Differenza tra legge 104 e accompagnamento

Differenza tra legge 104 e accompagnamento

Legge 104 e accompagnamento: puoi ottenerli entrambi, ma attenzione alle differenze

La Legge 104 e l’indennità di accompagnamento sono due strumenti di supporto alle persone con disabilità, ma spesso vengono confusi. Pur essendo entrambe accessibili, le due forme di assistenza sono state pensate per bisogni diversi e presentano requisiti distinti. 

Capire la differenza tra legge 104 e accompagnamento è fondamentale per sapere quale supporto devi richiedere in base alla tua situazione. In questo articolo, esamineremo le caratteristiche di ciascuno, i requisiti necessari e le modalità di richiesta.

Qual è la differenza tra legge 104 e accompagnamento?

La differenza tra l’indennità di accompagnamento e la legge 104 sta nel tipo di supporto offerto. La Legge 104, in particolare l’articolo 3 comma 3, è pensata alle persone con disabilità grave e offre delle agevolazioni per i lavoratori che devono assistere un familiare con disabilità.

Tra le principali agevolazioni a cui puoi accedere ci sono permessi retribuiti, congedi straordinari e agevolazioni fiscali. Tuttavia, se sei una persona disabile devi sapere che con la Legge 104 non hai diritto a un sostegno economico diretto.

L’indennità di accompagnamento, invece, è un sostegno economico diretto pagato dall’INPS per le persone con disabilità grave che non sono in grado di svolgere autonomamente attività quotidiane, come camminare o prendersi cura di sé. Questa indennità serve a coprire i costi necessari per l’assistenza, che può essere fornita da un familiare o da personale specializzato.

In altre parole, le loro finalità sono diverse. La Legge 104 art 3 comma 3 e accompagnamento si differenziano per il tipo di supporto: il primo riguarda i caregiver (il familiare che fornisce assistenza), mentre il secondo è destinato direttamente alla persona con disabilità non autosufficiente. Legge 104 e l’accompagnamento possono quindi coesistere.

Legge 104 e accompagnamento: i requisiti

Per ottenere i benefici previsti dalla Legge 104, è necessario che la disabilità della persona assistita sia riconosciuta come grave. Questa certificazione viene rilasciata da una commissione medica dell’ASL che valuta la condizione di salute della persona. 

Puoi usufruire dei permessi e dei congedi previsti dalla legge solo se sei lavoratore dipendente. Inoltre, la persona disabile che assisti deve essere un parente entro il secondo grado (o terzo grado in casi particolari).

L’indennità di accompagnamento, invece, viene data solo se la persona disabile è riconosciuta come non autosufficiente, cioè incapace di svolgere autonomamente le attività quotidiane o di muoversi senza assistenza. 

Non ci sono limiti di età e puoi richiedere l’indennità sia per minori che per anziani, purché la disabilità sia tale da richiedere assistenza continua. La valutazione della condizione di disabilità spetta sempre a una commissione medica, ma l’obiettivo della valutazione cambia: per la Legge 104 si determina la gravità della disabilità, mentre per l’accompagnamento si valuta la non autosufficienza.

Come richiedere accompagnamento e legge 104

Per ottenere sia l’indennità di accompagnamento sia i benefici della Legge 104 devi chiedere all’INPS, ma le procedure sono diverse.

Per richiedere i benefici della Legge 104, devi iniziare con la richiesta all’INPS tramite il tuo medico curante, il quale invia un certificato che descrive le condizioni della persona disabile. 

Successivamente, tu o la persona che assisti verrai convocato per una visita medica da parte della commissione dell’ASL, che stabilisce la gravità della disabilità. Una volta riconosciuta la gravità, potrai usufruire delle agevolazioni previste, come i permessi retribuiti e i congedi straordinari.

Per quanto riguarda la richiesta di accompagnamento, il percorso è simile ma con alcune differenze. Anche in questo caso, il primo passo che devi seguire è l’invio di un certificato medico che attesti la condizione di non autosufficienza. La commissione medica dell’ASL farà poi una visita per accertare l’effettiva impossibilità a camminare o svolgere attività quotidiane senza assistenza. Se la valutazione è positiva, l’INPS pagherà l’indennità mensile.

 

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