I social aprono nuove opportunità lavorative: si può fare l’influencer non solo aprendo la partita Iva ma anche all’interno di un’azienda
Il termine deriva dall’inglese “To influence”, ossia “influenzare”. La traduzione è semplice: è colui che influenza comportamenti e scelte di potenziali consumatori avvalendosi principalmente di piattaforme online e social network. Non c’è settore o argomento estraneo al mondo di questa nuova figura professionale.
E oggi questa figura professionale si sta facendo spazio anche nei contesti aziendali. Le offerte di lavoro per la posizione di influencer all’interno delle aziende, infatti, sono in costante aumento perché le imprese vogliono rendersi più attrattive nell’ambito delle strategie di marketing e comunicazione.
Nella maggior parte dei casi l’influencer è un libero professionista il cui contratto è disciplinato dall’art. 2222 del Codice civile. Per poter lavorare come soggetto libero e senza vincoli da parte di un datore di lavoro dovrà aprire la partita Iva secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate.
Gli influencer possono rientrare nei c.d. liberi professionisti “senza cassa”, nonostante ad oggi non esista ancora una partita Iva ad hoc. Devono quindi iscriversi alla Gestione separata INPS e versare i contributi in base al reddito prodotto. Per l’iscrizione è sufficiente compilare il modulo telematico presente sul sito dell’INPS accedendo con SPID o CIE.
L’influencer può essere assunto all’interno di un’azienda come lavoratore subordinato. Spesso, infatti, le aziende ricercano queste figure per la realizzazione di contenuti digitali con cui sponsorizzare prodotti e/o servizi specifici di un’azienda committente. Il ruolo assunto dagli influencer è quindi centrale in quanto fungono da ponte tra l’azienda e i potenziali clienti.
In questo scenario, a seconda della mansione e dell’attività lavorativa, potrebbe essere firmato un contratto di collaborazione coordinata e continuativa oppure un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato. In quest’ultimo caso dovranno applicarsi tutte le disposizioni normative previste per il lavoro subordinato tra le quali, ad esempio, il rispetto dell’orario di lavoro, il limite al lavoro straordinario nonché il diritto ai riposi e alle ferie.
Molto dipende dai numeri della propria community. Maggiore è il numero dei followers, maggiore è la popolarità e la visibilità dell’influencer. Per questo si è soliti distinguere tra:
Il guadagno è poi influenzato anche dall’algoritmo della piattaforma utilizzata, che tendenzialmente promuove i profili più attivi. Anche in questo caso, maggiore è la connessione tra l’influencer e i propri follower, maggiore sarà la visibilità dello stesso.
Maggiore è la visibilità, maggiori saranno le interazioni nel profilo del professionista e questo potrebbe garantire un maggior profitto.
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