Benessere della persona e Bilancio sociale. Banca Etica punta sulla trasparenza e sulla crescita sostenibile
Nata alla fine degli anni ‘90 come istituto di credito a servizio del Terzo settore, Banca Etica, oggi banca a 360 gradi, attenta a finanziare soggetti e progetti ad alto impatto sociale e ambientale, conta oltre 100.000 clienti, 46.186 soci tra persone e organizzazioni, 87 Gruppi di iniziativa territoriale, 21 filiali in Italia, 3 delegazioni in Spagna, e 400 tra dipendenti e collaboratori attivi.
A raccontare l’evoluzione di questa realtà dedicata alla finanza etica, unico esempio in Italia, è Francesco Peraro, Coordinatore Politiche Risorse Umane di Gruppo, in Banca Etica dal 2008 nell’area socioculturale, dedicata alla pianificazione di eventi culturali e all’organizzazione territoriale dei soci.
Tra le caratteristiche che differenziano Banca Etica dagli altri istituti di credito, è la rete dei Gruppi di iniziativa territoriale (Git), che rappresentano uno strumento con cui garantire la partecipazione dei soci alle decisioni della Banca. “I gruppi hanno come obiettivo quello di portare avanti, nel territorio, l’animazione sui temi della finanza etica – spiega Francesco Peraro.
Sono uno strumento di governance diffusa: quando ci sono documenti importanti da definire, come ad esempio la revisione dello Statuto, del Codice Etico o la scrittura del Piano strategico, i Git vengono coinvolti, raccogliendo così il parere dei soci. Ai coordinamenti di area territoriale fa seguito il Cda, che raccoglie i pareri dei Git”.
Per Banca Etica l’aspetto della coerenza è fondamentale: “Il rischio reputazionale, per noi, è altissimo: la rete di presidio territoriale dei GIT, con le persone socie e con il loro sguardo sempre attento alla mission e al Codice Etico, ci aiuta a garantire la coerenza del nostro agire quotidiano con i nostri valori di riferimento. – dice Francesco Peraro.
Se uno o più soci ritengono che una determinata attività della Banca non risponda ai valori etici su cui si fonda, viene immediatamente segnalata ai vertici attraverso i canali di comunicazione.
La mission di Banca Etica è quella di finanziare tutti i soggetti attenti alla promozione dei beni comuni, tutte le organizzazioni che si impegnano nello sviluppo sostenibile del territorio sia da un punto di vista ambientale che sociale.
In quest’ottica, la trasparenza è un altro elemento necessario per trasmettere un’immagine coerente della Banca ai soci e alla popolazione: “Tutti i finanziamenti che diamo alle persone giuridiche, che siano imprese, enti, o organizzazioni sono pubblicati sul sito – prosegue Francesco Peraro –. Questo permette ai nostri soci di avere ben presente dove vanno a finire i loro soldi”.
Banca Etica è, a tutti gli effetti, una società cooperativa e questo comporta una gestione delle persone differente: “Tra le nostre priorità abbiamo quella di governare e rendere espliciti i processi di partecipazione. Nella compagine dei soci abbiamo i cosiddetti ‘portatori di valore’ – spiega Francesco Peraro –, che sono identificati in gruppi ampi di soci che rappresentano un valore. Tra questi, ci sono anche le persone socie lavoratrici.
Nell’approccio cooperativo l’attenzione alla partecipazione viene definita dallo Statuto, che prevede che i soci lavoratori possano individuare dei candidati al Cda. Questo significa anche, ad esempio, che nella costruzione del Piano strategico, vengono coinvolti tutti i portatori di valore, e quindi anche il Comitato dei soci lavoratori, che presenta le proprie considerazioni sul Piano”.
Anche in conseguenza del diffondersi dello smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More e delle trasformazioni avvenute nel mondo del lavoro in seguito alla pandemia, il gruppo Banca Etica ha avviato nuove strategie dedicate al benessere organizzativo. “Abbiamo istituito un apposito ‘team benessere organizzativo di gruppo’, che ogni anno definisce un piano, sulla base delle diverse aree di intervento.
Tra queste, la valorizzazione del personale, con percorsi professionali, sistemi premianti, processi di ascolto delle persone per raccogliere le aspettative dei dipendenti, e valorizzazione delle diversità, con un focus particolare sulla diversità di genere – conclude Francesco Peraro –. Questa attenzione ha portato all’ottenimento della Certificazione ISO 30415 2021, dedicata a diversity e inclusion.
Sempre in quest’ottica, stiamo portando avanti percorsi di formazione per contrastare comportamenti discriminatori, e percorsi di mindfulness, sia a livello individuale che di gruppo, per imparare a gestire lo stress e momenti di difficoltà”.
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