Lavoro autonomo: cos’è e quali sono le tipologie?

Partita Iva
(foto shutterstock)

Facciamo chiarezza sulle principali forme di lavoro che non rientrano nel rapporto di lavoro subordinato

“Mi assumono con Partita Iva”: a quanti è capitato di sentire pronunciare questa frase? Oppure “per lavorare devi aprirti la Partita Iva”? Sono frasi che sentiamo spesso e che di solito preannunciano l’inizio di una collaborazione professionale.

Il mondo delle Partite IVA è stimolante, variegato e con regole e discipline proprie. È un settore composto da varie anime: stando all’ultimo report del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in Italia si contano 5 milioni di Partite IVA. Eccolo il “Mondo delle Partite Iva”, un pianeta di professionisti e lavoratori che occupano tutti i settori dell’economia.

Spesso con questo termine vengono inclusi tutti quei lavoratori che non hanno un contratto di lavoro subordinato, ma la realtà è molto più variegata. In questo articolo facciamo chiarezza sulle principali forme di lavoro di questo tipo: autonomo, co.co.co e prestazione occasionale.

E se rientri in una di queste casistiche, leggi l’articolo fino alla fine: se hai bisogno di aiuto nella gestione della tua partita IVA, abbiamo la soluzione che fa per te.

I professionisti della Partita IVA sono proprio i lavoratori autonomi. Spaziano in qualsiasi settore dell’economia del Paese: dall’artigianato al mondo delle professioni tecniche, dall’idraulico al consulente finanziario.

Chi è il lavoratore autonomo? 

Che cos’è il lavoro autonomo? È importante capire le sue caratteristiche principali, perché a volte questo tipo di rapporto può essere utilizzato per mascherare un lavoro subordinato.

La disciplina del lavoratore autonomo è regolata dagli articoli 2222 e seguenti del Codice civile. Secondo il Codice civile, si parla di lavoro autonomo quando svolgi un’attività per realizzare un’opera o un servizio e ricevi un corrispettivo, ma senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.

In pratica, con il lavoro autonomo hai piena libertà su come e quando svolgere l’attività, senza dover rispettare direttive rigide da parte del cliente o committente.

Un rapporto di lavoro autonomo si instaura tramite un contratto di prestazione autonoma, che può avere qualsiasi oggetto. Alcuni esempi includono:

  • un contratto di prestazione professionale;
  • l’affidamento dell’esecuzione di un’opera;
  • un contratto di consulenza;
  • un contratto da freelance.

Le caratteristiche del lavoro autonomo

Dalla definizione del Codice civile possiamo ricavare le principali caratteristiche del lavoro autonomo. Vediamole insieme:

Ciò che distingue il lavoro autonomo da quello subordinato è l’assenza di subordinazione, quindi:

  • non sei un dipendente e non rispondi a un datore di lavoro;
  • ti impegni a realizzare un’opera o un servizio, non a prestare semplicemente la tua attività lavorativa;
  • puoi eseguire la prestazione in piena autonomia, rispettando i termini e le condizioni contrattuali;
  • non esiste una scala gerarchica tra te e il committente (o cliente);
  • non sei soggetto a limiti di orario, tranne nei casi in cui devi lavorare nei locali del cliente;
  • non hai vincoli di esclusiva né obblighi di fedeltà;
  • utilizzi i tuoi materiali e la tua struttura per svolgere il lavoro;
  • sostieni personalmente le spese e i rischi della tua attività.

Un’altra caratteristica fondamentale del lavoro autonomo è che non sei soggetto al potere disciplinare del cliente-committente. Se commetti un errore, rispondi del tuo inadempimento a livello civilistico, ma non puoi essere licenziato.

Se il cliente-committente decide di terminare il rapporto, può farlo tramite il recesso dal contratto, seguendo le regole del Codice civile.

Attenzione: questo non è un licenziamento, perché il rapporto non è subordinato.

Quali sono le forme di lavoro autonomo 

Il lavoro autonomo può essere utilizzato in qualsiasi settore dell’economia: dalle prestazioni professionali e artistiche alla realizzazione di opere artigianali, nel settore delle consulenze, nel mondo dei freelance e persino tra gli influencer.

La forma “pura” del lavoro autonomo è quella regolata dal Codice Civile (articoli 2222 e seguenti), con caratteristiche come:

  • assenza di subordinazione;
  • autonomia nell’esecuzione del lavoro;
  • rischio di impresa a carico tuo.

Tuttavia, non sempre il lavoro autonomo è totalmente distaccato dalla struttura del cliente-committente. Per questi casi, la legge ha introdotto (dal 2015) la figura della collaborazione coordinata e continuativa, disciplinata dal decreto legislativo 81/2015.

Collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.)

La legge definisce la collaborazione coordinata e continuativa come un rapporto basato su prestazioni di lavoro prevalentemente personali, continuative e organizzate dal committente. Se questa collaborazione non rispetta i requisiti stabiliti, viene considerata come lavoro subordinato. In questi casi, non devi aprire una partita IVA e il compenso ti sarà corrisposto tramite un cedolino paga.

Le principali differenze rispetto al lavoro autonomo sono:

  • la prestazione avviene nell’ambito dell’attività produttiva del committente;
  • spesso i materiali e gli strumenti (es. computer) sono forniti dal committente;
  • il lavoro può essere svolto nei locali del cliente;
  • l’attività è coordinata, il committente può impartire ordini e stabilire orari.

Voucher lavoro

I “voucher”, eredi dei vecchi “buoni lavoro”, sono utilizzati in settori come turismo e ristorazione. Tuttavia, rappresentano un tipo di lavoro subordinato, con modalità semplificate per instaurare e gestire il rapporto, ma con limiti ben definiti:

  • non puoi guadagnare più di 2.500 € per un singolo datore di lavoro e 5.000 € complessivamente;
  • il datore di lavoro non può dare più di 10.000 € annui in voucher.

Lavoro autonomo occasionale

Questo contratto consente di lavorare come autonomo senza l’obbligo di emettere fattura, ma ci sono regole da rispettare:

  • un limite di compenso annuo;
  • l’obbligo di emettere una notula per documentare il compenso ricevuto.

Un aiuto con la tua partita IVA

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