Permessi legge 104: cosa sono e come utilizzarli

Permessi legge 104, tutto quello che serve sapere
(foto Shutterstock)

I lavoratori che assistono familiari disabili possono godere di speciali diritti e agevolazioni molto convenienti

Legge 104 art 3 comma 1 permessi retribuiti: cosa dice la normativa

L’articolo 3 comma 1 della Legge 104 del 1992, nota semplicemente col nome di Legge 104, dà la definizione di persona portatrice di handicap, che riportiamo integralmente di seguito:

È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

Legge 104: quanti giorni spettano al mese?

Con la Legge 104 i dipendenti possono assentarsi dal lavoro per un tot di giorni al mese senza perdere retribuzione. Si tratta di uno degli interventi più importanti per permettere ai lavoratori di avere dei permessi per assistenza disabili, in particolare familiari. In particolare:

  • il disabile stesso o i familiari (coniuge, genitori anche adottivi o parenti entro il secondo grado) del disabile in situazione di gravità possono chiedere di astenersi dal lavoro con dei permessi retribuiti per 2 ore al giorno o in alternativa 3 giorni al mese (anche divisi in ore);
  • i dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati che assistono familiari con disabilità grave possono richiedere di astenersi dal lavoro con un periodo di congedo, continuativo o frazionato, della durata massima di due anni.

Cosa si può fare durante i permessi legge 104

Le attività che si possono svolgere durante un permesso ottenuto grazie alla Legge 104 non sono perfettamente indicate. In linea di massima durante quelle ore il caregiver deve occuparsi del familiare che ha bisogno di assistenza.

Tuttavia, in una sentenza del 2023 la Cassazione ha assolto una persona licenziata dall’azienda perché si era recata al parco a leggere un libro in solitudine, invece di accudire il proprio genitore gravemente malato. La Cassazione ha quindi stabilito che una persona non deve dedicare il 100% del tempo concesso dalla Legge 104 per accudire il proprio familiare, ma può usarlo anche per recuperare energie, salvo rispettare i propri doveri di cura.

Permessi legge 104 per fare la spesa

Anche in questo caso ci viene in aiuto una sentenza della Cassazione, la n. 17102 del 16 giugno 2021, nella quale è stato confermato un licenziamento di un lavoratore che si era recato durante il periodo di permesso a fare la spesa, per poi andare al mare, senza fare ritorno presso la persona assistita.

La conferma del licenziamento è arrivata perché la spesa era per scopo personale e non per la persona assistita.

Infatti è lecito andare a fare la spesa, all’ufficio postale o sbrigare altre commissioni per conto del familiare assistito durante il periodo di permesso, ma non per scopi personali.

Permessi Legge 104: i requisiti

La legge 104 si riferisce alle persone con una disabilità accertata, che, a causa di minorazioni fisiche o psichiche, mostrano difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione. La legge si applica a tutti i residenti in Italia, anche se stranieri.

La persona che vuole diventare caregiver e chiedere i permessi legati alla Legge 104 deve essere una delle seguenti figure:

  • il coniuge o un parente entro il secondo grado, cioè genitori, fratelli e sorelle;
  • un affine (ovvero i parenti del coniuge) entro il secondo grado, come i suoceri, il genero o la nuora;
  • un parente entro il terzo grado, cioè zii e nipoti, ma solo se i genitori o il coniuge della persona con handicap hanno più di 65 anni, sono affetti da patologie invalidanti o sono deceduti.

Richiesta permessi Legge 104: modulo 2024

Per usufruire delle tutele e dei diritti previsti dalla legge 104 bisogna richiedere l’accertamento alla commissione medica delle unità sanitarie locali (ASL). Il proprio medico di base deve predisporre il certificato dove vengono elencate le patologie per cui si richiede di usufruire della legge 104.

L’interessato deve poi inviare la domanda per l’accertamento dell’handicap, in via telematica online sul sito INPS, presso la sezione “Prestazioni a sostegno del reddito: accesso al portale delle domande” o rivolgendosi a un patronato, oppure contattando gratuitamente il Contact Center.

Una volta presentata la domanda, chi fa richiesta sarà convocato per la visita di accertamento. Il verbale con l’esito della visita e l’eventuale accoglimento della domanda viene comunicato direttamente al richiedente dall’INPS.

Il datore di lavoro può negare i permessi legge 104?

No, essendo i permessi per la Legge 104 un diritto di legge, il datore di lavoro non può negarli. Infatti, non si tratta di una concessione fornita dall’azienda ai lavoratori dipendenti, ma di un vero e proprio diritto presente nella normativa italiana.

Permessi legge 104 controlli

I lavoratori dipendenti che usufruiscono dei permessi dovuti alla Legge 104 possono essere controllati sia dal datore di lavoro che dall’INPS.

L’azienda e l’INPS possono controllare che i permessi sono stati usati secondo la normativa e non per scopi personali.

Permessi legge 104: la proroga è in automatico?

I permessi ottenuti per via della Legge 104 sono automaticamente prorogati fino a un’eventuale successiva visita medica che certifichi la perdita dei requisiti.

La proroga automatica vale per qualsiasi percettore dei permessi retribuiti, sia se a richiederli è la persona disabile sia se a farlo è un familiare.

Permessi legge 104: novità 2024

La Legge 104 negli ultimi anni ha subito pochi cambiamenti, ma recentemente c’è stata una novità. Nel messaggio n. 4143 del 22 novembre 2023 dell’INPS, l’Istituto ha chiarito che ogni persona assistita non ha più un referente unico, ma può averne diversi.

La persona disabile o non autosufficiente può quindi avere più caregiver ad assisterla, che possono alternarsi nella cura del proprio familiare.

 

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