L’app si integra in tutto con l’esistente, dai software ai colori del brand. L’uso è molto intuitivo, semplifica le procedure e migliora l’engagement
Dalle chat interne alla timbratura del cartellino, dalla prenotazione degli spazi al carpooling, dai giochi per coinvolgere i dipendenti alla gestione semplificata delle note spese: sono 16 in tutto i moduli offerti dall’app MyNet e ogni azienda può selezionare quelli di cui ha bisogno, integrando il software con i sistemi già in uso.
L’utilizzo è semplice e intuitivo, l’interfaccia divertente perché richiama quella dei social network. E in Italia, in poco tempo, hanno già iniziato a usarla circa 200 aziende, con 82 mila utenti attivi.
“MyNet”, spiega Manuele Ceschia – CEO della società che ha sviluppato il software – “nasce nel 2017 dall’esigenza di un cliente della nostra agenzia di marketing. Era arrivato con una richiesta precisa: voleva una piattaforma per gestire la comunicazione interna con un approccio molto vicino al mondo social”.
“Quindi, inizialmente, abbiamo realizzato un prodotto ad hoc, su richiesta. Poi, con il passaparola, questa piattaforma ha generato interesse e sono arrivate in breve tempo altre richieste. Così ci siamo detti che, probabilmente, la platea di interessati poteva essere ben più ampia. E così abbiamo iniziato a lavorarci”.
“Abbiamo avuto la fortuna di vincere un bando europeo”, continua Ceschia “e questo ci ha permesso di arrivare due anni dopo, nel 2019, con un prodotto tecnologicamente molto avanzato, e che ora di anno in anno continuiamo ad aggiornare e migliorare. MyNet” sottolinea inoltre il CEO “è una piattaforma mobile first. Significa che è pensata per essere utilizzata soprattutto da smartphone, dove la resa in termini di coinvolgimento è migliore”.
L’app presenta 16 “moduli” che identificano diverse funzioni: ogni azienda può personalizzarla selezionando i moduli (permessi, payroll, formazione, crm…) a seconda dei propri bisogno.
Poi la piattaforma viene semplicemente “integrata” con i sistemi già in uso: “questo” continua Manuele Ceschia “è un passaggio complesso e importante, che ha richiesto un enorme lavoro da parte nostra. Ora comunichiamo con Microsoft, Oracle e tutti gli altri “mostri sacri” dell’informatica. Un grande impegno ma le aziende chiedono questo tipo di integrazione”.
MyNet inoltre non è brandizzata. Prende colori, loghi e grafiche dell’azienda che la usa, integrandosi quindi anche dal punto di vista estetico.
“Il nostro punto di forza” prosegue Ceschia “è anche nella user experience. L’app è pensata dal punto di vista del lavoratore, per semplificargli la vita: se deve chiedere un permesso, se deve iscriversi a un corso di formazione, è tutto molto semplice e intuitivo. Tanto che ormai non facciamo nemmeno più formazione per gli utenti finali: quando iniziano a usare l’app è tutto molto immediato e semplice, anche per chi non ha confidenza con i mezzi informatici”.
I benefici di un’app per l’organizzazione aziendale sono moltissimi:
E anche il coinvolgimento può migliorare molto. Un esempio?
“Oggi” spiega ancora Manuele Ceschia “sono circa 200 le aziende italiane che usano MyNet, con 82mila utenti attivi. Sono sia aziende piccolissime, da una dozzina di dipendenti, sia grandi multinazionali con sedi in tutto il mondo.
Una di queste grandi aziende aveva una bellissima iniziativa sull’orto aziendale: i dipendenti potevano letteralmente fare l’orto durante le ore di lavoro, e poi portarsi a casa gli ortaggi una volta maturi. Idea bellissima, che nella pratica non aveva nessun successo: su 1000 dipendenti avevano aderito in 40.
Dopo l’ingresso in azienda di MyNet l’adesione è esplosa, tanto che ora si fanno i turni per andare nell’orto e addirittura l’azienda sta cercando spazi per ampliare il terreno coltivabile. Non sarà tutto merito dell’app, ma sicuramente la sua parte l’ha fatta”.
A proposito di orti, MyNet ha anche una spiccata inclinazione verso la sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale: è stata la prima startup italiana a diventare società benefit in Italia e dona gratuitamente lo strumento MyNet a tutte le organizzazioni benefiche che lavorano nel campo della ricerca scientifica, della tutela dei bambini, dell’ambiente e degli animali.
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