Come funzionano i permessi allattamento

permessi allattamento
(foto Shutterstock)

Nel primo anno di vita del bambino puoi ottenere dei permessi per allattamento, che ti aiutano a rientrare in modo graduale al lavoro

Oltre ai congedi di maternità obbligatoria e facoltativa alle neomamme, o in alternativa ai neo papà, fino al primo anno di età del bambino spettano anche i permessi allattamento.

In questo articolo vedremo nel dettaglio a chi spettano e come funzionano.

Cosa sono i permessi per allattamento?

Se sei una lavoratrice madre hai diritto a delle ore di riposo giornaliere pagate fino al raggiungimento di un anno di età del neonato. Puoi farne richiesta in caso di parto ma anche di adozione o affidamento: in questi due casi la scadenza è il primo anno in cui il bambino entra in famiglia.

Si tratta di permessi retribuiti: per ogni ora ti spetta un’indennità pari alla tua retribuzione oraria e, anche nel calcolo dei tuoi contributi, queste ore sono considerate alla pari di quelle lavorate.

In due casi anche il padre può richiedere le ore di allattamento

  • se la madre rientra in una categoria di lavoratrici che non ha diritto a questo riposo; 
  • se non le utilizza, facendo espressa rinuncia

Al contrario, non può richiedere permessi per allattamento:

  • se la madre lavoratrice si trova in astensione obbligatoria o facoltativa;
  • se non si avvale dei riposi perché assente dal lavoro per sospensione da aspettativa o pause lavorative per part-time verticale.

Permessi allattamento: a chi spettano

Hai diritto ai riposi per allattamento se sei lavoratrice o lavoratore dipendente di tutte le casse Inps: sono inclusi tutti i dipendenti privati e pubblici, quindi, a prescindere dalla tipologia di contratto.

Permesso allattamento: come funziona?

Fino al primo anno di vita del bambino o entro un anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o in affidamento, hai diritto a due ore al giorno di riposo se il tuo orario di lavoro è di almeno sei ore giornaliere. Se, invece, è inferiore a sei puoi richiedere un riposo di un’ora al giorno. Attenzione, però, ci sono due situazioni in cui questo calcolo cambia.

Se il tuo datore di lavoro mette a disposizione un servizio di asilo nido o altra struttura idonea nel tuo luogo di lavoro o nelle immediate vicinanze, i riposi si dimezzano, quindi avrai diritto a:

  • un’ora in caso di orario giornaliero di almeno sei ore;
  • mezz’ora se il tuo orario giornaliero di lavoro è inferiore a sei ore.

C’è un caso, poi, in cui i riposi raddoppiano: il parto gemellare o plurimo e l’adozione o affidamento di almeno due bambini, anche non fratelli ed eventualmente entrati in famiglia in date diverse.

È necessario presentare un modulo per la richiesta di permessi allattamento?

Per ottenere questo permesso non dovrai presentare una domanda specifica all’Inps. Per poter godere di queste ore dovrai, però, accordarti con il tuo datore di lavoro, prima dell’inizio del periodo in cui utilizzarli. 

Questo vale per tutte le categorie tranne per: 

  • le lavoratrici agricole, dello spettacolo con contratto a termine o saltuarie
  • le lavoratrici che stanno ricevendo pagamento diretto di cassa integrazione anche in deroga,

poiché i permessi allattamento saranno pagati direttamente dall’Inps e non in busta paga. 

Se fai parte di una di queste categorie, dovrai presentare domanda online tramite l’apposita sezione nel sito, oppure attraverso il Contact-Center al numero 803 164, o ancora rivolgendoti a un patronato.

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