La mentalità di domani per affrontare il futuro del lavoro

Formatore in una classe di studenti al computer racconta il futuro del lavoro
(foto Shutterstock)

Quali sono i settori che avranno sempre più peso e quali le soft skill da sviluppare per il lavoro di domani

di Rudy Bandiera, divulgatore e LinkedIn Top Voice

Il mondo del lavoro è cambiato. 

Non credo esista un incipit più banale visto che non solo è cambiato ma sta cambiando sempre più velocemente. Quindi, ricominciamo.

Il mondo del lavoro sta cambiando e andando verso un mix di competenze che a scuola non potevamo nemmeno immaginare: qui entra in gioco il sistema formativo che deve pompare nelle nostre teste abilità e concetti che possano “frustrare” le IA.

La formazione sarà sempre meno voti e diplomi e sempre più crescere come persone e imparare a gestire la vita e il trucco è uno soltanto: mai rilassarsi sul proprio curriculum, ma imparare roba nuova di continuo, perché quello che abbiamo imparato durerà sempre meno.

Cosa ci dice il report di Citi GPS sul futuro del lavoro

Il report di Citi GPS del 2017 ci dà questa suggestione: il tempo in cui rimaniamo aggiornati su un determinato tema si è ridotto drasticamente rispetto a un tempo

Se eri un ingegnere nel 1920 la tua laurea rimaneva attuale – e tu aggiornato – per 35 anni. Nel 1960, questa sicurezza si era accorciata a 10 anni. E oggi? Oggi se sei un ingegnere informatico, le tue competenze sono fresche per un anno, massimo uno e mezzo, poi diventano vecchie ed ecco perché il mondo della formazione diventa “un lavoro del futuro”.

L’istruzione si posiziona come il secondo settore più grande dell’economia mondiale, dandoci una mano a tenere testa all’automazione che pare stia prendendo il sopravvento e, con le ore di lavoro che si accorciano e la vita che si allunga, abbiamo più tempo per spassarcela. 

Se la tendenza rimane quella attuale, anche il settore del tempo libero potrebbe essere protagonista di un incremento delle opportunità di lavoro, includendo quelle nelle industrie legate all’esperienza e allo sviluppo personale.

Un altro settore che nel prossimo futuro si prenderà la scena è senza dubbio quello dell’assistenza sanitaria: nel 2030 gli USA si troveranno nella situazione in cui le persone oltre i 65 anni supereranno i minori di 18 anni, ovvero un mondo dove i giovani saranno una specie rara e quelli non giovani avranno bisogno di assistenza per tanti anni.

La mentalità del domani per affrontare il futuro del lavoro

Credo che invece di parlare di lavori di domani dovremmo parlare di mentalità di domani: ci sono cose che noi umani facciamo e che le macchine non riescono proprio a copiare.

Il pensiero critico, quell’attitudine che ci spinge a fare le domande giuste, più che a trovare le risposte corrette. 

La creatività che le macchine sanno emulare ma che non sono in grado di riprodurre.

La comunicazione, ovvero motivare gli altri, persuadere, negoziare, raccontare storie e infine, non meno importante, la collaborazione, l’essere capaci di lavorare insieme costruendo reti che diano risultati superiori alla somma dei valori del gruppo.

Il paradosso di Moravec, semplificato, sostiene che è semplice creare computer con capacità cognitive paragonabili a quelle degli adulti o che superino test di intelligenza ma risulta estremamente complesso dotarli di percezione o mobilità comparabili a quelle di un bambino di un anno.

I lavori del futuro li troveremo tornando bambini.

 

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