Come funziona la trasferta di sabato e domenica

Trasferta sabato e domenica
(foto Shutterstock)

Può capitare che il lavoratore venga inviato temporaneamente in un luogo diverso da quello abituale per svolgere la propria attività, come funziona se si lavora anche di sabato e domenica?

La trasferta consiste in uno spostamento provvisorio dalla normale sede a un altro luogo di lavoro. Il lavoratore, quindi, viene inviato temporaneamente a svolgere la propria attività in un luogo diverso da quello abituale.

 I lavoratori in trasferta hanno diritto ad avere, a seconda di quanto previsto dai CCNL, l’indennità di trasferta e i rimborsi spesa. L’indennità spetta per tutte le giornate di trasferta, comprese festività, domeniche e giornate di assenza per malattia e ha la funzione di compensare il disagio dovuto al cambio di luogo della prestazione lavorativa. 

L’importo dell’indennità di trasferta è solitamente stabilito dai contratti collettivi e può essere in misura fissa o in base a una percentuale sulla retribuzione giornaliera.

La tassazione della trasferta di sabato e domenica

Da un punto di vista fiscale, l’indennità di trasferta giornaliera è esente da imposizione fiscale e contributiva, con limiti diversi a seconda che il periodo di lavoro in trasferta sia in Italia (in questo caso l’esenzione è fino a 46,48 euro) o all’estero (fino a 77,47 euro).

Se l’importo dell’indennità dovesse essere maggiore di queste cifre, le tasse e i contributi si calcolano solo sulla parte che supera i limiti.

In base alla tipologia di rimborso cambiano i limiti: possono essere ridotti di uno o due terzi, vediamo come. Prima di tutto, ricordiamo che si può avere una modalità di rimborso misto: è il caso in cui sono rimborsate l’indennità di trasferta, ma anche le spese di vitto e alloggio

Attenzione: queste ultime sono totalmente esentasse, mentre le altre spese rimborsate in aggiunta all’indennità di trasferta concorrono, invece, alla formazione del reddito imponibile.

Se, insieme all’indennità di trasferta, viene riconosciuto anche il rimborso di vitto e alloggio, la quota di indennità di trasferta che è esente da imposte scende di un terzo: 30,99 euro per le trasferte in Italia, 51,65 euro per l’estero. 

Se, insieme all’indennità di trasferta, viene riconosciuto il rimborso totale a piè di lista di tutte le spese di viaggio dei dipendenti, allora la quota non tassata si riduce di due terzi: 15,49 euro per l’Italia, 25,82 euro per l’estero.

La trasferta spetta per il sabato e domenica?

L’indennità di trasferta ti deve essere riconosciuta anche per i giorni festivi, i sabati e le domeniche che rientrano nel periodo della trasferta. Per esempio, se lavori in trasferta dal lunedì al sabato compresi, hai diritto all’indennità di trasferta per tutte le giornate, anche per il sabato.

Si calcolano le ore di viaggio?

Particolarmente delicata è la questione delle ore di viaggio effettuate quando il lavoratore è in trasferta, cioè quelle necessarie a raggiungere il luogo di lavoro diverso rispetto a quello abituale.

In generale, non rientrano nell’orario di lavoro tutte le attività preparatorie allo svolgimento della trasferta se chi lavora ha una certa autonomia e le decisioni non sono prese dal datore di lavoro. 

In parole più semplici, il tempo impiegato per raggiungere il luogo della trasferta, dove si svolgerà la prestazione lavorativa, non fa parte dell’orario di lavoro se il lavoratore è libero di scegliere i tempi di partenza o il mezzo di trasporto. Se decidi, per esempio, di partire la domenica per effettuare una trasferta al lunedì, si tratta di ore di viaggio e non di trasferta. 

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