Contratto di somministrazione: cos’è e come funziona?

Contratto di somministrazione
(foto Shutterstock)

Scopri gli aspetti più importanti di una modalità contrattuale che coinvolge anche le agenzie interinali

In Italia, i lavoratori assunti con un contratto di somministrazione hanno raggiunto quota 1 milione. Questa particolare forma contrattuale coinvolge tre soggetti: il lavoratore, l’agenzia di lavoro interinale (che lo assume formalmente) e l’azienda utilizzatrice (dove il lavoratore presta effettivamente la sua attività).

Cos’è il contratto di somministrazione 

La somministrazione di lavoro, o lavoro interinale, è una forma di collaborazione che coinvolge tre parti: l’azienda utilizzatrice, tu in quanto lavoratore e l’agenzia interinale (detta anche “società somministratrice”).

In questo tipo di lavoro, vieni assunto direttamente dall’agenzia interinale, che poi ti “assegna” a un’azienda utilizzatrice per un determinato periodo di tempo. La somministrazione di lavoro è quindi proprio l’assegnazione del lavoratore a un’azienda da parte dell’agenzia.

Questo sistema soddisfa le necessità di tutte le parti coinvolte:

  • tu trovi un’occupazione;
  • l’agenzia interinale soddisfa le richieste delle aziende e supporta i candidati;
  • l’azienda utilizzatrice ottiene manodopera qualificata per le sue esigenze.

Dal punto di vista contrattuale, la somministrazione di lavoro può essere vista in due modi:

  1. contratto tra azienda utilizzatrice e agenzia interinale: questo è il vero contratto di somministrazione. L’agenzia si impegna a fornire risorse per soddisfare le esigenze dell’azienda;
  2. contratto tra lavoratore e agenzia interinale: questo è un ordinario contratto di lavoro subordinato, non un contratto di somministrazione in senso stretto.

Come funziona il contratto di somministrazione

Il contratto di somministrazione di lavoro opera nell’interesse di tutti e tre le parti coinvolte: tu in quanto lavoratore, l’agenzia interinale e l’azienda utilizzatrice.

Dopo aver individuato la risorsa giusta per l’azienda, vengono stilati due contratti distinti:

  1. un contratto tra te e l’agenzia interinale, che ti assume formalmente;
  2. un contratto commerciale, detto anche “di somministrazione”, tra l’agenzia interinale e l’azienda utilizzatrice.

Come lavoratore interinale, sei assunto a tutti gli effetti dall’agenzia interinale, che è responsabile del tuo stipendio e della tua busta paga. L’azienda utilizzatrice, invece, è obbligata a versare la retribuzione spettante all’agenzia.

Se l’agenzia non adempie ai suoi obblighi, l’azienda utilizzatrice è obbligata in solido a saldare direttamente la tua retribuzione. Questo garantisce che tu riceva comunque il pagamento dovuto, indipendentemente da eventuali problemi con l’agenzia.

Somministrazione di lavoro: la normativa di riferimento 

La normativa che regola la somministrazione di lavoro è contenuta nel decreto legislativo 81/2015, il testo normativo attualmente in vigore. Questo decreto ha introdotto regole precise per prevenire lo sfruttamento dei lavoratori e garantire condizioni eque.

In particolare, la legge stabilisce l’obbligo del pari trattamento economico tra i lavoratori interinali e i dipendenti regolarmente assunti dall’azienda utilizzatrice. Questo significa che, dal punto di vista normativo ed economico, come lavoratore interinale hai gli stessi diritti dei tuoi colleghi assunti direttamente dall’azienda.

Inoltre, la normativa richiede che le agenzie interinali rispettino specifici indici di solidità finanziaria. Questo requisito serve a garantire che sul mercato operino solo agenzie qualificate e affidabili, tutelando sia i lavoratori che le aziende utilizzatrici.

Quali sono le tipologie di contratto somministrazione

La normativa sul contratto di somministrazione prevede diverse tipologie di contratto, in base al coinvolgimento di più soggetti e alla natura del rapporto.

Per quanto riguarda il contratto tra te e l’agenzia interinale, esistono due possibilità:

  • a tempo indeterminato: ottieni l’assunzione dall’agenzia a tempo indeterminato e puoi essere inviato in missione presso diverse aziende utilizzatrici nel corso degli anni, a seconda delle loro necessità;
  • a tempo determinato: si tratta di un normale contratto a termine, in cui ottieni l’assunzione per soddisfare le esigenze di una specifica azienda per un periodo definito.

La durata del contratto di somministrazione, invece, dipende dalla tipologia di contratto e dalla normativa:

  • se ottieni l’assunzione a tempo determinato, puoi lavorare per la stessa azienda utilizzatrice per un massimo di 24 mesi, come previsto per i contratti a termine ordinari;
  • Se sei assunto a tempo indeterminato dall’agenzia, non esistono limiti alla durata della missione presso la stessa azienda utilizzatrice, che può quindi superare i 24 mesi.

Contratto di somministrazione: vantaggi e svantaggi

Valutare i vantaggi e gli svantaggi del contratto di somministrazione dipende dal punto di vista. Per te, come lavoratore, offre opportunità, ma anche qualche criticità.

Dal tuo punto di vista, il contratto di somministrazione può essere una grande occasione. Attraverso l’agenzia, riesci a trovare un’occupazione e a valorizzare le tue competenze, mettendoti alla prova in diversi contesti aziendali. È anche un modo per fare esperienza e costruire il tuo profilo professionale.

Tuttavia, è importante considerare alcuni svantaggi. Spesso, i contratti di somministrazione sono a tempo determinato, il che li rende meno stabili. Questo significa che potresti non riuscire a inserirti in modo continuativo nell’azienda utilizzatrice e potresti trovarti a cambiare spesso luogo o sede di lavoro.

D’altra parte, le aziende trovano questo tipo di contratto vantaggioso per gestire la forza lavoro in modo flessibile. Se c’è un aumento temporaneo di lavoro, come un picco stagionale, la somministrazione permette loro di rispondere rapidamente senza dover procedere con assunzioni dirette.

Contratto somministrazione: qual’è lo stipendio 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, come lavoratore interinale hai gli stessi diritti dei tuoi colleghi assunti direttamente dall’azienda utilizzatrice. Il lavoro interinale non è affatto un “contratto di serie B”: percepirai lo stesso stipendio, avrai le stesse condizioni economiche e potrai avere ferie e permessi identici a quelli dei tuoi colleghi.

Questo principio è sancito dall’articolo 35, secondo cui, per tutta la durata della missione presso l’utilizzatore, i lavoratori del somministratore devono avere condizioni economiche e normative complessivamente non inferiori a quelle dei dipendenti di pari livello dell’utilizzatore, a parità di mansioni svolte.

In altre parole, la tua paga oraria deve essere pari a quella prevista per i dipendenti diretti della società utilizzatrice. Questo garantisce che le aziende non possano risparmiare sul costo del personale assumendo lavoratori interinali. Anzi, a conti fatti, il personale interinale risulta più costoso per l’azienda, ma offre una flessibilità che non sarebbe possibile con il personale assunto direttamente.

Contratto di somministrazione: ferie e permessi

Come già visto, se lavori come interinale hai diritto allo stesso trattamento economico e normativo dei dipendenti dell’azienda utilizzatrice che svolgono le tue stesse mansioni. Questo significa che il tuo monte ferie e permessi non può essere inferiore a quello dei tuoi colleghi assunti direttamente dall’azienda.

Per garantire questa parità, il contratto collettivo delle agenzie per il lavoro si armonizza con quello applicato dall’azienda utilizzatrice. In questo modo, hai assicurati gli stessi giorni di ferie e permessi, senza rischiare un trattamento peggiorativo rispetto ai tuoi colleghi.

Contratto di somministrazione: licenziamento e naspi 

Anche se lavori come interinale, puoi subire il licenziamento e, in questi casi, hai diritto alla Naspi e ad altre misure di sostegno economico. È importante chiarire un punto: il licenziamento può essere deciso solo dall’agenzia interinale, mai dalla società utilizzatrice.

Se vieni licenziato o se il tuo contratto di somministrazione scade, la legge e i contratti collettivi prevedono alcune forme di sostegno:

  • Naspi: l’indennità di disoccupazione prevista dalla normativa ordinaria;
  • bonus SAR (Sostegno al Reddito): un aiuto economico che può arrivare fino a 1.000 euro, a seconda dei requisiti;
  • procedura MOL (Mancanza di Occasione Lavorativa): combina percorsi di formazione con un sostegno al reddito, aiutandoti a mantenerti attivo e pronto per nuove opportunità.

Assunzione diretta dopo somministrazione 

Puoi ottenere l’assunzione direttamente dall’azienda utilizzatrice dopo un periodo di somministrazione? La risposta è sì, in teoria è possibile. Ad esempio, se l’azienda ha avuto un’esperienza positiva con te come interinale, potrebbe decidere di “internalizzarti”, cioè assumerti direttamente.

Se hai un contratto a termine con l’agenzia interinale, nulla impedisce che l’azienda ti assuma al termine della missione. Invece, se sei assunto a tempo indeterminato dall’agenzia, potresti scegliere di dimetterti e farti assumere direttamente dall’azienda utilizzatrice.

Inoltre, puoi richiedere l’assunzione diretta in tutti i casi in cui siano state violate le normative sulla somministrazione. In questa situazione, dovrai avviare una causa giudiziaria, e il Tribunale potrà ordinare all’azienda di assumerti direttamente se il tuo ricorso verrà accolto.

 

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