Ecco come funziona la maternità se si è in cassa integrazione
Sì, se una lavoratrice è in cassa integrazione e scopre di aspettare un figlio può fare richiesta di maternità, ottenendola.
Se scopri di essere incinta durante la cassa integrazione, continuerai a riceverla fino all’inizio del periodo del congedo di maternità, quando riceverai invece dall’Inps l’indennità di maternità.
Sì, se scopri di essere in dolce attesa e l’azienda ha attivato la cassa, puoi essere messa in cassa integrazione anche se sei in gravidanza, ma solo se è sospesa tutta l’azienda o il reparto in cui lavori. In tutti gli altri casi, no: la futura mamma non potrà essere licenziata e non potrà essere messa in cassa integrazione.
No, prevale sempre la maternità.
Inoltre, l’indennità giornaliera di maternità viene erogata dall’INPS anche quando la lavoratrice è appena entrata in congedo e l’azienda ha attivato la cassa integrazione.
La lavoratrice che dovrebbe essere sospesa e messa in cassa potrà percepire la maternità se tra l’inizio della sospensione e quello dell’inizio del congedo non sono trascorsi più di 60 giorni.
Nel caso della cassa integrazione parziale si viene sospesi dal lavoro e messi in cassa solo per una parte del tempo, quindi si percepisce sia lo stipendio, anche se ridotto, sia l’integrazione salariale. Quando si è sospesi parzialmente dalla prestazione lavorativa e ci si deve assentare per la durata del congedo di maternitàPeriodo di astensione obbligatoria dal lavoro, riconosciuto alle lavoratrici durante la gravidanza e nel periodo immediatamente successivo al parto More, prevarrà sempre quest’ultimo, e quindi si percepirà solo l’indennità di maternità.
L’indennità di maternità è sempre più conveniente rispetto alla cassa integrazione, soprattutto per le lavoratrici che hanno salari o stipendi alti.
Se l’azienda o il reparto in cui lavori è interessato dalla cassa integrazione, anche tu, neomamma, puoi essere messa in cassa, salvo non decida di chiedere il congedo parentale.
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