Assegno unico, a chi conviene e importi

In questo video vediamo perché l’assegno unico figli a carico è conveniente anche per i lavoratori che prima non ne avevano diritto come autonomi, liberi professionisti e disoccupati di lungo periodo. Quali sono gli importi e alcune simulazioni Isee.

 

Ciao, sono l’Avvocato William Castagnotto e mi occupo di diritto del lavoro. In questo episodio parleremo dell’assegno unico per i figli a carico, la nuova misura di sostegno alla famiglia che entra in vigore a marzo 2022, ed è possibile richiedere già da gennaio 2021.

 

A chi conviene questa nuova forma di sostegno per i lavoratori con figli a carico?

 

Innanzitutto l’assegno unico conviene per tutti i lavoratori che prima non avevano diritto agli assegni familiari: ci riferiamo ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti.

Per queste categorie è sicuramente una novità molto conveniente perché ricevono delle somme mensili che prima non potevano nemmeno richiedere.

È una misura conveniente anche ai lavoratori incapienti e i disoccupati di lungo periodo, ossia per coloro che avendo un reddito molto basso o nessun reddito, non potevano beneficiare di alcuna detrazione o di alcun assegno.

 

Con l’attuale sistema fiscale, alcune categorie di lavoratori potrebbero subire una riduzione del sostegno. Ad esempio, le famiglie monoreddito fino a 20 euro annui, con casa di proprietà e un

figlio minore a carico. Per le categorie penalizzate è prevista una clausola di salvaguardia che mantiene invariate le somme per 3 anni.

 

Quali sono gli importi dell’assegno unico e universale?

 

L’importo minimo è di 50 euro mensili; spetta a tutti i lavoratori che ne facciano richiesta e indipendentemente dalla situazione economica familiare.

L’importo massimo è di 175 euro mensili.

 

Gli importi dipendono dall’ISEE, ossia dall’indice situazione economica equivalente, che è un indicatore parzialmente diverso e che non coincide con il reddito percepite.

 

Con un ISEE fino a 15.000 l’assegno è riconosciuto nella misura massima di 175 euro.

 

L’aumentare dell’ISEE fa diminuire l’importo dell’assegno


Ad esempio, con un ISEE di 20.000 euro l’assegno è di 150 euro,

con un ISEE di 25.000 euro è di 125 euro. E via così fino ad un indice di 40.000 euro: da tale soglia, l’assegno è pari a 50 euro mensili.

Le maggiorazioni degli importi

 

Questi importi possono essere aumentati. Vediamo le principali maggiorazioni:

 

  • figlio successivo al secondo;
  • famiglie numerose;
  • figli con disabilità;
  • madri di età inferiore ai 21 anni;
  • nuclei familiari con due percettori di reddito.