Si parla di welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More per indicare tutti quei beni e servizi che un’azienda può mettere a disposizione dei propri lavoratori e dei loro familiari: sono beni, prestazioni, opere e servizi, non monetari, che di solito si aggiungono alla normale retribuzione.
Nella predisposizione del proprio piano di welfare, l’azienda è libera di inserire i servizi che ritiene più confacenti agli interessi dei propri lavoratori e dei loro familiari. Di solito, prima di introdurre piano di welfare, l’azienda procede a una mappatura degli interessi e dei bisogni, in modo da offrire un piano rispondente alle aspettative dei propri dipendenti.
Nell’offerta dei servizi di welfare aziendale ha un ruolo fondamentale l’assistenza ai familiari.
L’art. 51 del TUIRTesto Unico Imposte sul Reddito che disciplina la tassazione dei redditi. More (il Testo UnicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More delle Imposte sul reddito) esclude da tasse e contributi tutte “le somme e le prestazioni erogate dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o familiari non autosufficienti”.
Innanzitutto al coniuge e ai figli del lavoratore. Vi rientrano, poi, altre figure di “familiari”, a condizione che siano conviventi: i genitori, i nonni, i nipoti e persino il suocero e la suocera.
Che cosa significa non autosufficiente?
Secondo l’Agenzia delle Entrate, con tale termine si intende la situazione, risultante da certificazione medica, di incapacità “a compiere gli atti della vita quotidiana quali, ad esempio, assumere alimenti, espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, deambulare, indossare gli indumenti”.
Tutti i servizi che riguardano la cura e l’assistenza per i familiari non autosufficienti.
L’assistenza familiare può essere sostenuta dal piano welfare aziendale in due modalità: attraverso la messa a disposizione del servizio oppure mediante il rimborso del costo sostenuto dal dipendente.
Facciamo qualche esempio.
Per messa a disposizione del servizio si intende che l’azienda può offrire al lavoratore un posto in una casa di riposo per il genitore anziano, oppure può mettere a disposizione, a proprie spese, una badante per il familiare o un servizio di babysitting per i figli.
Con la seconda modalità, l’azienda rimborsa i costi sostenuti dal dipendente per garantire l’assistenza al proprio figlio o altro familiare. Attenzione però a conservare la documentazione: con riferimento a tale modalità di rimborso, l’Agenzia delle Entrate ha infatti precisato che nella documentazione comprovante l’utilizzo delle somme deve essere indicato il soggetto che ha fruito del servizio, e che tale documentazione deve essere acquisita e conservata dal datore di lavoro.
Sì.
Il welfare aziendale è conveniente per l’azienda perché:
È conveniente anche per il lavoratore perché ottiene un maggior valore economico, sebbene indirettamente, con riferimento a servizi e prestazioni che dovrebbe comunque sostenere per i propri familiari.
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