Ingegneria robotica del software, management della sostenibilità, cyber security: ecco alcuni settori che ultimamente totalizzano più offerte di lavoro
Ingegneri, ingegneri e ancora ingegneri: a dominare la top25 delle professioni più in crescita secondo LinkedIn ci sono soprattutto loro. Basti pensare che ai primi tre posti troviamo ingegneri robotici, ingegneri del machine learning e ingegneri di software.
Più avanti, scorrendo la classifica, c’è ampio spazio anche per i mestieri legati alla sostenibilità, alla sicurezza informatica e all’analisi dei dati.
L’elenco delle 25 professioni in ascesa, secondo LinkedIn, è frutto dell’analisi delle informazioni raccolte dal portale negli ultimi cinque anni e indica la direzione che sta prendendo il mercato del lavoro.
Al primo posto della classifica troviamo l’ingegnere robotico, uno specialista che si occupa della progettazione, della costruzione e del collaudo di robot.
Subito dopo, tra i professionisti più richiesti ci sono gli ingegneri di machine learning, detti anche “ingegneri dell’apprendimento automatico”. Lavorano ovviamente nel settore IT e si concentrano sulla progettazione, la realizzazione e la manutenzione di algoritmi di apprendimento automatico e sistemi di intelligenza artificiale.
Al terzo posto c’è il “cloud architect”, che si occupa di progettare e costruire ambienti cloud scalabili e resilienti, che si adattino il più possibile alle esigenze di business di un’impresa. Benché nel nome ci sia la parola “architetto”, si tratta in realtà tendenzialmente di ingegneri del software.
Anche in questa posizione troviamo un ingegnere, e più precisamente l’ingegnere dei dati (data engineer). I professionisti di questa area si occupano di identificare le tendenze presenti nei set di dati e di creare algoritmi per trasformare i dati grezzi in informazioni strutturate e organizzate che possono essere utilizzate in modo efficiente.
Al quinto posto troviamo il manager della sostenibilità. II suo compito è quello di elaborare, attuare, monitorare e revisionare il piano strategico di sostenibilità all’interno di un’organizzazione.
L’obiettivo del piano deve essere quello di ottenere il massimo beneficio per tutti gli stakeholder e di incoraggiare una comunicazione costruttiva con loro.
Ancora, in sesta posizione c’è il consulente di data management, o consulente della gestione dei dati. Questa figura si occupa di presentare ai suoi clienti raccomandazioni riguardanti la gestione strategica dei loro dati.
Subito dopo, al numero 7 LinkedIn pone l’analista delle risorse umane (HR analyst). Questi specialisti raccolgono ed esaminano dati per formulare suggerimenti in relazione al reclutamento, alla gestione e alla trattenuta del personale di talento.
Nella stessa area lavora anche il talent acquisition specialist, che gestisce l’intero ciclo di ricerca e reclutamento dei professionisti in azienda, prevedendo anche quali saranno le risorse necessarie all’organizzazione per le sue esigenze future.
Tra le dieci professioni più in crescita troviamo poi il software account executive: si occupa di gestire l’intero ciclo di vendita, che in questo caso riguarda software, dalla ricerca dei clienti alla conclusione degli accordi commerciali.
In decima posizione si fa spazio il cyber security specialist, ovvero lo specialista di sicurezza informatica. Come abbiamo già visto su laborability, si tratta di un settore che occupa uno spazio crescente fra le priorità delle aziende, visto che in ballo c’è la sicurezza dei dati, degli archivi, della privacy e di molte informazioni riservate.
La digitalizzazione sta spingendo anche le banche a cercare nuovi tipi di dipendenti, non solo per l’ambito IT ma anche per la gestione personalizzata dei patrimoni dei loro clienti.
La pandemia ha accelerato questo processo e nell’ultimo periodo Linkedin ha registrato una crescente richiesta di banker: possono essere avvocati o consulenti finanziari con competenze relative al credito e al settore retail, in grado di offrire al cliente un servizio il più possibile su misura.
Ancora nel ramo informatico, scorrendo la classifica, troviamo gli “scienziati dei dati”: solitamente sono ingegneri del software o business analyst specializzati in machine learning o data mining.
Il data scientist si occupa di sviluppare modelli e strategie di gestione dei big dataÈ una enorme raccolta di dati che supera i limiti dei database tradizionali. Per essere analizzata necessita di tecnologie e metodi analitici specifici, in modo da estrarre valori e conoscenze, che, ad esempio, in un contesto aziendale possono essere d’aiuto nel prendere le decisioni migliori. More, con l’obiettivo di trarne informazioni rilevanti per il business aziendale.
I programmatori back-end, invece, si concentrano sul lato server della realizzazione di una pagina web. Nel dettaglio, sono esperti nella creazione del codice che fa funzionare le parti invisibili di un sito web.
Alla posizione numero 14 della classifica di LinkedIn troviamo una professione un po’ più tradizionale: il responsabile di prodotto (product manager). Si occupa, come suggerisce il nome, del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita: dal brand al packaging al costo, fino alla sua collocazione sul mercato.
Subito dopo, al numero 15, un altro manager che lavora prettamente un ambito sanitario. I clinic manager, infatti, sono responsabili della supervisione di tutte le operazioni quotidiane all’interno di strutture ambulatoriali o mediche.
Tra le 25 professioni più in crescita troviamo poi il retail sales consultant, detto anche consulente di vendita al dettaglio. Può lavorare in molti settori e aiuta il cliente a trovare il prodotto o servizio che meglio risponde alle sue esigenze.
A seguire l’addetto allo sviluppo aziendale (business developer), che individua nuovi mercati dove espandere la presenza dell’azienda, contattando i potenziali clienti e sviluppando offerte che soddisfino i loro bisogni.
Ancora, la 18esima professione più richiesta è quella del client manager, che si occupa di migliorare l’esperienza del cliente e rafforzare il suo rapporto con l’azienda.
Al numero 19 il gestore degli investimenti (investment manager), che fornisce informazioni e consulenza finanziaria, massimizzando il rendimento del portafoglio di privati e aziende.
Il full stack engineer (numero 20 nella classifica di LinkedIn) è coinvolto in tutte le aree dello sviluppo del software, dalla progettazione ai test fino all’implementazione. Di base è un ingegnere informatico, così come anche l’infrastructure architect (numero 21), che si occupa di progettare e implementare sistemi informatici a supporto delle infrastrutture aziendali.
Ancora, il payroll specialist (22), gestisce tutti gli aspetti del processo di consegna delle buste paga, dalla conta delle ore lavorate al versamento del denaro.
Al numero 23 troviamo ancora una delle tante specializzazioni relative all’ingegneria del software: lo sviluppatore front-end, nel dettaglio, è il programmatore specializzato nell’interfaccia utente, un ruolo che richiede quindi equilibrio tra estetica e funzionalità.
In penultima posizione c’è il consulente ERP (Enterprise Resources Planning), che si occupa di pianificare le risorse aziendali e far funzionare il software gestionale che integra i più importanti processi di business e le funzioni aziendali.
Chiude la classifica di LinkedIn l’addetto al customer service (assistenza dei clienti), che interagisce col pubblico gestendo i reclami, elaborando gli ordini e fornendo informazioni in merito a prodotti e servizi.
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