Osservatorio sui lavoratori pubblici INPS, fotografia situazione PA: quanto guadagna un dipendente pubblico, gender pay gap, previsioni di pensionamento
L’Osservatorio sui lavori pubblici è l’analisi statistica che l’INPS svolge ogni anno sulla situazione del pubblico impiego nel nostro Paese.
Si tratta di una fotografia sulle dimensioni del lavoro pubblico che ci permette di ottenere molte risposte alle tante domande che ci facciamo su questo ambito. Ad esempio, quanti sono i dipendenti pubblici in Italia? Qual è la loro età media? Quanto si guadagna con il “posto fisso”?
Si scoprono poi anche dati interessanti: anche nella Pubblica Amministrazione c’è un Gender Pay Gap molto accentuato tra le retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nel 2021, i lavoratori statali hanno raggiunto quota 3.678.999, in leggero calo, rispetto al 2020, di circa 40.000 posizioni.
Il settore che occupa il maggior numero di persone è l’istruzione con circa 1 milione e mezzo di lavoratori (1.441.568 per la precisione).
Seguono, con un forte distacco, il settore sanitario con 717.801 lavoratori e le amministrazioni locali (comuni, Regioni, eccetera) con 573.238 dipendenti.
La stragrande maggioranza dei dipendenti è assunta con contratto a tempo indeterminato (l’82%), mentre la restante parte è assunta con contratto a termine, in questo caso con una larga maggioranza nel settore della scuola.
È questo uno dei dati più interessanti che si ricava dalla lettura dell’Osservatorio.
Sono oltre 2 milioni i lavoratori che hanno un’età compresa tra i 50 e i 65 anni. Ciò significa che molti di questi sono prossimi alla pensione.
Lo dice a chiare lettere la stessa INPS: “tenendo conto dell’età ordinamentale tuttora fissata a 65 anni (fatti salvi i regimi speciali) si può stimare che nell’arco di dieci anni (al massimo) circa un terzo dei dipendenti pubblici transiterà nella pensione”.
La retribuzione media è di 32.128 euro lordi. Questo è il dato medio di tutte le retribuzioni.
Se si analizzano invece i singoli settori, quello con la retribuzione media più alta è l’università e la ricerca, con una retribuzione annua lorda adi 48.220 euro, seguito dalle forze armate con 44.525 euro e dalle amministrazioni centrali e magistratura con 40.771 euro. Il comparto con gli stipendi più bassi è quello della scuola, con una retribuzione media annua lorda di 22.771 euro.
Anche nel settore pubblico le donne guadagnano meno degli uomini. È questo uno dei dati che emerge dalla lettura dell’Osservatorio.
In media, una dipendente statale guadagna oltre il 30% in meno di un collega uomo della stessa età. Il dato più eclatante è quello della fascia d’età tra i 45 e i 49 anni d’età: gli uomini hanno una retribuzione annua lorda di 40.126 euro, mentre le donne di 28.590 euro, ossia il 40% in meno, a parità di giornate lavorate.
Ma analoga situazione, seppur in percentuale lievemente inferiore, si riscontra in tutte le altre fasce d’età. Il dato totale di tutte le retribuzioni dei lavoratori uomini è pari a 38.099 euro, mentre quello delle lavoratrici è di 28.250 euro, ossia il 35% in meno.
Si tratta di un dato medio, agglomerato ed espressione di realtà certamente diverse. L’INPS cerca di fornire una spiegazione a tale disparità di trattamento: secondo l’Istituto, una delle cause si rinviene nella diffusione del part time, che per le donne è quattro volte maggiore rispetto agli uomini.
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