Dalla disparità salariale alla conciliazione tra vita privata e professionale: Francesca Gortan analizza i dati, le politiche e il ruolo della certificazione per la parità di genere
di Francesca Gortan
La parità di genere e l’empowerment femminile sono sempre state tematiche che mi hanno coinvolto fin da piccola e che crescendo sono diventate fulcro di attività professionali e di attivismo. Benché da un punto di vista lavorativo ci siano stati grandi passi avanti negli ultimi anni, c’è ancora molta strada da percorrere per raggiungere la piena parità di genere.
Negli ultimi decenni, la questione dell’occupazione femminile in Italia ha continuato a rappresentare una sfida significativa. Secondo il rapporto pubblicato a dicembre 2023 dalla Camera dei Deputati, il tasso di occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni si attesta al 55%, ben 14 punti percentuali al di sotto della media europea (69,3%). Questo dato colloca l’Italia agli ultimi posti nella classifica, evidenziando come, nonostante i progressi, le donne italiane siano ancora lontane da una piena partecipazione al mercato del lavoro.
Uno dei principali problemi che affliggono il mondo del lavoro femminile è il gender pay gap. In Italia, la disparità salariale tra uomini e donne è mediamente del 5%, secondo Eurostat. Questa disparità è il risultato di molteplici fattori, tra cui una maggiore propensione delle donne a lavorare part-time e la difficoltà di conciliare lavoro e vita privata, in particolare dopo la maternità. È preoccupante che una donna su cinque lasci il lavoro dopo la nascita del primo figlio, il che può comportare anche un aumento della dipendenza economica delle donne dagli uomini.
Per affrontare queste sfide, sono state implementate varie politiche e normative. Tra queste, la certificazione per la parità di genere, approvata alla fine del 2021, rappresenta uno strumento fondamentale. La prassi UNI/PdR 125:2022, ossia le linee guida per ottenere la certificazione di genere, copre diverse aree di intervento come la selezione del personale, la gestione della carriera, l’equità salariale, la genitorialità e la prevenzione e gestione delle molestie. Questo approccio mira a ridurre la discrezionalità nelle decisioni aziendali, a favorire la parità di trattamento all’interno dell’azienda e a creare un ambiente di lavoro che supporti la conciliazione tra vita privata e professionale.
Ottenere la certificazione non ha solo effetti diretti, come uno sgravio sul versamento dei contributi o un punteggio premiale in caso di appalti pubblici, ma soprattutto un impatto positivo sia sul brand reputation, sia sulla cultura aziendale che sull’engagement. Per ottenere risultati significativi, è essenziale che tutta l’organizzazione, dalla direzione al personale, aderisca a questo percorso basato sui principi di parità di genere. Creare una cultura inclusiva e rispettosa della diversità può avere un effetto domino anche all’esterno dell’ambiente lavorativo, in quanto questi valori verranno poi diffusi anche nella vita privata e sociale.
Inoltre, guardandola da una prospettiva più ampia, è importante riconoscere che non valorizzare la forza lavoro femminile rappresenta, a tutti gli effetti, anche uno spreco di risorse.
Il mercato del lavoro oggi vede una ricerca pressante di risorse umane di valore, e ogni volta che una donna è costretta a rinunciare alla carriera per prendersi cura della famiglia, ciò rappresenta una perdita per tutta la società
È fondamentale continuare a lavorare sulla formazione e sulla consapevolezza, non solo nelle aziende ma anche nella società. La certificazione per la parità di genere è un ottimo punto di partenza, ma il cambiamento richiede tempo e impegno. Solo attraverso un percorso di crescita e di formazione continua possiamo sperare in un futuro in cui tutte le disparità di genere saranno, finalmente, superate.
Proprio da questa consapevolezza, e dal nostro impegno per la parità di genere, nasce “WI Love Equality“, un programma che offre alle organizzazioni soluzioni concrete per gestire e promuovere la diversità, con una particolare attenzione alla parità di genere.
Aiutiamo le aziende a ottenere la Certificazione nazionale di parità di genere fornendo loro un supporto personalizzato. Dopo un assessment iniziale, il nostro obiettivo è far raggiungere la certificazione attraverso l’implementazione di procedure e azioni che possano essere effettivamente applicabili e che vengano elaborate e attuate su misura in base alla struttura, gli obiettivi e i valori dell’azienda, valutando i punti di forza e di debolezza, guidando l’azienda in tutte le fasi, anche successivamente all’ottenimento della certificazione.
Nel caso in cui le aziende non fossero ancora interessate alla Certificazione, ma volessero comunque attuare delle politiche volte alla parità di genere o a un maggiore rispetto della diversità e inclusione, le supportiamo nella realizzazione di policy o iniziative riguardanti la genitorialità, caregiving e work-life balance o prevenzione molestie e violenza di genere o ancora formazione e sensibilizzazione su bias, stereotipi di genere, linguaggio inclusivo e molto altro. Per dare delle linee guida chiare e concise, abbiamo inoltre preparato una Guida per migliorare la diversity and inclusion in azienda. Un documento gratuito che offre tanti spunti utili per mettere in campo le progettualità che più si adattano alle esigenze dell’azienda: dalle politiche di supporto alla genitorialità, alla formazione su stereotipi, pregiudizi e linguaggio inclusivo, dalle iniziative per sensibilizzare e prevenire la violenza di genere agli strumenti per favorire il work-life balance.
*Francesca Gortan è consulente legale di WI LEGAL, uno dei più importanti studi legali specializzato in diritto del lavoro. Come parte del team WI Love Equality, si occupa di aspetti legati alla parità di genere in azienda e in particolare al percorso di certificazione.