Assegno di maternità dei Comuni

Bonus mamme dal Comune
(foto Shutterstock)

I Comuni possono erogare un sussidio economico per ogni neonato o figlio adottato, è il bonus famiglia dei comuni

Il nostro ordinamento riconosce alle famiglie con uno o più figli diversi sussidi e agevolazioni. Lo scopo è quello di garantire un’entrata economica che alleggerisca il costo complessivo di mantenimento a carico dei genitori.

Tra questi troviamo l’assegno di maternità, un’agevolazione economica a favore dei nuovi nati o di nuove adozioni. Questo importo ha una particolarità, perché viene erogato dall’Inps ma è gestito dai Comuni

Il Testo unico (TU) sulla maternità e paternità disciplina le condizioni di rilascio e i soggetti che possono beneficiare di questo bonus. In particolare, specifica che l’erogazione dell’assegno è connessa alla presentazione di un ISEE valido pari al massimo a 19.185,13 euro

Dalla norma emerge dunque che il valore finale dipende dal reddito complessivo familiare, che è la cifra indicata su questo documento che va allegato alla domanda. 

Ma qual è l’importo massimo erogabile? Quali sono i beneficiari di questo sussidio? E quali sono i passaggi necessari per presentare la richiesta al proprio comune di residenza? In questo articolo, vedremo nel dettaglio tutte queste informazioni. 

Che cos’è l’assegno di maternità 

L’articolo 74 del Testo unico sulla maternità e paternità parla dell’assegno di maternità base, cioè di un sussidio economico che è concesso dai comuni per ogni figlio nato e/o adottato.

È quindi il comune di residenza che si occupa di informare i nuclei familiari che potenzialmente possono rientrare nella misura. Il momento in cui comunicare che si hanno effettivamente i requisiti coincide con l’atto di iscrizione all’anagrafe comunale dei nuovi nati.  

L’assegno in questione, però, non viene dato a tutte le famiglie con un figlio neonato e/o adottato, ma viene erogato in funzione di due indicatori importanti

  • ISEE del nucleo familiare
  • indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie

I valori di riferimento vengono aggiornati annualmente e comunicati dall’INPS con una circolare.

Quali sono i requisiti

L’Inps con la Circolare numero 26 dell’8 marzo 2023 ha reso noti i valori di riferimento per l’erogazione dell’assegno.

Nello specifico, l’ISEE deve essere valido nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023 e non essere superiore a 19.185,13 euro

Per quanto riguarda invece i soggetti beneficiari, il TU specifica che il bonus può essere richiesto da mamme disoccupate oppure per quelle che pur lavorando non hanno diritto al trattamento economico di maternità. Per fare domanda bisogna essere: 

  • cittadine italiane o comunitarie 
  • familiari titolari della carta di soggiorno 
  • titolari di permesso di soggiorno 
  • titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo

Quanto prendo? 

L’Ente previdenziale, all’interno della Circolare 26, specifica che l’importo massimo erogabile è pari a 383,46 euro al mese. Moltiplicando quindi questa cifra per il numero di mesi nell’anno, si ottiene un limite massimo annuale di 1.917,30 euro.

Devo fare domanda? 

Sì, devi fare domanda al tuo Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del figlio oppure dell’ingresso del minore in famiglia. Le modalità di presentazione della domanda, però, potrebbero essere diverse da Comune a Comune

Ad esempio, potresti trovarti a compilare un apposito modulo a cui allegare la DSU ovvero la Dichiarazione Sostitutiva Unica, un documento rilasciato dal Caf con cui si certifica la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. 

È opportuno prestare particolare attenzione, poi, alla data massima entro cui il Comune richiede l’invio di tutta la documentazione richiesta.  

Che altri bonus ci sono per le mamme nel 2023?

La madre, ma in realtà anche il padre o il soggetto affidatario del minore, può richiedere anche il bonus asilo nido

Si tratta di una misura economica Inps, confermata anche per l’anno 2023, che aiuta le famiglie nel pagamento delle rette di asili nido, pubblici e privati, e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Anche in questo caso, la misura varia al variare dell’ISEE presentato in fase di domanda. L’importo massimo erogabile oscilla, infatti, da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro.

Ancora una volta, per ottenere questa agevolazione è necessario presentare la domanda direttamente sul sito dell’Inps nella sezione dedicata, accendendo con il proprio SPID oppure con la CIE.

 

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