Riposi e ferie in eccesso si possono donare ai colleghi sospesi, perché evitino la cassa integrazione e percepiscano lo stipendio pieno
Riposi e ferie solidali sono un istituto introdotto nel nostro ordinamento non molto tempo fa, nel 2015, con lo scopo di dare uno strumento ai lavoratori per regalarsi quello che normalmente dovrebbe essere un diritto individuale, le ferie e i permessi.
L’istituto nasce da una necessità concreta. Il caso pilota è francese e nel 2014 ha dato il nome ad una legge che lo regolasse, “loi Mathys”.
La legge si ispirò al caso di un padre che aveva terminato tutte le ferie ed i permessi per poter assistere il figlio malato, così i colleghi, con l’aiuto di un accordo aziendale, poterono donare le proprie ore di riduzione di lavoro e consentire al padre di accudire il figlio sino alla sua morte.
Questo istituto in Italia è anche conosciuto come “Banca ore solidale”.
Il principio alla base della Banca ore solidale è che i dipendenti possono cedere i loro riposi e le loro ferie ai colleghi che devono assistere i figli malati o bisognosi di cure, nel rispetto però della loro fruizione minima.
Sostanzialmente è possibile cedere solo le ferie eccedenti le 4 settimane annuali e i riposi eccedenti quelli minimi stabiliti per legge, cioè oltre le 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e 24 ore di riposo consecutivo ogni 7 giorni.
La cessione deve sempre e comunque avvenire a titolo gratuito.
La Banca ore solidale è uno strumento regolato dai contratti collettivi applicati nelle aziende, che possono ampliare i termini della legge, cioè estenderli consentendo di prendersi cura non solo di figli, ma anche di altri familiari.
Le singole aziende hanno comunque la possibilità di estendere ulteriormente questi limiti, ad esempio per andare incontro a necessità degli stessi lavoratori purché siano situazioni gravi e documentate (alcuni contratti collettivi lo prevedono già).
Allo stesso modo potrebbero introdursi ulteriori estensioni dei limiti per permettere l’utilizzo di tale istituto per affrontare l’emergenza coronavirus. Tale strumento infatti risulterebbe utile per permettere ai lavoratori che non possono svolgere le loro mansioni da remoto di restare a casa in momenti di calo di lavoro.
La Banca ore solidale tornerebbe utile anche ai lavoratori sempre a contatto con il pubblico per limitare la loro presenza in azienda, e quindi per diminuire il rischio di contagio, garantendo loro allo stesso tempo la retribuzione piena.
Si deve comunicare alla propria azienda l’intenzione di voler cedere ferie e permessi eccedenti i minimi di legge.
Chi invece intende fruirli deve renderlo noto all’azienda e portare la documentazione che attesti la necessità di fruizione.
Il 6 aprile 2020, Enel ha sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali che ha portato all’istituzione della “Banca delle ferie”. Lo scopo era dare continuità retributiva agli operatori che non potevano svolgere il loro lavoro in smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More o la cui attività fosse al momento ridotta o sospesa.
Un’altra importante azienda, leader a livello globale di soluzioni intralogistiche e di material handling, System Logistics, ha trovato una soluzione solidale per gestire il personale che non poteva lavorare da remoto. In questo caso sono stati i dirigenti a dare l’esempio, donando ore di ferie, in modo da evitare a questi lavoratori la cassa integrazioneÈ uno strumento previsto dalla legge ed erogato dall’INPS per integrare o sostituire lo stipendio dei lavoratori che hanno subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’azienda. More.
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