Bonus scuola 2023/2024

bonus scuola
(foto Shutterstock)

Come funzione il bonus scuola regionale che aiuta le famiglie a garantire il diritto allo studio dei figli

Come accade già in altri ambiti, ogni anno il Governo mette a disposizione vari aiuti per le famiglie più bisognose. Uno dei bonus più richiesti è proprio il bonus scuola, che permette l’abbattimento delle spese per l’istruzione dei figli tramite l’erogazione di un contributo economico per l’acquisto dei testi scolastici. 

Per accedere a questo bonus, però, ci sono delle limitazioni. Il primo scoglio per l’accesso è rappresentato dall’attestazione ISEE: solo i nuclei familiari che stanno al di sotto di un determinata soglia sono coinvolti da questo contributo. 

La normativa che lo regola, poi, cambia zona per zona. Per vedere se effettivamente si è coinvolti da questa misura, quindi, è necessario collegarsi al sito della propria regione o comune.

In cosa consiste

Il bonus scuola è stato ideato per abbattere il costo che annualmente ogni famiglia con figli in età scolastica deve affrontare. Sostanzialmente, è un contributo economico destinato all’acquisto di materiale scolastico in genere, e quindi:

  • libri di testo
  • contenuti didattici alternativi indicati direttamente dalle Istituzioni scolastiche
  • ausili indispensabili alla didattica, come per esempio audiolibri per non vedenti
  • in alcuni casi, anche per il pagamento di rette di iscrizione scolastiche.  

Le famiglie che lo richiederanno, dovranno necessariamente avere un figlio iscritto alle scuole:

  • scolastiche statali: secondarie di primo e secondo grado, cioè le scuole medie e superiori
  • scolastiche paritarie e non paritarie incluse nell’Albo regionale delle “Scuole non paritarie”(ad esempio le scuole private) medie e superiori
  • altri percorsi di studio e formazione professionale che possono essere messi a disposizione dalla propria regione di appartenenza.

A chi è destinato

Per accedere a questo bonus c’è una particolarità: non tutti i residenti in italia possono fruirne nella stessa maniera. Infatti, si deve far riferimento alla normativa adottata dalla propria regione o dal proprio comune, che può variare modi di accesso e limiti di utilizzo. 

Anche l’ammontare del bonus cambia da regione a regione. In generale, si può affermare che vengano maggiormente considerati i nuclei familiari più bisognosi, e cioè quelli che presentano un ISEE più basso.

L’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) è un requisito essenziale per poter accedere al contributo, ed è quasi nella totalità dei casi un parametro con cui lo Stato decide se una famiglia può o non può fruire di un determinato bonus. 

È bene quindi provvedere a farsi rilasciare questo documento, che può essere richiesto anche in autonomia con una procedura semplificata, o appoggiandosi ai servizi offerti da un patronato.

Come richiederlo

Ogni regione presenta delle regole diverse per quanto riguarda la richiesta, i requisiti e i documenti necessari per chiedere questo tipo di rimborso.

Per alcune regioni, la possibilità di richiedere il bonus scuola ad oggi è già scaduta, ma conviene sempre informarsi per verificare la presenza di eventuali deroghe.

Se il bando è ancora in corso, si potrà invece presentare la propria domanda, seguendo le istruzioni on line presenti nella piattaforma della propria regione.

Per avere la prova della spesa sostenuta, in occasione di eventuali controlli da parte del Comune, è consigliabile conservare le ricevute di acquisto della merce per un periodo non inferiore ai 5 anni. 

Tutti i pagamenti effettuati devono essere stati sostenuti tramite metodi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari o postali, o tramite fatture rilasciate dall’Istituzione scolastica. 

Cosa è escluso

Anche in questo ambito, è bene fare riferimento alla normativa applicata nella propria regione e comune di residenza.

In via generale, si può affermare comunque che non si possa utilizzare il credito derivante dal bonus scuola per l’acquisto di:

  • dizionari
  • strumenti musicali
  • cancelleria (penne, gomme, pastelli)
  • titoli di viaggio per raggiungere la scuola (come ad esempio abbonamenti ad autobus).

E più in generale, tutto quello che non è espressamente indicato nei vari bandi regionali.

 

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