Le ore di viaggio

(foto Shutterstock)

Sono o non sono ore da retribuire?

COSA SI INTENDE PER ORE DI VIAGGIO?

Sono le ore che un lavoratore impiega per raggiungere un luogo di lavoro diverso rispetto a quello abituale, per compiere la sua prestazione lavorativa.
Pensiamo, ad esempio, ad un lavoratore che deve recarsi presso un cliente per prestargli assistenza, o a chi deve raggiungere una sala conferenza per partecipare ad un meeting.

LE ORE IMPIEGATE PER I TRASFERIMENTI DEVONO ESSERE PAGATE?

Di norma, le ore che servono per raggiungere la sede di lavoro non sono considerate attività lavorativa. Se ogni giorno il tragitto casa-lavoro dovesse essere retribuito, allora tutti dovremmo essere compensati semplicemente per il fatto di abitare più o meno distanti dal nostro luogo di lavoro e non per il nostro effettivo lavoro.

Se un lavoratore, dovendo far visita ad un cliente, decide autonomamente l’orario dell’incontro e le modalità per raggiungere il luogo, senza passare per la sua abituale sede di lavoro, tale tempo non può essere considerato tempo di viaggio e quindi non deve essere retribuito.

Diverso è il caso in cui, una volta raggiunto il luogo di lavoro, al lavoratore viene detto di recarsi da un cliente. In questo caso l’attività lavorativa è già iniziata e prosegue con lo spostamento temporaneo di sede. Le ore impiegate per lo spostamento possono considerarsi ore di viaggio in quanto funzionali all’attività lavorativa.

QUANDO LE ORE DI VIAGGIO SONO CONTEGGIATE NELL’ORARIO DI LAVORO?

È orario di lavoro quando il lavoratore si trova presso la sede di lavoro, sta compiendo la sua mansione, ed è al servizio del datore.
Le ore di viaggio, pertanto, se sono collegate alla mansione e se seguono le direttive impartite dal datore (quindi al servizio) sono ore di lavoro retribuite.

LE ORE DI VIAGGIO SONO O NON SONO LAVORO STRAORDINARIO?

Dipende da come avviene lo spostamento (se è orario di lavoro) e dalla sua durata.
I contratti collettivi applicati ai lavoratori possono prevedere specifiche regole per determinare il tempo di viaggio e la relativa compensazione.
La disciplina generale e quella dei contratti collettivi normalmente prevedono che il lavoro straordinario sia quello richiesto al lavoratore oltre il normale orario di lavoro, in determinate e specifiche occasioni.

QUANTO DEVONO ESSERE PAGATE LE ORE DI VIAGGIO?

Dipende. I contratti collettivi e aziendali possono prevedere che vengano compensate con la normale retribuzione oraria o anche solo per una sua percentuale.
Tali ore si differenziano dall’indennità di trasferta che ha la funzione di compensare il disagio, anche economico, che deriva dal mutamento del normale luogo di lavoro del lavoratore.

 

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