Come prevenire il burnout con piccole attenzioni: la mindfulness aiuta a lavorare e vivere meglio
Nei momenti di forte stress lavorativo e di affaticamento mentale, il rischio del burnout è più elevato: essere sotto pressione a causa di una mole ingente di lavoro aumenta l’esposizione a un esaurimento delle risorse psico-fisiche e dell’energia a disposizione. Questo può portare alla manifestazione di sintomi psicologici negativi, come nervosismo e irrequietezza, e a disturbi fisici come mal di testa, mal di stomaco, e difficoltà nell’addormentarsi.
Per affrontare i periodi complessi ci sono diverse attenzioni, semplici da mettere in atto, che possono migliorare la qualità della vita quotidiana e del sonno notturno. Alimentarsi in modo sano, mantenere un ritmo sonno-veglia omogeneo nel corso dell’intera settimana, e ricavare spazi per prendersi cura di sé possono dare un grande supporto quando mente e corpo sono al limite delle proprie risorse.
La mindfulness può aiutare le persone ad affrontare questi momenti e superarli al meglio, senza dover arrivare al burnout vero e proprio. Cos’è la mindfulness? Viene definita come uno stato mentale in cui i pensieri, le emozioni e le azioni vengono liberati dall’interpretazione degli schemi di elaborazione abituali, che tendono a giudicare lo stato emotivo in cui ci si trova.
Questo giudizio porta le persone a pensieri negativi, che non fanno bene alla salute di mente e corpo. Per favorire lo stato di mindfulness ci sono alcuni esercizi semplici alla portata di tutti, che possono davvero migliorare la qualità della vita, sia nella sfera privata che in quella lavorativa.
La consapevolezza delle emozioni che si provano è uno stato che permette di aumentare l’attenzione e la concentrazione, liberando da preoccupazioni mentali e pensieri difficili da gestire. Questa consapevolezza e l’assenza di pensieri negativi sono di grande aiuto anche in momenti che precedono riunioni importanti e incontri in cui è richiesta una particolare attenzione e presenza.
Gli esercizi di mindfulness principali sono quelli che utilizzano il respiro e la postura come sostegni che aiutano la persona a concentrarsi su sé stessa, a gestire lo stress e a coltivare attenzione e concentrazione rispetto ai compiti sui quali si ritrova impegnata.
La capacità di isolarsi momentaneamente rispetto al contesto in cui si è immersi è diversa da persona a persona, e non tutti possono riuscire subito a concentrarsi sul proprio respiro. Non ci si deve perdere d’animo e, anzi, bisogna pensare che ogni persona è perfettamente in grado di esercitare la mindfulness: bastano un po’ di pazienza, volontà e un pizzico di costanza.
Sono esercizi che richiedono una particolare postura, un ambiente adatto e silenzioso e un certo tempo, dai 15 ai 45 minuti. Essi prevedono una focalizzazione dell’attenzione sul respiro o il corpo e l’osservazione non reattiva e non giudicante di pensieri, emozioni e sensazioni fisiche.
Alcuni esempi di questo tipo sono il body scan (esplorazione corporea), la consapevolezza del respiro, la meditazione seduta e la camminata consapevole. Nel primo caso si tratta di concentrarsi sulle sensazioni corporee, portando l’attenzione alle diverse parti del proprio corpo, mantenendo un respiro calmo e lento.
La consapevolezza del respiro consiste, appunto, nella massima attenzione a come si svolge il ciclo inspirazione-espirazione. La meditazione seduta ha come fondamento sempre la concentrazione sul proprio respiro che, in un secondo momento, diventa un mezzo con cui amplificare le sensazioni avvertite durante la meditazione.
La camminata consapevole può essere svolta anche all’esterno, in un parco o nel giardino dell’azienda in cui si lavora, e mette le persone più a contatto con l’ambiente e la natura. Questi elementi aiutano a trovare la calma e rilassarsi, tornando così al proprio lavoro con serenità.
In questo caso non c’è bisogno di avere a disposizione un momento dedicato. L’esercizio consiste nel portare maggiore consapevolezza, a volte fermandosi e respirando, nelle diverse attività quotidiane, ad esempio mentre mangiamo, quando ci laviamo, camminando o durante una prestazione lavorativa.
Questi esercizi sono praticabili in ogni luogo e situazione in cui ci si trova, e non necessitano di alcun supporto. L’unica cosa necessaria è la volontà, e un po’ di impegno per cercare di rilassarsi e trovare la giusta calma per realizzarli.
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