Bonus autonomi 350 euro esteso a chi non ha Partita IVA

Bonus autonomi esteso ai non titolari di P.IVA
(foto Shutterstock)

Il Bonus 350 euro previsto dal Decreto aiuti-ter è stato esteso a tutti i lavoratori autonomi, anche senza Partita IVA

Con il proseguire della guerra tra Russia e Ucraina e in seguito alle ripercussioni sull’economia italiana post Covid-19, l’anno 2023 si è aperto con un generale rincaro dei prezzi di diversi beni, sia quelli di prima che di seconda necessità. 

Uno dei principali motivi per cui il legislatore ha deciso di introdurre sussidi economici a favore dei lavoratori è proprio il contrasto al carovita, che è una tematica trasversale a tutti i settori. 

Nell’ottica, inoltre, di non tralasciare alcuna categoria professionale, i Governi che si sono succeduti, incluso l’attuale, hanno cercato di estendere gli aiuti anche a categorie marginali

I 350 euro contenuti nel Decreto Aiuti-ter, infatti, che originariamente erano concessi solo ai lavoratori autonomi con Partita IVA, oggi possono essere richiesti anche da chi ne è privo.  

Ma quali accorgimenti devono essere seguiti? Scopriamolo insieme.

Cos’è il bonus autonomi 

Con il decreto legislativo 50 del 2022 era stato introdotto uno speciale bonus a favore di pensionati e lavoratori dipendenti di aziende private del valore di 200 euro allo scopo di dare supporto economico ai cittadini in difficoltà con il pagamento delle bollette.  

La somma è stata erogata nella busta paga del mese di luglio 2022 sotto forma di anticipo da parte del datore di lavoro e poi conguagliata con le somme a debito.

Con il Decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del 19 agosto 2022 sono state fornite le modalità di concessione del bonus anche a tutti i lavoratori autonomi e i liberi professionisti a patto che: 

  • abbiano una partita IVA aperta in fase di richiesta del bonus 
  • siano iscritti a una apposita Cassa o Ordine di categoria oppure alla Gestione Separata INPS
  • aver avuto nel 2021 un totale dei compensi inferiore a 35.000 euro.

Attenzione: con il Decreto Aiuti-ter l’importo massimo dell’una tantum viene aumentato di 150 euro, divenendo così pari a 350 euro

Qual è la novità 2023 

In data 10 gennaio viene comunicata l’approvazione di un Decreto Interministeriale con cui si modifica la previsione del Decreto del 19 agosto di cui abbiamo parlato poco sopra, e viene definitivamente ampliata la platea di beneficiari

Potranno farne richiesta non solo i titolari di partita IVA, ma anche tutti i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti privi di partita IVA.  

Come fare domanda 

Salvo diverse indicazioni da parte dell’INPS, le modalità con cui presentare la domanda del beneficio seguiranno le stesse regole previste in precedenza dal Decreto Aiuti-ter

A differenza dei lavoratori dipendenti, quindi, questa categoria dovrà presentare un’apposita domanda telematica direttamente dal sito dell’Ente cliccando su “Accedi” in alto a destra ed autenticandosi con SPID o CIE.

Successivamente, cliccando su “Sostegni, Sussidi e Indennità” e poi su “Per persone a basso reddito” si ritroverà la sezione dedicata all’indennità. 

L’Istituto, incrociando i dati in proprio possesso con quelli presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate, valuterà nel concreto se sussistono tutti i requisiti per poter ottenere il bonus. 

Come viene accreditato? 

Per i lavoratori autonomi, la somma verrà accreditata automaticamente nel conto corrente presentato in fase di richiesta. 

L’operazione è a carico dell’Ente previdenziale. 

È possibile monitorare l’avanzamento e/o l’accoglimento della domanda accedendo direttamente nella propria area riservata sul sito dell’INPS.  

È previsto un clickday? 

Al momento l’INPS non ha annunciato la data a partire dalla quale sarà possibile fare queste nuove domande. Il consiglio è quindi quello di tenere monitorati i canali di informazione dell’Istituto e seguire laborability per qualsiasi aggiornamento. 

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