Le performance migliori arrivano investendo l’85% dell’impegno: il massimo sforzo può essere controproducente
A massimo sforzo non corrisponde necessariamente la massima resa: in un interessante podcast sul burnout McKinsey evidenzia come carichi di lavoro ingenti e protratti nel tempo portino stress alle persone, fino a comprometterne le performance.
Le recenti ricerche condotte da diverse società di consulenza del lavoro suggeriscono ai leader la necessità di cambiare mentalità e avere fiducia nella regola dell’85%: chiedere alle persone di impegnarsi al massimo delle loro possibilità non serve a raggiungere i risultati prefissati e, anzi, può essere motivo di crisi e difficoltà. Ecco come fare per ottenere il massimo dal vostro team.
Il benessere delle persone non si conquista con app dedicate a yoga, mindfulness o altre attività ricreative: il primo passo da fare per salvaguardare la salute del vostro team è trovare un buon equilibrio tra impegno e risultati da raggiungere.
A volte lavorare sotto pressione, con tempi di consegna ristretti e obiettivi ambiziosi, può essere uno stimolo per le persone. L’adrenalina che deriva dalla necessità di terminare un progetto importante in tempi rapidi mantiene le persone attive e aumenta l’engagement.
Se, però, questi ritmi sono prolungati nel corso delle settimane e dei mesi, portano a un esaurimento delle energie psico-fisiche, con conseguenze negative sulla salute di mente e corpo delle persone, riduzione delle performance, burnout, per finire con le dimissioni.
È fondamentale, dunque, cercare l’equilibrio chiedendo alle persone di impegnarsi nel proprio lavoro arrivando all’85% delle proprie possibilità, fermandosi un po’ prima di terminare completamente le energie a disposizione.
Come fare per trovare il giusto equilibrio? Prima di tutto è importante avere chiari i risultati e le tempistiche entro le quali raggiungerli e, sulla base di questi due parametri, pianificare le attività del proprio team di lavoro in modo da distribuire la quantità dell’impegno nel modo più omogeneo possibile.
A settimane più complesse e intense dovranno alternarsi giornate meno impegnative, così da permettere alle persone di tirare un sospiro di sollievo e rigenerarsi, per affrontare poi le nuove sfide.
Un altro aspetto da tener presente se volete assicurarvi un team funzionale ed efficiente è l’ascolto delle persone: ricavate dei momenti da dedicare al dialogo con chi lavora con voi. Aiuterà le persone a condividere e ridimensionare possibili difficoltà e voi avrete un quadro più preciso delle problematiche che possono emergere nel portare avanti un determinato progetto, trovando così nuove tempistiche e modalità d’azione.
Alla vecchia mentalità manageriale che si aspettava oltre 80 ore settimanali dalle persone, offrendo yoga per combattere lo stress, se ne sta sostituendo una nuova, più creativa e lungimirante.
Questa nuova mentalità gestionale che sta cercando le soluzioni per ottenere davvero il meglio dalle persone, considera che che uno sforzo più dosato possa portare effettivamente a un successo maggiore.
I nuovi manager stanno cercando di trasferire alle persone il concetto di “un tempo ragionevole” per lasciare il lavoro. Ad esempio, se un nuovo dipendente è desideroso di fare una buona impressione, restando in ufficio fino a tardi, il suo nuovo manager lo sprona a tornare a casa: “Perché sei ancora qui? Non rimaniamo fino a tardi qui a meno che non ci sia un’emergenza assoluta. Vogliamo che tu sia fresco e riposato domani mattina”.
Quando un manager prende decisioni per il team, non deve pretendere il 100%, se l’85% è accettabile. Le ricerche evidenziano due tipi distinti di perfezionisti: il primo è alla ricerca dell’eccellenza, ha standard elevati per sé stesso e per gli altri. Il secondo tipo è il perfezionista che evita il fallimento, costantemente ansioso e terrorizzato di perdere la stima degli altri se non riesce a raggiungere la perfezione.
Chiedere decisioni giuste all’85% toglie inutili pressioni a dipendenti e collaboratori, favorendo prestazioni migliori e facendo andare avanti il vostro team.
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