Come funziona rimborso chilometrico auto propria

Auto privata: come funziona il rimborso chilometrico
(foto Shutterstock)

Il lavoratore che utilizza un proprio mezzo di trasporto per lavoro può ricevere un rimborso spese dall’azienda per cui lavora

Di solito, se il lavoratore deve spostarsi dal proprio luogo di lavoro abituale su richiesta del datore di lavoro, riceve un indennizzo. Questa somma viene erogata a titolo di rimborso spese, e può essere richiesta sia da lavoratori dipendenti che da professionisti.

Quando si ha diritto al rimborso

Esso può essere ottenuto quando, per lo svolgimento di attività lavorative, è richiesto uno spostamento dal luogo di lavoro abituale verso un luogo diverso utilizzando un veicolo di proprietà personale. I veicoli che rientrano in questa categoria sono l’automobile o un ciclomotore (motorino, scooter, moto…).

Attenzione: per ricevere il rimborso, il lavoratore deve essere stato autorizzato dal datore a utilizzare il proprio mezzo di trasporto. Inoltre, il rimborso chilometrico non è previsto nel caso in cui il lavoratore utilizzi l’auto aziendale.

Le Tabelle ACI 

L’indennizzo per l’uso dei mezzi privati viene calcolato facendo riferimento alle tabelle dell’Automobil Club d’Italia (ACI), così come previsto dalla legge.

Le Tabelle ACI tengono conto di svariati fattori, tra cui il tipo di mezzo utilizzato, i suoi costi di esercizio, l’usura, il costo del carburante e molto altro.

L’ammontare del rimborso chilometrico che deriva da questo calcolo, quindi, si può ritenere comprensivo di tutte le spese che il lavoratore deve sostenere per l’utilizzo del proprio mezzo nel tragitto che gli viene richiesto di fare. 

Come si calcola?

Per il rimborso chilometrico basta moltiplicare il numero di chilometri percorsi con il rimborso unitario previsto dalle Tabelle ACI, che vengono aggiornate e pubblicate in Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre di ogni anno.

Facciamo un esempio:

il lavoratore effettua uno spostamento su richiesta del datore di lavoro e percorre 50 km con il proprio mezzo. Per la quantificazione del rimborso, il dipendente dovrà consultare le Tabelle ACI e scegliere una determinata tabella in base al tipo di veicolo che possiede e al carburante utilizzato. 

Una volta identificata la tabella in cui rientra il mezzo, basterà moltiplicare i chilometri effettuati con il valore riportato nella quarta colonna del file, che riporta la dicitura «Costo Km 15.000 Km»

Ipotizzando un costo chilometrico di 0,3529 €/km, si avrà quindi: 50km x 0,3529 €/km = 17,645 € di rimborso.

Al lavoratore verrà quindi riconosciuto un importo di 17,65€. Ricordiamo che questa somma è esente da tasse e contributi e va quindi direttamente nelle tasche del lavoratore come parte del netto in busta paga.

Come fare richiesta rimborso chilometrico

Non esiste un modulo ufficiale, ogni azienda è libera di impostarlo come meglio preferisce. Per essere esaustivo, il documento deve indicare:

  • gli estremi del datore di lavoro per il quale si è effettuato lo spostamento
  • indicazione precisa del mezzo utilizzato e targa
  • rimborso chilometrico unitario relativo al mezzo
  • periodo di riferimento
  • tragitto di andata e ritorno, con indicazione della data e dei chilometri percorsi
  • indicazione dell’importo richiesto.

 Nel modulo del rimborso chilometrico potranno poi essere aggiunti ulteriori spese come il rimborso di pedaggi, a patto che il datore di lavoro accetti.

 

 

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