Fase 3: le riaperture

(foto Shutterstock)

Ripartite le attività sportive, ricreative e artistiche. Via libera anche a svago e cura della persona. Misure allentate per gli spostamenti da e per l’estero

Con l’ultimo provvedimento dell’11 giugno 2020, il Presidente del Consiglio ha dato il via libera, a partire dal 15 giugno, a sport, attività ricreative, centri estivi per bambini e ragazzi, teatri e spettacoli, ma sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Previsto, inoltre, l’ingresso libero nel territorio nazionale per i cittadini dei Paesi UE e aderenti al Trattato di Schengen.

L’ultimo DPCM ha autorizzato la ripresa di tutte le attività sportive, ricreative e artistiche, consentendo la riapertura di settori che sono stati tra i più colpiti dal lockdown. Riaprono parchi e giardini, dove i bambini possono giocare nelle aree attrezzate. Si può tornare al cinema e a teatro, ormai chiusi da inizio marzo.

Le palestre, che in alcune Regioni hanno già riaperto, possono operare in sicurezza, così come terme e centri benessere.

Dopo la ripresa di tutte le attività economiche e produttive, in linea con il calo del contagio, riaprono anche le attività legate allo svago, al divertimento e alla cura della persona.

Vediamo le informazioni di maggiore interesse.

Parchi, giardini e aree gioco

L’ accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza e del generale divieto di assembramento, nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. I bambini possono accedere alle aree gioco interne per svolgere attività ludica e ricreativa.

Sport, manifestazioni e palestre

È consentita l’attività sportiva o motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ma nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale: di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.

Possono riprendere anche gli allenamenti collettivi?
, sono consentite le sedute di allenamento per sportivi professionisti e non, a condizione che vengano adottati i protocolli di sicurezza previsti dalla federazione di appartenenza.

Per gli sport di contatto però (es. calcio, calcetto, basket, pallavolo, rugby, ecc) rimane fermo il divieto fino al 25 giugno. Le competizioni che sono ripartite (es. Serie A e B di calcio), lo hanno fatto perché ritenute di “interesse nazionale” e perché stanno seguendo i protocolli di sicurezza già approvati.

L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento e in conformità con le linee guida e con i protocolli già adottati.

Le manifestazioni sportive sono ammesse, ma a porte chiuse o senza presenza di pubblico.

Sono consentite anche le attività di centri benessere e centri termali, sempre però nel rispetto dei protocolli di sicurezza emanati dal Governo e dalle Regioni.

Cinema, teatro, spettacoli

Si può tornare ad assistere a spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. In questi casi, è previsto che i posti a sedere siano preassegnati, distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
È anche previsto un numero massimo di partecipanti: massimo 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non sia possibile assicurare il rispetto di queste condizioni.

Restano ancora chiuse le discoteche e i locali da ballo, salvo diversa indicazione di ciascuna Regione e salvo che non servano servizi di ristorazione. 

Mostre e musei

Torna il turismo culturale, con la riapertura di mostre e musei.
In questo caso, tenuto conto delle dimensioni dei locali e del possibile flusso di visitatori, devono essere garantite modalità di visita contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. 

Libero ingresso in Italia senza quarantena (ma attenzione da dove si proviene)

L’ingresso in Italia è libero ed è stato cancellato l’obbligo di 14 giorni di quarantena per chi fa ingresso nel Paese. La libera circolazione si applica a tutti i cittadini da e per gli Stati dell’Unione Europea e dell’area Schengen.

L’ingresso di cittadini provenienti da Paesi diversi da quelli citati o che negli stessi vi abbiano soggiornato nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Italia, è ancora soggetto alla previsione della quarantena e isolamento domiciliari obbligatori della durata 14 giorni.

Ad esempio, se un cittadino italiano è stato per motivi lavorativi in Cina,  al suo ritorno in Italia, dovrà osservare il periodo di quarantena obbligatoria, oltre a comunicare il proprio domicilio e le ragioni del viaggio al momento della partenza. Lo stesso, per quanto riguarda, ad esempio, un cittadino americano che intendesse venire in Italia: non provenendo da uno stato dell’Area Schengen, dovrà osservare la quarantena obbligatoria e comunicare il proprio domicilio in Italia.

 

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