Che cos’è il danno da superlavoro? La Corte di Cassazione chiarisce i fatti da dimostrare per avere diritto al risarcimento del danno
Con le ordinanze 6008 del 2023 e 34968 del 2022, la Corte di Cassazione ha affrontato due casi di danno da superlavoro, fornendo chiarimenti importanti sulle condizioni necessarie per riconoscerlo. Queste decisioni stabiliscono che cosa deve dimostrare il lavoratore per ottenere il risarcimento, come ad esempio l’eccessivo carico lavorativo e il nesso causale tra questo e il danno subito.
Le ordinanze chiariscono anche come l’azienda possa difendersi, specificando quali prove deve fornire per evitare una condanna, come ad esempio la dimostrazione di aver rispettato le normative su orari e carichi di lavoro.
È un’attività lavorativa che supera il massimo consentito dalla legge. La normativa stabilisce che il numero massimo di ore lavorative annuali per un dipendente è pari a 250 ore.
Tuttavia, non tutti i casi di superamento di questo limite danno diritto a un risarcimento. In altre parole, non sempre il sovraccarico lavorativo consente di chiedere un danno da superlavoro. Per ottenere il risarcimento, è fondamentale che il lavoratore dimostri di aver subito un danno concreto, come un pregiudizio alla salute o alla propria vita relazionale.
In un caso deciso dalla Cassazione, un dipendente del Ministero della Giustizia ha denunciato di aver lavorato con turni massacranti a causa della carenza di personale, svolgendo anche le mansioni di altri colleghi.
Questo sovraccarico di lavoro ha causato al dipendente stress psicologico e, successivamente, un infarto. Per tali motivi, il lavoratore ha fatto causa al Ministero, chiedendo un risarcimento per danno da superlavoro.
Se la tua azienda non deve richiedere un’attività lavorativa eccessiva, che cosa devi provare tu per ottenere un risarcimento del danno?
Devi fornire prove concrete dei fatti che dimostrano che hai subito un carico di lavoro eccessivo e dei fattori di rischio correlati. Secondo la Cassazione, questi possono includere:
Inoltre, devi dimostrare che il danno che hai subito è stato causato dal superlavoro. Questo significa provare che esiste un nesso di causa-effetto tra il danno, come stress o altre conseguenze negative, e l’eccessiva attività lavorativa. In pratica, puoi denunciare un inadempimento dell’obbligo di sicurezza che, secondo la Cassazione, è un obbligo onnicomprensivo e non richiede ulteriori specificazioni.
La Corte di Cassazione chiarisce che, se sei stato sottoposto a condizioni di lavoro intollerabili, sia per durata sia per onerosità dei ritmi, puoi lamentare un inesatto adempimento dell’obbligo di sicurezza. Per ottenere il risarcimento, devi allegare rigorosamente le prove dell’inadempimento e dei relativi fattori di rischio, come:
Se ritieni di avere un carico di lavoro che supera i limiti previsti dalla legge, è importante che informi l’azienda di questa situazione. Fallo in modo formale, preferibilmente con una comunicazione scritta o tramite e-mail. In questo modo, potrai lasciare una traccia delle tue contestazioni e delle preoccupazioni che hai espresso.
Se il superlavoro sta causando o ha già causato problemi di salute, rivolgiti subito al tuo medico di fiducia. Sarà essenziale per effettuare le visite necessarie e adottare tutte le precauzioni utili a salvaguardare il tuo benessere e a combattere il superlavoro.
Il Testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro non contiene una norma che vieti esplicitamente il superlavoro. Tuttavia, come ha sottolineato anche la Corte di Cassazione, questo divieto e la responsabilità del datore di lavoro si possono ricavare dai principi generali e dalla combinazione di alcune disposizioni.
In generale, l’obbligo di sicurezza sul lavoro si traduce in un dovere unico e complesso da parte del datore di lavoro: garantire che il tuo lavoro non diventi una fonte di danno per la tua salute o il tuo benessere. Questo obbligo comprende sia azioni positive (come prevenire e impedire situazioni pericolose), sia azioni negative (come evitare di chiederti di lavorare con modalità che possano causare danni).
Tra le norme specifiche, la Corte di Cassazione richiama l’articolo 2087 del Codice Civile e articolo 4 del Decreto Legislativo n. 81 del 2008. Queste disposizioni stabiliscono che il datore di lavoro deve considerare le tue capacità e condizioni personali quando assegna i compiti, sempre tenendo conto della tua salute e della tua sicurezza.
Se dimostri di aver subito un danno da superlavoro, il datore di lavoro può difendersi presentando giustificazioni e prove a sostegno della propria posizione.
L’azienda può iniziare contestando i fatti che hai descritto, sostenendo che non si sono mai verificati o che si sono svolti in modo diverso da quanto hai dichiarato.
Un’altra possibile linea di difesa consiste nel dimostrare di aver rispettato tutte le norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Secondo la sentenza della Cassazione, il datore di lavoro deve provare di aver osservato le regole previste per assegnarti i compiti, garantendo che fossero compatibili con la tua salute e le tue capacità.
Infine, l’azienda può cercare di dimostrare che il danno che hai subito non dipende dal lavoro, ma da cause esterne al contesto lavorativo.
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