Dal 2025 il Bonus partita IVA da 800 euro è una misura strutturale
La Manovra del 2024 ha reso strutturale il cosiddetto Bonus partita IVA da 800 € a partire dal 2025, una delle agevolazioni più importanti per chi possiede una partita IVA.
Il bonus partite IVA è un’indennità di 800 € per sei mensilità. Questo bonus autonomi prende il nome di Iscro, acronimo che sta per Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa. Si tratta di una nuova forma di assistenza a favore dei lavoratori autonomi, a metà strada tra l’indennità di disoccupazione e la cassa integrazione.
La domanda per il bonus Partita IVA da 800 € deve essere presentata all’INPS in via telematica entro il 31 ottobre di ogni anno in cui si richiede il beneficio.
Nel modulo di richiesta, devi autocertificare i redditi riferiti agli anni richiesti per la verifica.
Dopo l’invio, l’Agenzia delle Entrate effettua i controlli sui dati forniti e comunica l’esito all’INPS.
Solo in caso di esito positivo, l’INPS provvede al pagamento dell’ISCRO.
Vediamo ora quali sono tutti i bonus partite IVA attivi e conclusi.
Il bonus Partite IVA da 3.000 euro è stato un intervento straordinario di sostegno economico previsto nel 2023 per i lavoratori autonomi residenti o operanti nei territori alluvionati dell’Emilia-Romagna.
Questa misura non è stata rinnovata né per il 2024 né per il 2025, e ha avuto carattere eccezionale e temporaneo.
L’importo complessivo era pari a 3.000 euro, corrispondente a tre mensilità da 1.000 euro.
Potevano fare domanda i titolari di Partita IVA che svolgevano un’attività economica nei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali del 2023, secondo l’elenco definito nei provvedimenti ufficiali.
Il bonus da 800 euro per Partite IVA è una misura di sostegno economico rivolta ai lavoratori autonomi in difficoltà. Tecnicamente, prende il nome di Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) e può essere considerata una sorta di indennità di disoccupazione per le Partite IVA che hanno registrato un calo significativo del reddito.
Possono fare richiesta tutti i lavoratori autonomi che, nell’anno di presentazione della domanda, hanno dichiarato un reddito inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo percepiti nei due anni precedenti.
Non esiste un bonus specifico per le partite IVA in regime forfettario. Più correttamente, si tratta di un regime fiscale agevolato, pensato per semplificare la gestione amministrativa e ridurre la pressione fiscale.
Il regime forfettario prevede l’applicazione di una tassazione ridotta sul reddito imponibile, determinato in modo forfettario, cioè con una deduzione dei costi calcolata in percentuale rispetto all’attività svolta. Su questo reddito si applica un’aliquota del 15% in via ordinaria oppure del 5% per i primi cinque anni, se si rispettano determinati requisiti.
Oltre alla tassazione più leggera, il regime è particolarmente vantaggioso per la sua semplicità: non si applicano IVA né ritenute d’acconto, riducendo gli adempimenti fiscali e i costi legati alla contabilità.
Nel 2025, possono accedere al regime forfettario i lavoratori autonomi con ricavi o compensi non superiori a 85.000 € annui.
Per i lavoratori autonomi e i titolari di partita IVA, non esiste alcun bonus benzina o bonus carburante previsto per il 2025.
Il bonus carburante era una misura straordinaria, in vigore fino al 2024, pensata esclusivamente per i lavoratori dipendenti. Non si trattava di un contributo universale, ma di un’agevolazione che l’azienda poteva scegliere di erogare ai propri dipendenti, sotto forma di fringe benefit, fino a un limite stabilito dalla normativa.
Nel 2025, non è previsto alcun bonus carburante per le partite IVA, né sono attive misure analoghe dedicate ai lavoratori autonomi.
Il bonus mamma per partita IVA è una misura di sostegno rivolta alle lavoratrici autonome con almeno due figli.
A seguito delle modifiche introdotte dal Decreto n. 95 del 30 giugno 2025, il bonus è stato aggiornato: l’importo è pari a 40 € al mese e viene erogato fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.
Per accedere al bonus, la madre deve possedere un reddito complessivo non superiore a 40.000 € annui.
Oltre al bonus mamma partita IVA, resta attivo anche l’assegno unico e universale, una misura rivolta a tutte le madri lavoratrici, comprese le autonome, che possono beneficiarne anche solo nell’importo minimo previsto per legge, in base all’ISEE.
Se hai meno di 35 anni e vuoi aprire una partita IVA, sappi che le agevolazioni giovani partita IVA sono numerose e concrete, eccone alcune:
Attualmente non esiste alcun bonus affitti per le partite IVA.
L’unica misura attiva nel 2025 riguarda i lavoratori dipendenti assunti nell’anno e in possesso di specifici requisiti, tra cui:
In questi casi puoi ricevere un contributo esente da tasse e contributi, fino a un massimo di 5.000 € all’anno per due anni consecutivi.
Un’altra agevolazione riguarda i lavoratori under 31, che possono portare in detrazione una parte del canone di affitto nella dichiarazione dei redditi.
Se hai una partita IVA, al momento non sono previste agevolazioni specifiche per l’affitto della tua abitazione o sede lavorativa.
Nel 2025 non è previsto alcun bonus bollette per le partite IVA.
Il sostegno esistente è riservato esclusivamente ai nuclei familiari con un ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More inferiore a 25.000 €. In questo caso, puoi ottenere un bonus una tantum di 200 €, che può arrivare fino a 500 € per le famiglie con ISEE più basso.
Non si tratta di un’erogazione diretta di denaro, ma di una riduzione automatica in bolletta: l’importo viene scalato direttamente dal totale da pagare, senza bisogno di fare domanda (se hai un ISEE valido).
Se hai una partita IVA, non ci sono agevolazioni dedicate sulle bollette attive nel 2025.
La Manovra del 2024 ha reso strutturale il cosiddetto Bonus partita IVA da 800 € a partire dal 2025.
La Legge di bilancio 2024 ha confermato, in modo strutturale, il bonus partite IVA (Iscro), una misura di sostegno, già introdotta in via sperimentale nel triennio 2021-2023.
La finalità è quella di aiutare i lavoratori autonomi con redditi più bassi, maggiormente colpiti dalla crisi economica.
A tal proposito sono stati stanziati 20 milioni all’anno, dal 2025 fino al 2030.
Vediamo chi può richiedere il bonus partite IVA, quali sono i presupposti di accesso e a quanto ammonta il sostegno al reddito.
Il bonus partite IVA 2025 (Iscro) spetta a tutti coloro che sono iscritti alla cosiddetta “gestione separata” dell’INPS, ad esempio lavoratori autonomi, artigiani, collaboratori continuativi. La partita IVA, per la quale si chiede il bonus, deve essere attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda.
Puoi ottenere il bonus partite IVA, cioè l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), solo se rispetti tutti questi requisiti:
Attenzione: questi requisiti devono essere mantenuti per tutto il periodo in cui percepisci l’ISCRO.
Inoltre, se chiudi la partita IVA mentre stai ricevendo il bonus, perdi immediatamente il diritto all’indennità.
L’importo dell’ISCRO non può essere inferiore a 250 € al mese, né superare gli 800 € mensili. L’ammontare esatto viene calcolato applicando il 25% al reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate, su base semestrale.
L’indennità decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda e viene erogata per sei mesi consecutivi.
Per poter ricevere l’importo, devi partecipare a percorsi di aggiornamento professionale, obbligatori per legge. Le modalità e i contenuti di questi percorsi saranno definiti da specifici decreti ministeriali.
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