Il Decreto Lavoro aumenta nuovamente l’importo esente dei fringe benefit, ma con delle precisazioni importanti
Il mondo del lavoro si sta aprendo sempre più verso concetti di welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More e benessere dei dipendenti.
Lo scopo delle aziende, ma anche dei diversi legislatori che si sono succeduti, è infatti quello di rendere più forte il bilanciamento tra vita lavorativa e privata assicurando così un buon work-life balance.
In questa cornice rientra anche la disciplina dei fringe benefitl’insieme dei vantaggi concessi dal datore di lavoro ai propri dipendenti come forma remunerativa complementare alla retribuzione principale (per es. auto a disposizione, borse di studio, viaggi premio, ecc.) More, cioè tutti quei beni e servizi che si puoi toccare con mano e che puoi ricevere dal datore in base alle caratteristiche della tua prestazione lavorativa.
Il Decreto Lavoro di recente è tornato sul tema, ma sembra privilegiare solo una certa categoria di lavoratori dipendenti. Quale? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Proviamo a fare chiarezza nella distinzione tra fringe e flexible benefit perché c’è ancora tanta confusione sul tema.
Nel primo caso, il termine inglese “fringe benefit” si riferisce a beni e servizi non in denaro ma in natura il cui valore ha dei riflessi su quanto percepisci a fine mese, come ad esempio il telefono o l’auto aziendale.
Nel linguaggio tecnico si dice che sono una forma di retribuzione aggiuntiva e che possono essere concessi anche a te singolarmente.
Al contrario, i flexible benefit sono beni e servizi anche in denaro che si affiancano alla normale retribuzione che percepisci, integrandola.
Per questo motivo, a differenza dei fringe, non possono essere concessi a una sola persona, ma piuttosto devono rientrare in una politica generale di welfare aziendale. Alcuni esempi sono le borse di studio, gli abbonamenti al trasporto pubblico, le assicurazioni sanitarie, ecc.
Devi sapere che per i fringe esiste una soglia di legge entro la quale non si pagano le tasse e questa è cambiata molte volte negli ultimi anni.
In genere, se il datore di lavoro decide di erogare fringe benefit, la soglia esente dal pagamento dell’Irpef è pari a 258,23 euro ma l’ormai noto Decreto Lavoro l’ha aumentata a 3.000 euro annui.
In entrambi i casi, comunque, se vengono superati questi limiti tutto l’importo verrà assoggettato a tasse e contributi.
Ma questo vale per tutti i lavoratori? No, perché all’interno del decreto c’è una precisazione notevole: la nuova soglia di 3.000 euro può essere goduta solo nel caso in cui tu abbia figli. In caso contrario rimane valido il limite originario di 258,23 euro.
L’articolo 40 specifica i seguenti punti essenziali:
Se sai che il tuo datore vuole riconoscerti dei fringe benefit, il Decreto Lavoro dice che dovrai autodichiarare di averne diritto indicando il codice fiscale dei tuoi figli.
Ti ricordiamo che sono considerati fiscalmente a carico i membri della famiglia che hanno un reddito uguale o inferiore a 2.840,51 euro. Il limite è innalzato a 4.000 euro in caso di figli di età non superiore a 24 anni.
Attenzione: se sei un lavoratore dipendente che però non rientra nei requisiti del Decreto Lavoro allora resta confermato il limite di esenzione ordinario pari a 258,23 euro come previsto dall’articolo 51 del Testo unicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More imposte sui redditi.
Attenzione: non è ancora stato chiarito a livello nazionale se questa misura, che come già detto può essere goduta anche singolarmente, spetta per intero ad un solo genitore oppure debba essere suddivisa equamente tra entrambi i genitori e quindi essere usufruita poi al 50%. Si attendono sul punto dei chiarimenti.
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