Imprese Green Economy italiane: 531mila negli ultimi 5 anni

Economia circolare
(foto Shutterstock)

Italia leader in economia circolare: ha più alta percentuale di avvio al riciclo su totalità rifiuti, e il 36% elettricità viene da fonti rinnovabili

«Esiste già oggi un’Italia pronta alla sfida della crisi climatica: nel rapporto GreenItaly 2022 si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo, che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori». Così Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, illustrando le novità dello studio, presentato a Roma il 25 ottobre.

Il Rapporto GreenItaly, arrivato alla tredicesima edizione, è redatto dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne.

Sempre più imprese green

Sono oltre 531 mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 40,6% delle imprese. E il valore sale al 42,5% nella manifattura.

Guardando alle performance economiche è possibile comprendere anche le ragioni che spingono le imprese a investire in prodotti e tecnologie verdi. Le imprese eco-investitrici sono infatti più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono, percentualmente aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%).

Secondo l’indagine, nel 2021 è cresciuta anche la quota di imprese eco-investitrici. Si è passati, infatti, da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, a una del 24,3%.

Complice la crisi energetica, cresce anche l’interesse nei confronti delle rinnovabili. Nel 2021 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili nel mondo è stata pari al 28,3% del totale, con eolico e solare quintuplicati in 10 anni. In Italia, nel 2021, il 36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili.

Green job, cresce la richiesta di figure specializzate

Nel 2021 l’occupazione green non è stata in grado di differenziare il proprio andamento rispetto alla dinamica occupazionale generale, interrompendo il trend di crescita riscontrato negli ultimi anni. I contratti relativi ai green jobs rappresentano il 34,5% dei nuovi contratti previsti nell’anno.

Andando nello specifico delle figure ricercate dalle aziende per le professioni di green jobs, emerge una domanda per figure professionali più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure, che si rispecchia in una domanda di green jobs predominante in aree aziendali ad alto valore aggiunto.

Leader nell’economia circolare: riciclato l’83% dei rifiuti

Secondo il rapporto, inoltre, siamo leader nell’economia circolare, con un avvio a riciclo dell’83,4% dei rifiuti urbani. Un risultato ben superiore alla media europea (53,8%) e a quella degli altri grandi Paesi come Germania (70%), Francia (64,5%) e Spagna (65,3%).

A sottolineare il potenziale dell’Italia nella valorizzazione di materia a fine vita, anche il quarto posto al mondo come produttore di biogas derivante da frazione organica, fanghi di depurazione e settore agricolo. Davanti a noi, solo Germania, Cina e Stati Uniti. Nel biennio 2020-2021 si è inoltre verificato un inatteso consolidamento della capacità di riciclo industriale, specialmente nel comparto cartario.

Nella filiera agroalimentare l’Italia ha diminuito le vendite di prodotti fitosanitari del 19%, ed è leader nel biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021). Inoltre, è in Italia il distretto biologico più grande d’Europa.

Effetto Superbonus, la riqualificazione segna +25%

Anche nel mondo dell’edilizia, come evidenziato dai dati degli investimenti, è forte la spinta alla sostenibilità. Gli incentivi fiscali e bonus statali hanno fatto registrare una crescita degli investimenti (+25%) in riqualificazione del patrimonio abitativo nel 2021.

Per il Superbonus, che va sicuramente migliorato, si calcola un impatto positivo sull’ambiente di valore pari a 979 mila tonnellate di CO2 risparmiata a cantieri conclusi e un risparmio medio annuo in bolletta di 500 euro per ogni beneficiario.

La filiera arredo-casa, come già rilevato nelle precedenti edizioni del rapporto, si conferma fortemente attiva sul tema sostenibilità: il 95% del legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% legno prodotto in modo sostenibile e recentemente si è dotata di un piano per accelerare nella transizione ecologica.

Meccanica, c’è la prima acciaieria a emissioni zero

Il settore della meccanica, secondo in Europa per occupati, sta facendo i conti con il rischio di approvvigionamento delle materie prime. Tuttavia, il comparto è in cerca di soluzioni per allungare la vita utile dei macchinari, recuperare materiali per dare loro nuova utilità nel settore, digitalizzare ed efficientare i processi.

Particolarmente spinti gli investimenti nel mondo delle acciaierie, anche queste in forte stress per l’aumento dei costi del gas. Feralpi che ha annunciato un investimento di 116 milioni di euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico per raggiungere una produzione di 200 milioni di KW/h.

Arvedi, invece, è la prima acciaieria al mondo certificata Net zero emissions, ovvero a zero emissioni nette di anidride carbonica. Un risultato raggiunto 28 anni prima del target fissato dalla Commissione Europea.

 

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