Esistono obblighi e adempimenti che i dipendenti devono rispettare per evitare sanzioni o il licenziamento per comportamenti scorretti
Spesso si fa riferimento ai doveri del datore di lavoro nei confronti dei suoi sottoposti. La legge, però, prevede espressamente che anche i lavoratori abbiano dei doveri riguardo il rapporto di lavoro instaurato.
Violare queste norme potrebbe portare a un provvedimento disciplinare, con sanzioni variabili in base alla gravità, che spaziano da multe e ammonimenti fino addirittura al licenziamento. Possono esserci poi ulteriori provvedimenti, che potrebbero comportare il pagamento di un risarcimento al proprio datore.
Per questo motivo, ricapitoliamo gli obblighi più importanti che i dipendenti sono tenuti a rispettare in ogni ambito lavorativo.
Una volta sottoscritto il contratto di lavoro, il dipendente non si impegna solo a prestare i propri servizi in cambio della retribuzione pattuita, ma anche ad accettare le regole aziendali e, in generale, le regole legate al diritto del lavoro.
Naturalmente, mentre alcune norme sono universali e generiche, molte altre varieranno in base al tipo di attività svolta. In generale possiamo dire che ogni lavoratore è tenuto a eseguire il lavoro per cui è stato assunto, osservando le leggi, le regole aziendali e tutelando la propria salute e sicurezza.
Il lavoratore, firmando il contratto di lavoro, rende obbligatorio per lui eseguire la prestazione oggetto del contratto stesso.
Il primo dovere è quindi quello di svolgere le attività indicate, rispettando le modalità di esecuzione, e cioè presentandosi in quello che è stato individuato come luogo di lavoro, negli orari prestabiliti.
Ci sono poi precisi obblighi aggiuntivi, che vanno a definire ulteriormente i modi in cui la prestazione debba essere svolta.
Tra questi, troviamo l’obbligo di:
Per quanto riguarda il dovere di fedeltà, è bene ricordare che ci sono poi delle occasioni in cui, nel momento della firma del contratto di lavoro o in un momento successivo, il lavoratore possa aver stipulato con il suo datore di lavoro un patto di non concorrenza.
In questo caso, a fronte del riconoscimento di una somma di denaro, il lavoratore si impegna a estendere il divieto di concorrenza anche oltre la cessazione del rapporto di lavoro. Se ciò non dovesse essere rispettato, si troverebbe a dover pagare una penale, spesso molto salata.
Il mancato rispetto delle regole porterebbe anzitutto all’erogazione di sanzioni disciplinari da parte del proprio datore di lavoro. Questo tipo di sanzioni sono via via più gravi in base all’entità del comportamento tenuto dal lavoratore, e possono portare al licenziamento, o al risarcimento del danno subito.
L’inosservanza delle disposizioni dettate dai propri superiori e del codice disciplinare, infine, potrebbe portare anche all’erogazione di sanzioni amministrative (ossia a multe in denaro), ma anche a ben più gravi sanzioni penali, che comportano il pagamento di somme più ingenti o, nei casi peggiori, l’arresto.
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