Assegno congedo matrimoniale: cos’è e chi può richiederlo

assegno congedo matrimoniale
(foto Shutterstock)

Operai di industria e artigianato possono ottenere sette giorni di retribuzione da parte dell’INPS

Una recente circolare INPS ci dà informazioni sull’assegno congedo matrimoniale, che si può ottenere in occasione di un matrimonio civile, concordatario o di un’unione civile.

 Il contributo riguarda principalmente gli operai delle imprese artigiane, tuttavia ci sono dei casi in cui non è possibile richiederlo, oltre ad alcune limitazioni, per esempio, per i lavoratori stranieri. Vediamo nel dettaglio cos’è l’assegno congedo matrimoniale, chi ne ha diritto e a quanto ammonta.

Assegno per congedo matrimoniale: cos’è

Prima di approfondire le caratteristiche dell’assegno, facciamo una piccola panoramica sul congedo matrimoniale. Questo tipo di congedo viene generalmente riconosciuto in occasione del matrimonio e ha una durata di 15 giorni.

 La raccomandazione principale è quella di rispettare le scadenze: va richiesto al proprio datore di lavoro entro l’anticipo minimo stabilito nel CCNL e deve essere goduto non troppo tempo dopo le nozze.

 Per alcune categorie di lavoratori, l’INPS riconosce una parte dell’importo di questo periodo tramite, appunto, l’assegno per congedo matrimoniale. Ci sono, però, alcuni requisiti per poterlo ottenere.

 Assegno congedo matrimoniale: a chi spetta e a quanto ammonta

Il trattamento previsto è rivolto alla sola categoria degli operai (e quindi non impiegati) dipendenti di aziende industriali, artigiane o cooperative.

I lavoratori stranieri possono richiedere l’assegno, purché prima della data del matrimonio o unione civile abbiano:

  • la residenza nel territorio italiano;
  • lo status di coniugato/a.

 Per tutti questi dipendenti è previsto il riconoscimento di un assegno per congedo matrimoniale di importo uguale a 7 giorni lavorativi, ma solo se:

  • il congedo è stato effettivamente goduto, e non solo richiesto;
  • il rapporto di lavoro esiste da almeno una settimana.

 Il calcolo effettivo dell’assegno è effettuato con modalità diverse a seconda che si abbia una busta paga oraria o mensilizzata.

Assegno congedo matrimoniale INPS: viene riconosciuto a lavoratori disoccupati o sospesi?

 A questo tipo di lavoratori, l’INPS riconosce il pagamento dell’indennità di congedo solo in alcuni casi. Vediamo quali:

  • devono essere stati lavorati almeno 15 dei 90 giorni antecedenti la data del matrimonio;
  • il dipendente ha rassegnato le proprie dimissioni per contrarre il matrimonio stesso;
  • c’è stato un licenziamento per cessazione dell’attività.

 In questi casi, gli interessati dovranno presentare domanda, esclusivamente via internet, fornendo il proprio certificato di matrimonio e copia dell’ultima busta paga. La domanda potrà essere presentata entro un anno dall’evento.

Le particolarità dell’assegno matrimoniale

Le regole per gestire il congedo matrimoniale sono contenute nel contratto collettivo applicato in azienda. In generale, il contributo da parte dell’INPS integra quello che il datore di lavoro è già tenuto a sostenere come previsto nel contratto: i 15 giorni di congedo matrimoniale, per la stragrande maggioranza dei casi, saranno comunque pagati in misura piena al lavoratore, ma l’INPS contribuirà al pagamento di 7 giornate.

 Ti segnaliamo, infine, altre informazioni utili su questo assegno:

  • Le festività che ricadono nel periodo di congedo sono pagate in aggiunta a quanto già si riceve;
  • l’assegno viene corrisposto anche se il dipendente non è in servizio per un giustificato motivo come, per esempio, la malattia;
  • il periodo di congedo, e quindi anche l’importo dell’assegno, fanno maturare tredicesima, ferie e tfr;
  • l’assegno non può essere cumulato con le prestazioni di malattia, maternità o cassa integrazione: è un trattamento di retribuzione più favorevole, che verrà corrisposto in sostituzione rispetto a questi ultimi elencati.

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