Il lavoro straordinario è una realtà per molte persone: ecco cosa dice la normativa
Gli “straordinari” o lo “straordinario lavorativo” sono uno dei temi che interessano di più chi lavora. Ma che cos’è il lavoro straordinario e cosa dice la normativa? Dare una definizione di lavoro straordinario non è così semplice: si tratta di un’attività lavorativa svolta in più rispetto all’orario ordinario.
Ma a quante ore corrisponde dunque il lavoro ordinario? Di tutto questo si parla nel decreto legislativo numero 66/2003, una dei testi normativi più importanti del diritto del lavoro. Secondo l’articolo 3 l’orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali, ma i contratti collettivi possono ridurlo.
Ecco dunque la definizione di straordinario: è il lavoro prestato oltre l’orario normale di lavoro di 40 ore settimanali o oltre la durata prevista dai contratti collettivi. Una durata superiore viene dunque considerata lavoro straordinario.
La leggenda di Stachanov narra le gesta di un minatore russo instancabile che inventò un nuovo metodo di estrarre carbone dalle miniere. È proprio da questa storia che è nato il termine “stacanovista” per indicare una persona che lavora molte ore. I moderni stacanovisti quante ore di straordinario possono fare in un anno? Anche in questo caso, la legge indica un numero massimo di ore oltre le quale non è consentito svolgere attività lavorativa:
Non esiste un limite sulle ore di straordinario che si possono fare in un mese. Tuttavia, le ore massime di straordinario si possono ricavare considerando le ore di riposo giornaliero (almeno 11 ore da una fine turno all’inizio di quello successivo nell’arco di 24 ore) e di riposo settimanale.
Per legge, gli straordinari devono essere pagati attraverso una maggiorazione sull’importo della retribuzione oraria. In parole più semplici, questo significa che le ore di straordinario vengono pagate con una retribuzione maggiore. La legge non indica la misura della percentuale di aumento e delega ai contratti collettivi il compito di definire questa cifra.
Vediamo quindi quanto è pagato lo straordinario in alcuni dei principali contratti collettivi del paese:
Attenzione: a queste maggiorazioni se ne possono aggiungere delle altre se lo straordinario è svolto in orario notturno o nei giorni festivi.
Gli straordinari in busta paga sono evidenziati e valorizzati con una propria voce distinta dalle altre per permetterti di controllare la regolare applicazione della maggiorazione su tutte le ore di straordinario del mese.
L’azienda può imporre ai propri lavoratori di svolgere orario straordinario? La normativa è consapevole che questo è il problema principale di questa materia e ha previsto dunque delle regole.
Innanzitutto il principio base è che il ricorso al lavoro straordinario è ammesso soltanto con un accordo tra datore di lavoro e lavoratore. Attenzione quindi a cosa si firma nel contratto di lavoro: molto spesso nei contratti è inserita una previsione apposita con la quale ti dichiari disponibile a svolgere lavoro straordinario. Una volta approvata questa clausola, non potrai in seguito revocare il tuo consenso.
Ci sono poi altri casi in cui l’azienda, a prescindere dal tuo consenso, può chiedere uno sforzo maggiore.
In quasi tutti i contratti collettivi, infatti, sono previsti i casi in cui l’azienda può chiedere ai dipendenti che svolgano lavoro straordinario.
Inoltre, per legge, il lavoro straordinario può essere richiesto per:
Anche nel caso in cui tu abbia dato la tua disponibilità, puoi rifiutarti di fare lo straordinario in determinate ipotesi, ad esempio:
In caso di contratto a tempo parziale il discorso è diverso solo a parole. Lo straordinario, infatti, in caso di part time, cambia nome: da straordinario a “supplementare”. La disciplina però non cambia: è sempre necessario il consenso del lavoratore e deve essere retribuito con una maggiorazione.
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