Vincenzo Schettini, il prof social che piace ai ragazzi

img 1: “Vincenzo Schettini, fisico e musicista”
(in foto Vincenzo Schettini, fisico e musicista)

Quando leggerezza e carisma fanno rima con insegnamento: la classe da 1 mln di alunni di Vincenzo Schettini

La storia di Vincenzo Schettini è l’esempio di come sia possibile utilizzare al meglio la modernità, trasformando i social in opportunità di crescita. Musicista appassionato, insegnante di fisica, desideroso di comunicare con i giovani, Vincenzo Schettino è diventato il prof più famoso d’Italia: dopo aver pubblicato il libro “La fisica che ci piace”, ha pensato di aprire un proprio sito personale, dedicato alle giovani generazioni e a tutte le persone che hanno voglia di imparare.

Con oltre 250 mila followers nel profilo Instagram, e 249 mila iscritti al canale Youtube, Schettini sta letteralmente spopolando sul web, entrando a far parte anche del variegato e velocissimo mondo di Tik Tok. Una descrizione semplice ed efficace di sé stesso, e l’obiettivo ambizioso che si è posto: rendere piacevole ed entusiasmante l’insegnamento, facendo capire ai giovani che la scuola è una grande opportunità di crescita e divertimento

Video, uno strumento per insegnare

Vincenzo Schettini ha capito che i social e gli strumenti che offrono sono delle possibilità da cogliere per avvicinare i giovani: è inutile condannare la modernità, meglio interpretare il cambiamento in atto e imparare a trarre le cose migliori dalle trasformazioni. 

Da qui, l’idea di utilizzare i video come mezzo di comunicazione con i giovani: l’insegnante pubblica, ogni giorno, dei brevi video sui propri profili online, spiegando i fondamenti della fisica, e molto altro, a una classe virtuale composta da ben 1 milione di alunni

Una community davvero molto grande e numerosa, composta da giovani di tutte le età, con la quale il professor Schettini ha imparato a confrontarsi quotidianamente, usando un linguaggio adatto al target, semplice e sintetico, ma al tempo stesso d’effetto.

Con il suo approccio allegro e smart, Vincenzo Schettini sta conquistando il cuore di tantissimi giovani, apportando un beneficio per la società da non sottovalutare: in un’epoca storica che vede le giovani generazioni a rischio di abbandono scolastico, l’approccio di Schettini sta, con buone probabilità, salvando tanti talenti che, se non individuati e indirizzati adeguatamente, potrebbero andare perduti.

Il contesto di riferimento

Vincenzo Schettini si muove in un contesto generale tutt’altro che rassicurante: il fenomeno dei ‘neet’ sta preoccupando non poco le istituzioni, e anche il mondo delle imprese. La dispersione lavorativa vede coinvolti i giovani tra i 20 e i 34 anni che non sono impegnati in alcun tipo di percorso lavorativo o di formazione

Attualmente il fenomeno interessa 1 giovane su 3: in Italia il 29,4% di ragazzi che rientra in questa fascia d’età non studia né lavora, ed è la percentuale più alta d’Europa. Il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni di età si è contratto in oltre quindici anni, passando dal 25,7% nel 2005 al 16,8% nel 2020 (dal 74,5% nel 2005, al 66,9% nel 2020 nella fascia di età tra i 30 e i 34 anni), mentre quello dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni di età è salito di oltre 23 punti percentuali, passando dal 31,4% del 2005 al 54,2% nel 2019.

Un pezzo della responsabilità sta anche nelle carenze della formazione professionale, che non riesce a colmare il “mismatch” con le esigenze e le richieste dei settori produttivi, e dell’inesistenza delle politiche attive del lavoro. Di certo, si avverte il bisogno di un approccio diverso alla didattica anche all’interno della scuola secondaria. 

I consigli di Schettini

Vincenzo Schettini consiglia ai ragazzi di usufruire degli strumenti messi a disposizione dal web, ma senza dimenticare i mezzi più tradizionali che fanno parte dell’apprendimento. Va benissimo rivedere i video di lezioni se sono un contributo in più a ciò che si è già studiato sui libri. 

I video sono utili a memorizzare meglio i contenuti appresi, e a risolvere possibili dubbi rimasti. Ma la vecchia e buona tecnica che abbina la lettura alla ripetizione a voce alta è ancora la migliore: aiuta i giovani a conservare un rapporto con i libri, e li stimola a migliorare la loro proprietà di linguaggio e la sicurezza in sé stessi.

Leggi anche:

‘Occupazione giovanile, governo francese sigla accordo con Tinder’

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.