Le proposte per rafforzare le tutele di tutti i lavoratori delle piattaforme digitali
A poche settimane di distanza dalla pubblicazione del decreto legge sui rider si propongono già le prime modifiche.
I ciclofattorini, infatti, non sono soddisfatti delle tutele assicurate dall’intervento normativo e chiedono di essere riconosciuti come lavoratori subordinati.
In questo periodo, inoltre, la Procura di Milano ha avviato un’indagine diretta ad accertare la violazione delle norme antinfortunistiche e di sicurezza stradale, nonché la presenza di vere e proprie forme di caporalato digitale.
Tutto questo ha determinato la proposta di alcune modifiche al decreto legge 101/2019: l’obiettivo è quello di rafforzare le tutele non solo dei rider ma di tutti i lavoratori delle piattaforme digitali.
Il decreto legge ha lasciato in sospeso la questione relativa alla qualificazione del rapporto di lavoro dei rider.
La maggior parte dei ciclofattorini lavora senza un vero e proprio contratto o presta la propria attività in collaborazione occasionaleÈ l’attività lavorativa svolta saltuariamente da un lavoratore autonomo per uno o più committenti. Deve rispettare determinati limiti di durata e di guadagno e non può esserci alcun vincolo di subordinazione. More, non potendo così beneficiare dei diritti riconosciuti in caso di subordinazione.
L’obiettivo delle modifiche al decreto, pertanto, è l’equiparazione dei rider ai lavoratori subordinati, con l’estensione di tutte le relative tutele.
È stato, inoltre, individuato un contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More di riferimento, quello della logistica, che consentirebbe la garanzia di uno stipendio minimo, a cui andrebbero affiancate le indennità proprie del lavoro dipendente: malattia, maternità, disoccupazione e il rafforzamento della copertura INAIL.
La previsione del lavoro a cottimoLa misura dello stipendio è collegata ai risultati ottenuti dal lavoratore, ad esempio alla quantità di lavoro prodotto in un tempo prefissato. More per i rider è ancora presente nel decreto, sebbene in maniera parziale.
Infatti la retribuzione è basata, in parte, sulle consegne effettuate, e in parte, su un corrispettivo orario, che viene però riconosciuto a condizione che il lavoratore accetti, per ciascuna ora lavorativa, almeno una chiamata.
A seguito delle innumerevoli proteste da parte dei ciclofattorini, la modifica dovrebbe mirare alla garanzia di una retribuzione basata sulle ore lavorate.
Ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione di una piattaforma INPS-INAIL che consentirebbe di registrare tutti i contratti di lavoro.
In questo modo, infatti, sarebbe possibile tracciare l’attività dei rider e contrastare i fenomeni di intermediazione illecita e di caporalato digitale, soprattutto alla luce delle indagini avviate dalla Procura milanese.
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