Cessione del quinto: tutto quello che c’è da sapere

cessione del quinto
(foto Shutterstock)

Puoi cedere una quota del tuo stipendio per ripagare un prestito. Quali requisiti sono necessari? Ci sono dei limiti di durata della cessione?

Che cos’è la cessione del quinto dello stipendio?

La cessione del quinto è una forma di finanziamento che puoi richiedere se lavori da dipendente o se sei in pensione. Ma cos’è la cessione del quinto, esattamente? È un prestito personale in cui la rata viene trattenuta direttamente dal tuo stipendio o dalla tua pensione. La particolarità di questa formula è che l’importo della rata non può superare un quinto del tuo netto mensile: da qui il nome cessione del quinto dello stipendio o, se sei in pensione, cessione del quinto della pensione.

Se sei in pensione e stai cercando una soluzione di credito, potresti valutare la cessione del quinto per pensionati, anche detta cessione del quinto INPS, perché gestita proprio dall’ente previdenziale. In questo modo, sarà l’INPS a trattenere e versare ogni mese la rata alla banca o alla finanziaria, senza che tu debba fare nulla.

Cosa significa cessione del quinto in pratica? Significa ottenere un prestito con rate fisse e sostenibili, senza bisogno di garanti o particolari garanzie, proprio perché il rimborso avviene in automatico alla fonte. E oggi puoi anche fare tutto online, dal momento che molti istituti finanziari offrono la possibilità di richiedere una cessione del quinto online, in modo comodo e veloce, direttamente da casa.

Quali somme si possono cedere?

Se lavori come dipendente, puoi scegliere di cedere una parte del tuo stipendio per ripagare un prestito. La quota non può superare un quinto del tuo netto mensile. Oltre alla retribuzione, può essere coinvolto anche l’intero Trattamento di Fine Rapporto (TFR), che viene solitamente vincolato come garanzia.

Questo perché, se il tuo rapporto di lavoro dovesse interrompersi prima che tu abbia estinto il debito, l’istituto finanziario potrà utilizzare il TFR per recuperare quanto ancora dovuto.

Cessione del quinto come funziona 

Vediamo ora come funziona la cessione del quinto. Essa funziona in modo automatico e coinvolge sempre tre persone o istituti:

  • tu, che in quanto lavoratore o pensionato ottieni un finanziamento e ti impegni a restituirlo cedendo una parte del tuo stipendio o della tua pensione;
  • l’istituto finanziario, che ti concede il prestito e riceve ogni mese il rimborso tramite la quota trattenuta;
  • il tuo datore di lavoro, che ha il compito di versare direttamente quella quota alla finanziaria, trattenendola dal tuo stipendio.

Una volta firmato il contratto, la finanziaria notifica la cessione al datore di lavoro, che da quel momento inizia a trattenere il quinto ogni mese e a versarlo direttamente al creditore. Il meccanismo prosegue in automatico fino all’estinzione del debito o alla cessazione del rapporto di lavoro.

Cessione del quinto: i requisiti 

Vediamo quali sono i requisiti per poter chiedere e ottenere un finanziamento con cessione del quinto.

Per prima cosa, devi avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche part-time, oppure un rapporto di lavoro parasubordinato, come nel caso delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.) o degli agenti e rappresentanti di commercio. In ogni caso, è fondamentale che tu percepisca uno stipendio fisso e continuativo.

Se invece hai un contratto a tempo determinato, puoi richiedere la cessione solo se la durata del prestito non supera quella del contratto di lavoro.

Non è richiesto uno stipendio minimo o un TFR minimo per accedere alla cessione del quinto: sarà la finanziaria a valutare la sostenibilità del prestito in base alla tua situazione.

Cessione del quinto: quanto posso chiedere​

Non esiste un limite fisso alle somme che puoi richiedere alla finanziaria tramite la cessione del quinto, che tu rientri tra i dipendenti pubblici o dipendenti privati.

Naturalmente, l’importo del finanziamento sarà calcolato in modo proporzionato al tuo stipendio e alla tua età.

Poiché il rimborso avviene attraverso il quinto dello stipendio, la finanziaria terrà conto di alcuni fattori fondamentali:

  • l’importo della tua retribuzione annua;
  • la durata residua del contratto di lavoro;
  • la tua età anagrafica.

Cessione del quinto: i tassi 

Il tasso di interesse per la cessione del quinto viene stabilito dalla finanziaria, in base a vari fattori: l’importo richiesto, la durata del rimborso e le condizioni specifiche del richiedente. Nonostante questa libertà, il tasso non può mai superare una soglia massima, fissata annualmente dal Ministero dell’Economia. Questo per evitare che i prestiti diventino troppo onerosi per chi li sottoscrive.

Secondo l’ultimo decreto vigente, per i prestiti da estinguersi mediante cessione del quinto dello stipendio o della pensione, i limiti sono:

  • importi fino a 15.000 euro: tasso medio 13,19%, soglia di usura 20,4875%;

  • importi oltre 15.000 euro: tasso medio 9,20%, soglia di usura 15,50%.

Cessione del quinto: simulazione ed esempi 

La simulazione della cessione del quinto è molto semplice. Per fare un calcolo bisogna considerare lo stipendio mensile, ricavare il quinto e moltiplicarlo per i mesi/anni necessari a restituire il capitale e gli interessi.

Vediamo un esempio di simulazione di cessione del quinto:

  • stipendio netto mensile: 1.500 €;
  • tasso d’interesse fisso: 6%;
  • quota massima cedibile: 1/5 di 1.500 € = 300 € al mese.

Se la somma da restituire, comprensiva di capitale e interessi è di 20.000 €, significa che restituirai la somma in 66 mensilità, circa 5 anni, compresa la cessione del quinto anche sulla tredicesima.

Come funziona il rimborso della cessione del quinto 

Il rimborso della cessione della quinto deve essere fatto direttamente dal datore di lavoro. Infatti, dopo la notifica della cessione del quinto, il datore di lavoro ha degli obblighi precisi. 

Dal momento in cui riceve la comunicazione ufficiale, deve trattenere dalla busta paga del lavoratore la quota fissa ceduta, indicata nell’atto di cessione, e a versarla all’istituto finanziario entro il mese successivo rispetto a quello cui la quota si riferisce.

Se lo stipendio del dipendente dovesse subire una riduzione superiore a un terzo, il datore deve comunicarlo alla finanziaria e riproporzionare la quota trattenuta, in base alle nuove condizioni.

Nel caso in cui il rapporto di lavoro cessi prima che il prestito sia stato interamente rimborsato, il datore ha l’obbligo di informare immediatamente l’istituto finanziario, che a sua volta trasmette il conteggio del debito residuo (cosiddetto conto estintivo). A quel punto, il datore dovrà:

  • trattenere la quota mensile fino all’ultimo stipendio;
  • versare il TFR maturato, e, se previsto dal contratto, eventuali ulteriori somme dovute in caso di cessazione del rapporto, fino a coprire l’intero debito residuo.

Quali possono essere i motivi di rifiuto della cessione del quinto 

La cessione del quinto può essere rifiutata per molteplici motivi. Ad esempio, perché c’è già stata una cessione in precedenza, oppure la finanziaria ritiene che la retribuzione annua non sia sufficiente a garantire l’intera restituzione del capitale richiesto.

Ci sono poi dei motivi legali di rifiuto della cessione del quinto.

Non puoi cedere lo stipendio se:

  • sei in aspettativa non retribuita;
  • sei in congedo non retribuito;
  • hai un’età superiore a 65 anni;
  • hai sottoscritto un divieto di cessione dello stipendio con il proprio datore di lavoro.

Quali sono i limiti di durata della cessione del quinto dello stipendio?

Se lavori a tempo indeterminato, non puoi richiedere una cessione del quinto con una durata superiore a dieci anni.

Se invece hai un contratto a tempo determinato, la durata della cessione non può superare quella del tuo contratto di lavoro.

Se ti mancano meno di dieci anni alla pensione, puoi richiedere una cessione solo fino al momento in cui andrai in pensione.

Se sei un lavoratore parasubordinato, come ad esempio un collaboratore o un agente, la cessione non può durare oltre la data di scadenza del tuo contratto.

Come funziona il rinnovo della cessione del quinto

Se hai già attiva una cessione del quinto, non puoi stipularne un’altra a meno che l’importo richiesto non serva a estinguere la cessione in corso. In questo caso si parla di rinnovo della cessione del quinto, ed è una possibilità concreta se hai già rimborsato una parte del prestito e hai bisogno di nuova liquidità.

Ma attenzione: per rinnovare la cessione del quinto, devi rispettare alcuni tempi precisi:

  • se la tua cessione in corso ha una durata fino a 5 anni, puoi rinegoziare la cessione del quinto solo dopo almeno 2 anni dal momento della firma;
  • se invece hai una cessione della durata fino a 10 anni, il rinnovo della cessione del quinto prima dei quattro anni non è possibile, salvo rari casi eccezionali (come per i contratti a 5 anni rinnovati con durata decennale).

Infine, ricorda che anche i tempi di erogazione per il rinnovo della cessione del quinto possono variare, ma in genere vanno da pochi giorni fino a due settimane, a seconda dell’istituto finanziario e della documentazione da presentare.

Cessione del quinto: estinzione anticipata 

L’estinzione anticipata della cessione del quinto è la chiusura del prestito prima della sua scadenza naturale, pagando in un’unica soluzione tutto il debito residuo.

Se vuoi procedere con l’estinzione, dovrai contattare la finanziaria, che ti fornirà un documento con il riepilogo del capitale ancora da restituire e degli interessi maturati fino a quel momento.

Gli interessi futuri, cioè quelli che si sarebbero maturati fino alla scadenza del prestito, non ti verranno addebitati. Tuttavia, in base a quanto stabilito nel contratto, potrebbe esserti chiesto di pagare una penale per l’estinzione anticipata.

La legge prevede che questa penale non possa superare l’1% del capitale residuo.

Migliori cessioni del quinto: come sceglierla 

Per scegliere tra le migliori cessioni del quinto, è fondamentale confrontare più offerte da parte delle principali società finanziarie. Ogni proposta può variare per tasso di interesse, spese di gestione, costi accessori e modalità di erogazione. 

La cessione del quinto più conveniente sarà quella che ti permetterà di ottenere il finanziamento con il minor costo complessivo.

Cosa succede se lo stipendio è oggetto anche di pignoramento?

Il tuo stipendio può essere contemporaneamente soggetto a cessione del quinto e a uno o più pignoramenti, a condizione che il totale delle trattenute non superi la metà della retribuzione netta.

Se hai già in corso una cessione del quinto e successivamente ricevi la notifica di un pignoramento, la quota pignorabile non potrà superare la differenza tra la metà dello stipendio e la parte già ceduta, rispettando comunque il limite massimo di un quinto per il pignoramento.

Al contrario, se sul tuo stipendio grava già un pignoramento e solo dopo viene notificata una richiesta di cessione, la quota cedibile sarà pari alla differenza tra due quinti dello stipendio e la parte già pignorata, sempre con il rispetto del limite di un quinto per la quota ceduta.

 

Leggi anche:

Cessione del quinto, cosa succede alla fine del rapporto?

Qual è il limite massimo per la cessione del quinto?

Come chiedere il rimborso della cessione del quinto?

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.