Guida alle regole da rispettare per lavorare fino a un mese prima del parto
La maternità è sempre un tema molto attuale, nonostante in Italia si stia registrando da diverso tempo un calo delle nascite e sempre meno coppie si ritrovano ad essere genitori di due o più figli. L’ultimo report sulla natalità dell’Istat, infatti, segna un calo pari quasi al 2%.
Nonostante questo, però, è bene analizzare quali sono gli strumenti che hai a disposizione se sei una mamma lavoratrice dipendente, che non consistono solo nel congedo obbligatorio o in quello parentale. Lo stesso congedo di maternità, infatti, può essere utilizzato in modo flessibile e non solo nella formula classica 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo.
Per farlo, però, devi stare attenta a rispettare precise regole dettate dalla legge ed eventualmente anche dal contratto collettivo applicato al tuo rapporto di lavoro.
In questo articolo, infatti, cerchiamo di capire bene cosa si intende per flessibilità, quali sono i documenti necessari e come gestire questo evento nell’azienda in cui lavori. Iniziamo!
La flessibilità nel congedo di maternità ti permette di posticipare una parte del periodo di astensione obbligatoria previsto dalla legge dopo il parto. Invece dei classici due mesi prima e tre mesi dopo, infatti, la flessibilità ti consente di smettere di lavorare a partire da 1 mese prima la data del parto, avendo poi a disposizione quattro mesi consecutivi di congedo post-parto.
Questo tipo di congedo di maternità flessibile garantisce maggiore adattabilità alle tue esigenze personali e lavorative.
Ma ci sono delle nuove regole dell’INPS sulla maternità flessibile? La risposta è no, perché lo strumento più toccato dalle recenti novità in materia di genitorialità è sempre il congedo parentale e cioè il periodo di astensione facoltativa che però può essere usato solo successivamente a quello di maternità obbligatoria.
Come vedremo meglio nei paragrafi successivi, puoi richiedere la maternità flessibile seguendo una specifica procedura sul sito dell’INPS nella sezione dedicata dalla maternità flessibile nel 2024.
Sul punto, la normativa di riferimento è principalmente l’articolo 20 del Testo Unico sulla maternità e la paternità, che risale al 2001, che spiega nel dettaglio come usare il congedo di maternità con flessibilità. Questo articolo sottolinea due aspetti che non puoi trascurare:
Cerchiamo di analizzare più nel dettaglio questi elementi.
Non puoi decidere di usare la maternità in modo flessibile in autonomia, ma devi ottenere il via libera da un medico. Come mai? Perché la tua scelta non deve arrecare danno in nessun modo alla tua salute e a quella del nascituro.
Il certificato che devi ottenere cambia a seconda del fatto che tu sia o non sia sotto sorveglianza sanitaria in azienda. Di che cosa si tratta? Dell’insieme delle attività mediche che servono per tenere sotto controllo la salute dei lavoratori dipendenti.
Questa, secondo il Testo Unico della Salute e Sicurezza, è obbligatoria per il personale che svolge mansioni per le quali, nel DVR (abbiamo parlato di cos’è il DVR in un nostro articolo), non sono indicati i rischi professionali.
Possiamo quindi definire due situazioni:
Come abbiamo capito, quindi, i certificati sono obbligatori perché devono assicurare che, dal punto di vista medico, durante il 7° mese di gravidanza tu non abbia impedimenti fisici e sanitari per proseguire l’attività lavorativa fino a un mese prima la data presunta del parto.
Grazie all’avvento della tecnologia, puoi presentare la domanda di maternità flessibile direttamente online sulla pagina dedicata all’indennità per congedo di maternità dell’Inps. Non esiste una pagina dedicata solo alla modalità flessibile, ma tutto è gestito all’interno della domanda di congedo di maternità e cioè dell’astensione obbligatoria.
Per presentare la domanda di flessibilità maternità Inps online, devi aver ottenuto uno o più certificati medici, a seconda delle situazioni che abbiamo visto prima.
Questi sono gli unici documenti necessari. La procedura, poi, è stata semplificata: oggi non è più necessario trasmettere di persona all’Inps questi certificati, tutto è gestito con un semplice flag. Ti basterà flaggare nella domanda di congedo di maternità obbligatoria la volontà di avvalersi del congedo in modalità flessibile.
Ricordati che per completare la procedura ti serve lo SPID o la CIE.
Partiamo da una precisazione importante: se ci sono tutti i presupposti per astenersi dal lavoro in modalità flessibile, il datore di lavoro non può opporsi. Le aziende, infatti, devono organizzare la gestione del lavoro assicurando la maternità flessibile, rispettando il tuo diritto e garantendo supporto nella transizione e nell’adattamento del congedo.
È molto importante, poi, creare una comunicazione chiara tra te e l’azienda e stabilire procedure per facilitare la tua richiesta e la gestione interna del congedo. Ma non solo: avere un processo chiaro e organizzato di passaggio di consegne tra te e la persona che ti sostituirà nello svolgere le tue attività, può essere veramente molto importante.
L’interruzione della flessibilità maternità INPS è ammessa:
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