solito spetta a partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda. Ad ogni modo, non può essere rilasciata prima che siano trascorsi 8 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. 

Viene poi accreditata ogni mese secondo due modalità:

  • in conto corrente, se è stato dichiarato in sede di domanda
  • altrimenti con bonifico presso l’ufficio postale nella provincia di residenza/domicilio del lavoratore

 

Incentivi: anticipo della NASpI 

Per incentivare il ritorno in attività del lavoratore, la legge consente di richiedere la LIQUIDAZIONE ANTICIPATA. 

Questo è possibile nel caso in cui si voglia

  • iniziare un’attività di lavoro autonomo o in forma di impresa (individuale, di persone o di capitali)
  • oppure sottoscrivere una quota di capitale sociale di una società cooperativa

Per ricevere l’anticipo è necessario fare domanda sul sito dell’INPS e, se la richiesta viene approvata, l’importo rimanente viene liquidato in un’unica soluzione. 

ATTENZIONE: il lavoratore che richiede l’anticipo della NASPI deve attendere la conclusione del periodo di concessione per iniziare a lavorare, altrimenti dovrà restituire per intero l’anticipazione di cui ha goduto.