I Comuni possono erogare un sussidio economico per ogni neonato o figlio adottato
Il nostro ordinamento riconosce alle famiglie con uno o più figli diversi sussidi e agevolazioni. Lo scopo è quello di garantire un’entrata economica che alleggerisca il costo complessivo di mantenimento a carico dei genitori.
Tra questi troviamo l’assegno di maternità, un’agevolazione economica a favore dei nuovi nati o di nuove adozioni. Questo importo ha una particolarità, perché viene erogato dall’Inps ma è gestito dai Comuni.
Il Testo unico (TU) sulla maternità e paternità disciplina le condizioni di rilascio e i soggetti che possono beneficiare di questo bonus. In particolare, specifica che l’erogazione dell’assegno è connessa alla presentazione di un ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More valido pari al massimo a 19.185,13 euro.
Dalla norma emerge dunque che il valore finale dipende dal reddito complessivo familiare, che è la cifra indicata su questo documento che va allegato alla domanda.
Ma qual è l’importo massimo erogabile? Quali sono i beneficiari di questo sussidio? E quali sono i passaggi necessari per presentare la richiesta al proprio comune di residenza? In questo articolo, vedremo nel dettaglio tutte queste informazioni.
L’articolo 74 del Testo unicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More sulla maternità e paternità parla dell’assegno di maternità base, cioè di un sussidio economico che è concesso dai comuni per ogni figlio nato e/o adottato.
È quindi il comune di residenza che si occupa di informare i nuclei familiari che potenzialmente possono rientrare nella misura. Il momento in cui comunicare che si hanno effettivamente i requisiti coincide con l’atto di iscrizione all’anagrafe comunale dei nuovi nati.
L’assegno in questione, però, non viene dato a tutte le famiglie con un figlio neonato e/o adottato, ma viene erogato in funzione di due indicatori importanti:
I valori di riferimento vengono aggiornati annualmente e comunicati dall’INPS con una circolare.
L’Inps con la Circolare numero 26 dell’8 marzo 2023 ha reso noti i valori di riferimento per l’erogazione dell’assegno.
Nello specifico, l’ISEE deve essere valido nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023 e non essere superiore a 19.185,13 euro.
Per quanto riguarda invece i soggetti beneficiari, il TU specifica che il bonus può essere richiesto da mamme disoccupate oppure per quelle che pur lavorando non hanno diritto al trattamento economico di maternità. Per fare domanda bisogna essere:
L’Ente previdenziale, all’interno della Circolare 26, specifica che l’importo massimo erogabile è pari a 383,46 euro al mese. Moltiplicando quindi questa cifra per il numero di mesi nell’anno, si ottiene un limite massimo annuale di 1.917,30 euro.
Sì, devi fare domanda al tuo Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del figlio oppure dell’ingresso del minore in famiglia. Le modalità di presentazione della domanda, però, potrebbero essere diverse da Comune a Comune.
Ad esempio, potresti trovarti a compilare un apposito modulo a cui allegare la DSU(Dichiarazione Sostitutiva Unica) È una dichiarazione che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare. Ha validità dal momento della presentazione fino al 31 dicembre successivo. More ovvero la Dichiarazione Sostitutiva Unica, un documento rilasciato dal Caf con cui si certifica la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.
È opportuno prestare particolare attenzione, poi, alla data massima entro cui il Comune richiede l’invio di tutta la documentazione richiesta.
La madre, ma in realtà anche il padre o il soggetto affidatario del minore, può richiedere anche il bonus asilo nido.
Si tratta di una misura economica Inps, confermata anche per l’anno 2023, che aiuta le famiglie nel pagamento delle rette di asili nido, pubblici e privati, e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.
Anche in questo caso, la misura varia al variare dell’ISEE presentato in fase di domanda. L’importo massimo erogabile oscilla, infatti, da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro.
Ancora una volta, per ottenere questa agevolazione è necessario presentare la domanda direttamente sul sito dell’Inps nella sezione dedicata, accendendo con il proprio SPID oppure con la CIE.
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