Trattandosi di un regime fiscale agevolato, il regime forfettario non presenta grandi difficoltà nel calcolo delle imposte da pagare. Le persone con Partita Iva in questo regime, quindi, possono decidere di fare la dichiarazione dei redditi autonomamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Vediamo quali sono le particolarità di questo regime, in cosa consiste la dichiarazione dei redditi, quali modelli bisogna presentare e come farlo.
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato che può essere usufruito dalle Partite Iva con un fatturato annuo inferiore ai 65.000 euro.
Presenta diversi vantaggi, come l’applicazione di un’imposta unica (flat tax, cioè tassa piatta) sostitutiva di IRPEF, IRAP e addizionali. La percentuale è pari al 15% e, in alcuni casi, al 5%.
Il vantaggio principale è l’esenzione dell’IVA. Inoltre, fino a qualche tempo fa le persone con questo regime non erano obbligate a emettere fattura elettronica, ma le cose sono cambiate a partire dal 1° luglio.
Un vantaggio che non tutte le persone considerano è quello di poter fare la dichiarazione dei redditi senza dover andare dal commercialista.
Si tratta di un adempimento obbligatorio per tutte le persone fisiche o società che hanno percepito un qualsiasi tipo di entrata.
In base alla tipologia di reddito prodotto, il modello da compilare è diverso:
Entro il 30 novembre 2022 i titolari di partita IVA in regime forfettario devono quindi presentare in via telematica il Modello Redditi PF. Il documento fa riferimento ai redditi prodotti nel 2021.
Il titolare di Partita Iva in regime forfettario può decidere di rivolgersi a un commercialista, che chiederà una somma annuale per l’assistenza fiscale e per la compilazione della dichiarazione dei redditi, oppure può compilarla e inviarla autonomamente all’Agenzia delle Entrate.
In questa seconda ipotesi è necessario collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate utilizzando le credenziali SPID.
Sono previste due diverse modalità di compilazione del modello:
Il modello web è particolarmente facile da utilizzare. Il contribuente può visualizzare, modificare e stampare il proprio modello Redditi PF e il relativo foglio informativo. Inoltre, alcuni dati contenuti nel modello sono già precompilati in automatico.
La prima cosa da fare è dichiarare di possedere i requisiti per poter applicare il regime forfettario. Per farlo, è necessario barrare la casella in colonna 1 del rigo LM21.
I requisiti sono:
Inoltre deve essere barrata anche la casella in colonna 2 del rigo LM21, con cui si dichiara che non vi sono cause ostative alla permanenza nel regime forfettario.
Il calcolo delle tasse da pagare in regime forfettario è piuttosto semplice. Infatti, viene applicata un’imposta sostitutivaÈ un prelievo che si applica alla fonte su taluni redditi (ad es. interessi sui conti correnti bancari o postali che non sono relativi all’attività d’impresa, interessi sui BOT o altri titoli di debito pubblico); i redditi soggetti a imposta sostitutiva, come quelli a tassazione separata, sono esclusi dalla base imponibile. More del 15% al reddito imponibile.
Nei primi 5 anni di attività la percentuale è del 5%. Per fruire di questa agevolazione ulteriore, è necessario barrare la casella in colonna 3 del rigo LM21.
Per calcolare il reddito imponibile, bisogna innanzitutto conoscere il reddito lordo, che si ottiene sommando i vari redditi derivanti dall’attività. Questi sono indicati nelle certificazioni uniche. Il rigo dove deve essere indicato il reddito lordo è LM34. Bisognerà poi applicare il diverso coefficiente di redditività in base al codice ATECO, che deve essere indicato al rigo LM22.
Per esempio, se nel corso del 2021 ho emanato fatture per un totale di 30.000 euro per un’attività di intermediazione del commercio, su questi 30.000 euro dovrò calcolare il 62% (cioè il coefficiente previsto per tale attività). Pertanto, il mio imponibile sarà pari a 30.000*62% = 18.600 euro.
Infine, al rigo LM35 devono essere indicati i contributi previdenziali pagati nel corso del 2021.
A questo punto il sistema determinerà l’ammontare delle imposte dovute. È possibile anche predisporre il modello F24, che serve a pagare quanto risulta dovuto dopo la compilazione della dichiarazione dei redditi.
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