Rider: diventeranno lavoratori subordinati?

(foto Eyesonmilan/Shutterstock)

Le proposte per rafforzare le tutele di tutti i lavoratori delle piattaforme digitali

LA PROPOSTA DI MODIFICA DEL DECRETO

A poche settimane di distanza dalla pubblicazione del decreto legge sui rider si propongono già le prime modifiche.
I ciclofattorini, infatti, non sono soddisfatti delle tutele assicurate dall’intervento normativo e chiedono di essere riconosciuti come lavoratori subordinati.
In questo periodo, inoltre, la Procura di Milano ha avviato un’indagine diretta ad accertare la violazione delle norme antinfortunistiche e di sicurezza stradale, nonché la presenza di vere e proprie forme di caporalato digitale.
Tutto questo ha determinato la proposta di alcune modifiche al decreto legge 101/2019: l’obiettivo è quello di rafforzare le tutele non solo dei rider ma di tutti i lavoratori delle piattaforme digitali.

L’ESTENSIONE DELLA DISCIPLINA DEL LAVORO SUBORDINATO

Il decreto legge ha lasciato in sospeso la questione relativa alla qualificazione del rapporto di lavoro dei rider.
La maggior parte dei ciclofattorini lavora senza un vero e proprio contratto o presta la propria attività in collaborazione occasionale, non potendo così beneficiare dei diritti riconosciuti in caso di subordinazione.
L’obiettivo delle modifiche al decreto, pertanto, è l’equiparazione dei rider ai lavoratori subordinati, con l’estensione di tutte le relative tutele.
È stato, inoltre, individuato un contratto collettivo di riferimento, quello della logistica, che consentirebbe la garanzia di uno stipendio minimo, a cui andrebbero affiancate le indennità proprie del lavoro dipendente: malattia, maternità, disoccupazione e il rafforzamento della copertura INAIL.

COME VENGONO RETRIBUITI I RIDER

La previsione del lavoro a cottimo per i rider è ancora presente nel decreto, sebbene in maniera parziale.
Infatti la retribuzione è basata, in parte, sulle consegne effettuate, e in parte, su un corrispettivo orario, che viene però riconosciuto a condizione che il lavoratore accetti, per ciascuna ora lavorativa, almeno una chiamata.
A seguito delle innumerevoli proteste da parte dei ciclofattorini, la modifica dovrebbe mirare alla garanzia di una retribuzione basata sulle ore lavorate.

PIATTAFORMA INPS-INAIL

Ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione di una piattaforma INPS-INAIL che consentirebbe di registrare tutti i contratti di lavoro.
In questo modo, infatti, sarebbe possibile tracciare l’attività dei rider e contrastare i fenomeni di intermediazione illecita e di caporalato digitale, soprattutto alla luce delle indagini avviate dalla Procura milanese.

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