Come fare la dichiarazione dei redditi in partita iva regime forfettario

Regime forfettario: come fare la dichiarazione dei redditi senza andare dal commercialista
(foto Shutterstock)

Nel regime forfettario è semplice calcolare l’ammontare delle imposte. Qui riportiamo la procedura da seguire nel sito dell’Agenzia delle Entrate

Trattandosi di un regime fiscale agevolato, il regime forfettario non presenta grandi difficoltà nel calcolo delle imposte da pagare. Le persone con Partita Iva in questo regime, quindi, possono decidere di fare la dichiarazione dei redditi autonomamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Vediamo quali sono le particolarità di questo regime, in cosa consiste la dichiarazione dei redditi, quali modelli bisogna presentare e come farlo.

Cos’è il Regime forfettario? 

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato che può essere usufruito dalle Partite Iva con un fatturato annuo inferiore a 85.000 euro.

Presenta diversi vantaggi, come l’applicazione di un’imposta unica (flat tax, cioè tassa piatta) sostitutiva di IRPEF, IRAP e addizionali. La percentuale è pari al 15% e nei primi 5 anni di attività al 5%.

Il vantaggio principale è l’esenzione dell’IVA, ma soprattutto la possibilità di fare la dichiarazione dei redditi senza dover andare dal commercialista.

Dichiarazione dei redditi regime forfettario: come funziona

Entro il 30 settembre 2024 i titolari di partita IVA in regime forfettario devono presentare in via telematica il Modello Redditi PF (Persone Fisiche). Il documento fa riferimento ai redditi prodotti nel 2023.

Il titolare di Partita Iva in regime forfettario può decidere di rivolgersi a un commercialista, che chiederà una somma annuale per l’assistenza fiscale e per la compilazione della dichiarazione dei redditi, oppure può compilarla e inviarla autonomamente all’Agenzia delle Entrate.

In questa seconda ipotesi è necessario collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate utilizzando le credenziali SPID.

Sono previste due diverse modalità di compilazione del modello:

  • il Modello Redditi PF web, che consente di compilare i principali quadri del modello senza scaricare alcun software ma direttamente sul sito web
  • il Modello Redditi PF online, che richiede al contribuente di scaricare un programma nel proprio computer.

Il modello web è particolarmente intuitivo per la maggior parte dei contribuenti, i quali possono visualizzare, modificare e stampare il proprio modello Redditi PF e il relativo foglio informativo. Inoltre, alcuni dati contenuti nel modello sono già precompilati in automatico.

Una volta all’interno del Modello Redditi PF online, la prima cosa da fare è dichiarare di possedere i requisiti per poter applicare il regime forfettario. Per farlo, è necessario barrare la casella in colonna 1 del rigo LM21.

I requisiti sono:

  • che, nell’anno fiscale precedente, la persona non abbia conseguito ricavi o compensi per un ammontare superiore a 85.000 euro, ragguagliato ad anno, e riferito a tutte le attività nel caso in cui siano più d’una;
  • e che non abbia sostenuto spese per lavoratori dipendenti, collaboratori o assimilati per un ammontare superiore a 20.000 euro.

Inoltre deve essere barrata anche la casella in colonna 2 del rigo LM21, con cui si dichiara che non vi sono cause ostative alla permanenza nel regime forfettario.

Come fare il calcolo della dichiarazione dei redditi in regime forfettario

Il calcolo delle tasse da pagare in regime forfettario è piuttosto semplice. Infatti, viene applicata un’imposta sostitutiva del 15% al reddito imponibile.

Nei primi 5 anni di attività la percentuale è del 5%. Per fruire di questa agevolazione ulteriore, è necessario barrare la casella in colonna 3 del rigo LM21.

Per calcolare il reddito imponibile, bisogna innanzitutto conoscere il reddito lordo, che si ottiene sommando i vari redditi derivanti dall’attività, in sintesi l’intero fatturato, ossia la somma dell’importo delle fatture.

Questi redditi sono indicati nelle certificazioni uniche. Il rigo dove deve essere indicato il reddito lordo è LM34. Bisognerà poi applicare il diverso coefficiente di redditività in base al codice ATECO, che deve essere indicato al rigo LM22.

Per esempio, se nel corso del 2023 ho emesso fatture per un totale di 30.000 euro per un’attività di intermediazione del commercio, su questi 30.000 euro dovrò calcolare il 62% (cioè il coefficiente previsto per tale attività). Pertanto, il mio imponibile sarà pari a 30.000*62% = 18.600 euro.

Infine, al rigo LM35 devono essere indicati i contributi previdenziali pagati nel corso del 2023.

A questo punto il sistema determinerà l’ammontare delle imposte dovute. È possibile anche predisporre il modello F24, che serve a pagare quanto risulta dovuto dopo la compilazione della dichiarazione dei redditi.

Come compilare la dichiarazione dei redditi in regime forfettario e lavoro dipendente

 

Se sei sia dipendente sia titolare di partita IVA il discorso è leggermente diverso. Innanzitutto i lavoratori dipendenti possono aprire la partita IVA forfettaria a determinate condizioni:

  • il guadagno lordo da lavoro dipendente non deve essere superiore ai 30.000€;
  • non si deve andare in contrasto con l’eventuale patto di non concorrenza siglato col proprio datore di lavoro se si è dipendenti del settore privato;
  • se si è dipendenti pubblici con un contratto part-time, infatti chi ha un contratto full-time deve dare esclusività all’impiego pubblico, ad eccezione dei docenti, che possono aprire una partita IVA con l’autorizzazione del direttore didattico o del preside.

Premesso ciò, è importante considerare che chi ha una partita IVA forfettaria deve compilare la dichiarazione dei redditi obbligatoriamente col Modello Redditi PF e non col 730, che è dedicato ai lavoratori dipendenti.

Perciò chi è lavoratore dipendente, ma ha anche una partita IVA forfettaria dovrà compilare la dichiarazione con il Modello Redditi PF.

 

 

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