Come leggere le ferie in busta paga

Come leggere le ferie in busta paga
(foto Shutterstock)

Le ferie possono essere indicate in ore o in giorni e di solito si trovano nella parte bassa della busta paga

Le ferie sono un diritto irrinunciabile sancito dalla Costituzione. Data la loro importanza, è sempre bene sapere quante ferie abbiamo a disposizione, quante sono un residuo dell’anno precedente, e anche quante ferie si maturano ogni mese o ogni anno.

Spesso si accomuna l’utilizzo dei permessi e delle ex festività con le ferie, ma non sempre si tratta della stessa cosa. 

Come anticipato, sono un diritto costituzionale e quindi la liquidazione ferie, cioè il caso in cui vengano pagate, è un’eccezione, per esempio nel caso di cessazione del rapporto.

L’indicazione delle ferie in busta paga è a giorni, e questa è una delle differenze più grandi rispetto agli altri tipi di permessi, che in genere sono indicati a ore.

Bisogna quindi prestare attenzione perché lo stesso valore nel contatore delle ferie e per esempio dei ROL (indicati a ore), non equivale allo stesso periodo di assenza dal lavoro.

Possono esserci dei casi isolati in cui l’indicazione è a ore, come per esempio nei lavori part time verticale o misto. L’utilizzo, comunque, rimarrà giornaliero, quindi non è possibile prendere, ad esempio, due ore di ferie.

Le ferie maturano nei periodi in cui effettivamente si lavora, ma anche durante alcuni momenti di assenza, come per esempio quando sei in malattia o in congedo di maternità. Infine, le ferie maturano anche durante il periodo di prova.

Dove leggere le ferie in busta paga?

Solitamente puoi trovare le ferie nella sezione bassa del cedolino, vicino ai contatori degli altri permessi per le assenze retribuite. 

Ogni cedolino paga riporta generalmente tre indicatori delle ferie. È bene tenere sotto controllo questi contatori per capire a quanti giorni di assenza hai diritto, o anche semplicemente per capire se potrai richiedere delle vacanze più o meno lunghe al tuo datore di lavoro.

Gli indicatori che abbiamo appena citato sono:

  1. ferie maturate anni precedenti;
  2. ferie maturate anno corrente;
  3. ferie godute.

Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio ognuna di queste voci.

Ferie maturate anni precedenti

Si possono trovare molti modi in cui queste ferie sono indicate, ma la dicitura più comune è “Ferie A.P.”: le iniziali stanno per “anni precedenti”.

Questo numero definisce l’ammontare di ferie che hai maturato negli anni prima di quello corrente, ma che non hai ancora utilizzato.

In questo caso, infatti, le ferie non andranno perse, ma verranno accantonate in questo contatore e dovrai utilizzarle al più presto.

Le ferie, infatti, di norma devono essere prese entro i 18 mesi successivi rispetto alla fine dell’anno di maturazione. Questo termine, comunque, può essere allungato dal ccnl di riferimento.

Facciamo un esempio: se al 31 dicembre 2024 dovessi avere 10 giorni di ferie dell’anno precedente, li dovresti prendere (di norma) non oltre 18 mesi, quindi entro il 30 giugno 2026.

Ferie godute in busta paga

In questo caso, c’è poco da specificare: indica i giorni di ferie che hai preso nell’arco dell’anno, considerando l’arco temporale 1° gennaio – 31 dicembre di ogni anno.

È possibile, in alcuni casi eccezionali, che questo contatore sia negativo. Questo accade quando ti prendi più giorni rispetto a quelli effettivamente a disposizione, andando in qualche modo “a debito”.

In questo caso, basterà continuare a lavorare per la stessa azienda per maturare i relativi giorni di ferie e tornare quindi con un numero di giorni da prendere maggiore di zero.

In caso di cessazione del rapporto di lavoro, se le ferie dovessero avere un valore negativo, ti verrà trattenuto un importo in busta paga pari ai giorni di ferie che hai utilizzato senza aver maturato.

Ferie residue busta paga

Le ferie residue sono date dalla somma delle ferie maturate negli anni precedenti più quelle maturate nell’anno corrente.

Ogni mese, infatti, il contatore delle ferie aumenterà dell’importo di maturazione previsto dal contratto collettivo applicato nella tua azienda.

Il contatore delle ferie maturate (nell’anno corrente) aumenterà fino a raggiungere l’ammontare previsto con la mensilità di dicembre di ogni anno.

Le ferie residue possono essere prese, in caso di necessità, insieme agli altri permessi. Potresti usare entrambi se per esempio non ti bastassero le ferie maturate per la una settimana di assenza dal lavoro che avevi programmato.

Dove leggere i permessi in busta paga

Così come il contatore delle ferie, anche quello dei permessi lo puoi trovare nella sezione bassa del cedolino.

I permessi possono essere di diversi tipi, con definizioni diverse tra loro, che vengono di norma previste dal CCNL applicato nella propria azienda. Questo vuol dire che quello che per un dipendente del Commercio viene definito come ROL (Riduzione Orario Lavorativo), per un dipendente della metalmeccanica potrebbe essere indicato come PAR (Permessi Annui Retribuiti).

Di fatto, questo non comporta però distinzioni nell’utilizzo dei permessi.

Come si trasformano le ore di ferie e permessi in giorni?

Se fai un giorno di assenza, questo potrebbe essere “giustificato” tramite l’utilizzo di un giorno di ferie, oppure di un numero di ore di permesso uguale alle ore lavorative di quel giorno. 

Le ferie, per la loro natura, devono ripristinare il tuo benessere psicofisico, e proprio per il fatto che devono prevedere uno “stacco” lavorativo, non possono essere utilizzate a ore. A differenza delle ferie, i permessi sono previsti proprio per giustificare impedimenti di poche ore, e vengono utilizzati quindi per assenze di breve durata.

Se nel cedolino dovessero essere indicate le ferie e i permessi a ore, e volessi conoscere a quanti giorni corrisponderebbero, ti basterebbe invece dividere il numero di ore indicate per il numero di ore lavorate ogni giorno.

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