Vediamo quali sono i requisiti e la soglia di reddito da non superare per ricevere l’assegno di invalidità
L’invalidità civile è uno status, ufficialmente riconosciuto, che ti permette di beneficiare di alcune misure di sostegno, anche in ambito lavorativo.
Non bisogna confonderla con l’assegno di invalidità civile che invece è solo una delle misure di sostegno previste. E non bisogna confonderlo nemmeno con l’assegno ordinario di invalidità, che invece è una misura di sostegno a favore di determinate persone con un’invalidità e riconosciuta in base quanto incide la loro patologia sulla capacità di lavorare.
In questo articolo vedremo i principali aspetti dell’invalidità civile e faremo alcuni approfondimenti proprio sull’assegno di invalidità civile.
L’invalidità civile è espressa in termini percentuali rispetto alla riduzione della tua capacità lavorativa o, se sei minorenne, rispetto alla tua difficoltà/impossibilità di svolgere le attività quotidiane. Questa percentuale viene definita dopo un procedimento medico-amministrativo.
La definizione è data dalla legge 118 del 1971 secondo cui:
“sono invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere organico o dismetabolico, insufficienze mentali derivanti da difetti sensoriali e funzionali che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo o, se minori di anni 18, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età”.
L’invalidità civile non va confusa con l’invalidità medico-sanitaria. Il Decreto Disabilità ha dato una nuova definizione proprio di disabilità, quale “duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri.”
Le due tipologie di invalidità non vanno dunque confuse: non è scontato che se dovessi avere una disabilità tu abbia automaticamente un’analoga ridotta capacità di lavorare. Bisogna dunque fare attenzione all’espressione utilizzata.
Detto questo, per essere considerati “invalidi civili”, il grado minimo di riduzione permanente della capacità lavorativa deve essere pari al 33%.
In base alle diverse percentuali di riduzione dell’invalidità civile, sono previsti benefici diversi: più è elevata la percentuale, maggiori sono le tutele.
Vediamo alcuni esempi di requisiti invalidità civile:
L’invalidità civile non è uno status che viene attribuito automaticamente, ma è necessario fare domanda all’Inps e seguire un procedimento amministrativo. Per il riconoscimento dell’invalidità civile, il primo passo è mandare all’istituto il certificato medico introduttivo scritto dal tuo medico di base.
In secondo luogo, utilizzando il codice del certificato medico, devi richiedere l’accertamento sanitario all’INPS. Sarà poi l’istituto a verificare il grado di invalidità civile, la cecità civile, la sordità, la disabilità e l’handicap.
Il recente Decreto Disabilità ha introdotto importanti novità su tutto il procedimento di accertamento della invalidità: a partire dal 2026 tutti gli accertamenti saranno compiuti direttamente dall’INPS. Sono previsti dei casi in cui la commissione decide esclusivamente su base documentale senza necessità di farti sottoporre alla visita medica.
In base alle percentuali di invalidità civile sono previste alcune agevolazioni sul lavoro. Vediamo i più importanti benefici invalidità civile in ambito lavorativo. Innanzitutto, se l’invalidità civile è pari al 46%, puoi chiedere di essere iscritto nelle liste speciali presso i Centri per l’Impiego per le “assunzioni agevolate”. Si tratta di quelle che vengono generalmente definite “categorie protette”.
Secondo la legge numero 68 del 1999 le aziende con determinate dimensioni sono infatti obbligate ad assumere delle persone che rientrano in queste categorie e sono presenti in queste liste speciali.
Altre previsioni molto importanti sono contenute nella legge 104, soprattutto in tema di permessi e divieti di trasferimento dalla sede di lavoro.
No, non hai alcun obbligo di comunicare il tuo stato di invalidità civile al tuo datore di lavoro. Si tratta infatti di un dato personale sensibile e non hai l’obbligo di comunicarli, secondo quanto previsto dalla normativa sulla privacy (Decreto Legislativo n. 196/2003) e da norme europee.
Tuttavia, è opportuno specificare che se il datore di lavoro dovesse darti mansioni che non puoi svolgere per via della tua disabilità, è opportuno che ne sia informato affinché tu possa non svolgere queste mansioni.
Gli importi mensili dell’invalidità civile nel 2024 hanno subito delle novità. Infatti gli importi sono i seguenti, suddivisi per le varie categorie;
L’invalidità civile è pagata per tredici mensilità.
Attenzione: a questi importi, a seconda dei casi, si può aggiungere anche l’indennità di accompagnamento. Per gli invalidi totali tale importo è pari a 531 euro mensili, a prescindere dal reddito annuo. Dunque, un invalido civile al 100% con accompagnamento può percepire circa 864 euro, ossia la somma dell’invalidità civile e indennità di accompagnamento.
L’assegno di invalidità civile spetta a condizione che il reddito personale non superi certi importi.
Ma qual è il limite di reddito per percepire l’integrazione dell’assegno di invalidità civile?
I limiti di reddito annuo per invalidità civile sono i seguenti:
Nella valutazione viene preso in considerazione il tuo reddito in quanto beneficiario, dunque non quello del nucleo familiare. Pertanto, nell’invalidità civile conta solo il reddito personale. Inoltre, viene escluso dal calcolo il valore dell’abitazione principale.
La prestazione viene sospesa e dunque se sei invalido civile non riceveresti più l’assegno mensile.
Cosa succede se l’invalido civile trova un lavoro? I redditi, inoltre, vengono in considerazione nel caso in cui tu dovessi trovare lavoro: l’assegno di invalidità civile è cumulabile esclusivamente entro i limiti reddituali annui indicati in precedenza.
Una volta che la tua domanda per ricevere l’assegno è stata accettata, devi sapere che può essere anche revocata. Questo tipo di sostegno economico, infatti, può essere sospeso nei seguenti casi:
Se percepisci questo sussidio, infatti, è probabile che tu debba fare delle visite di controllo sanitario non solo per accertare il tuo stato di invalidità, ma anche per un’eventuale revisione. A quel punto, se la tua condizione è cambiata e se non hai più i requisiti, la prestazione viene sospesa.
Un altro caso che porta alla sospensione riguarda la mancata comunicazione dei redditi percepiti. Infatti, è obbligatorio trasmettere la comunicazione dei redditi, tramite il portale INPS, perché quanto ricevi con l’assegno è strettamente collegato al reddito percepito.
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