Un team interdisciplinare aiuta manager e dipendenti ad intraprendere un viaggio interiore che li porterà a scoprire potenzialità nascoste
Da Microsoft a Gucci, da Enel a Wind3, da Mercedes a Ferrovie dello Stato: sono numerose le grandi aziende che, finora, si sono già avvicinate al “metodo Bloom”, basato sul modello delle “intelligenze evolutive”.
L’assunto di base è che il lavoratore è una persona e può contribuire ad aumentare la produttività dell’impresa. E questo non solo grazie alle abilità o competenze “hard” ma anche grazie al fatto di stare bene e di riuscire ad esprimere tutto il proprio potenziale.
Il metodo Bloom mette in campo una serie di specialisti molto diversi fra loro, dallo psicologo al preparatore atletico, e ha l’obiettivo, come suggerisce il nome, di far sbocciare i talenti nascosti di ogni persona.
Sviluppato in oltre 20 anni di ricerche, il metodo Bloom si fonda sul modello delle intelligenze evolutive. L’idea di fondo è che l’esperienza umana è un prodotto dell’interazione e dell’integrazione di molteplici intelligenze (emotiva, creativa, intuitiva…), alimentate e sviluppate in determinati momenti della nostra vita.
Quando queste intelligenze vengono alimentate e integrate fra di loro, ci permettono di ottenere il massimo delle nostre potenzialità. Raggiungere lo scopo, tuttavia, non è semplice: per farlo dobbiamo liberarci da una serie di resistenze (automatismi, emozioni non elaborate, paure…) che appesantiscono il nostro sistema e ostacolano l’utilizzo delle risorse che abbiamo sempre a disposizione.
A metà strada fra la Psicologia Clinica e la spiritualità, il metodo Bloom fonde diverse discipline, tradizioni e approcci, tra cui:
Variegato, di conseguenza, è anche il team di specialisti che Bloom mette a disposizione delle aziende. Ci sono:
Questi professionisti, secondo il metodo Bloom, collaborano per consentire ad amministrativi, dirigenti, manager, di esprimere al meglio le loro capacità realizzative, creative e mentali.
I fondatori di Bloom, Luca Virdia e Danilo Simoni, sostengono che “solo lavorando in maniera integrata su tutte le dimensioni che regolano la nostra vita – da quella corporea fino a quella spirituale – possiamo esprimere il nostro pieno potenziale, e raggiungere i nostri obiettivi traendone una vera e profonda soddisfazione”. Per questo, la mission di Bloom è “aiutare chi lo desidera a evolvere, scoprire la propria natura più autentica ed esprimerla”.
Il metodo Bloom si colloca nell’ambito della psicologia dell’evoluzione, una specifica branca della psicologia che si interessa dei metodi che permettono ad ogni essere umano di fiorire ed esprimere le proprie qualità realizzative, emotive, mentali, creative.
Ma attenzione: “quella di Bloom” mette in guardia la società, “non è una psicologia del benessere. Al contrario, chi decide di mettersi in viaggio smette ben presto di fare sonni tranquilli.
Sente una tensione che spinge ad andare avanti. A non accontentarsi, a non indugiare in facili vittorie. Il benessere a cui aspira non è quello a buon mercato delle sensazioni positive, bensì quello profondo e duraturo della realizzazione umana”.
Numerose sono le grandi aziende che hanno già sperimentato questo metodo. Tra queste, oltre alle già citate: Findomestic, Poste Italiane, Lamborghini, Fastweb, Autostrade per l’Italia, Gruppo Hera, Louis Vuitton, BNP Paribas, Tim, Campari Group, Findus, Generali, Fendi, Angelini.
Leggi anche:
Il coaching, strumento di crescita personale e lavorativa
Trovare motivazione e scoprire i propri talenti, l’aiuto di Changers per HR