Entro quando inviare il certificato di malattia

Quanto tempo si ha per inviare il certificato di malattia
(foto Shutterstock)

Se non si consegna in tempo il certificato di malattia al datore di lavoro si può perdere la retribuzione

Il certificato medico è un documento che attesta la nostra condizione di salute nel momento in cui siamo impossibilitati a svolgere le nostre normali attività a causa di una malattia. In pratica, è una prova ufficiale della nostra indisposizione e serve a giustificare le nostre assenze sul posto di lavoro o nella scuola.

Per ottenere questo importante documento è necessario consultare un medico (solitamente il medico di base) che sarà in grado di valutare la gravità della nostra condizione e fornirci le indicazioni corrette su quanto tempo dobbiamo rimanere a riposo. Poi basterà richiedere al dottore il certificato compilando tutte le informazioni richieste.

Il certificato medico ha un ruolo cruciale, poiché fornisce al nostro datore di lavoro informazioni dettagliate sulla durata prevista dell’assenza e sulle cure necessarie per poter tornare in piena forma.

Ma veniamo agli aspetti pratici.

Quanto tempo si ha per inviare il certificato di malattia?

La risposta è 48 ore (2 giorni), ovvero il tempo relativo al primo giorno di assenza e quello successivo.

Il lavoratore che si assenta per malattia deve recarsi al più presto dal proprio medico di base o all’ospedale farsi visitare e assicurarsi che il medico abbia trasmesso telematicamente all’INPS il certificato medico attestante l’assenza del lavoratore. Questo lo si può verificare facilmente dal momento che il medico è tenuto a consegnare una copia cartacea dell’invio del certificato anche al lavoratore.

Durante la visita, è bene spiegare chiaramente i sintomi che stai riscontrando e porre tutte le domande necessarie riguardo al tuo stato di salute. Questo aiuterà il medico a capire meglio la tua situazione e a emettere un certificato appropriato.

Cosa succede se si invia il certificato di malattia in ritardo?

Il mancato invio del certificato medico per malattia può comportare una serie di conseguenze negative che è meglio evitare. In primo luogo, senza un certificato valido, potresti perdere i tuoi diritti a benefici come l’indennità giornaliera per malattia o la copertura assicurativa sul lavoro. 

Chi invia il certificato medico in ritardo, e cioè dopo il secondo giorno di malattia, perde infatti il trattamento retributivo che gli sarebbe spettato in quanto l’INPS non riconosce l’indennità di malattia se non dal giorno in cui il lavoratore si è sottoposto a visita medica.

Tuttavia, l’INPS ammette la possibilità di riconoscere, ai fini erogativi, la sussistenza dello stato di malattia anche per il giorno immediatamente precedente a quello del rilascio del certificato medico purché sullo stesso vi sia riportata la dicitura “dichiara di essere ammalato dal…”.

Il ritardo dell’invio del certificato all’INPS e quindi al datore di lavoro potrebbe anche comportare un licenziamento in quanto tali giorni potrebbero configurarsi come assenza ingiustificata.

Cosa deve fare un lavoratore per giustificare la propria malattia al datore di lavoro?

Come abbiamo visto, comunicare e certificare il proprio stato di malattia è di fondamentale importanza per poter godere del proprio diritto al riposo. Quando un lavoratore si ammala deve giustificare la malattia al proprio datore di lavoro fornendo il certificato di malattia tempestivamente, seguendo le direttive aziendali, o le disposizioni del contratto collettivo applicato in azienda. 

Questo adempimento può essere rispettato anche comunicando il numero di protocollo univoco del certificato(PUC) relativo al certificato medico emesso.

La salute è una priorità e garantire la corretta documentazione delle tue assenze per motivi di salute contribuirà a proteggerti da problemi futuri. 

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