Il caregiver è la figura che assiste gratuitamente un familiare non autosufficiente. Quali sono le sue caratteristiche e le tutele?
Quando parliamo di caregiver, molto spesso facciamo riferimento a situazioni familiari involontarie, in cui il soggetto che assiste un parente disabile non autosufficiente ha difficoltà a trovare aiuti e sussidi utili alla sua situazione.
In pratica, il caregiver si ritrova a investire gratuitamente il proprio tempo per la cura e l’assistenza quotidiana del proprio caro.
Nell’ottica di alleggerire un po’ questo carico familiare, lo Stato cerca di assicurare contributi e agevolazioni. Ma di cosa si tratta nello specifico? Scopriamo insieme alcune misure in questo articolo.
Il termine inglese significa «colui che si prende cura» e indica quella persona che si occupa gratuitamente di un familiare malato e/o con disabilità che non è in grado di compiere in autonomia gli atti di vita quotidiana.
Questa figura offre supporto emotivo, fisico e pratico alle persone che assiste. Ha a cuore la loro igiene personale, l’alimentazione quotidiana e si occupa della somministrazione dei farmaci necessari.
Per queste ragioni, il ruolo del caregiver può essere estremamente impegnativo e richiede tempo, dedizione e sacrificio.
In Italia la definizione è stata resa più ampia. Con la legge n. 76 del maggio 2016, infatti, possono essere considerati caregiver non solo i familiari in senso stresso, ma anche l’altra parte dell’unione civileCoppia formata da soggetti, entrambi maggiorenni, dello stesso sesso, e riconosciuta da un punto di vista giuridico More tra persone dello stesso sesso o dei conviventi di fatto.
Chi sono i conviventi di fatto? due persone «maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale», che non siano vincolate da rapporti di parentela, matrimonio o da un’unione civile.
Le misure di welfare pubblico garantite ai familiari sono piuttosto frammentarie e molte variano da Regione a Regione.
Il vecchio bonus caregiver, che prevedeva un contributo economico pari al massimo a 1.380 euro e certe prestazioni integrative di strutture sociosanitarie, non è stato rinnovato né per il 2023 né per il 2024.
Le misure attualmente in vigore, infatti, sono in capo alle Regioni e agli enti locali. Per capire meglio, ogni Regione riceve dallo Stato una somma di denaro che dovrà necessariamente investire per finanziare misure a sostegno dei propri cittadini caregiver. Facendo alcuni esempi, le Regioni riceveranno:
Gli interventi possono riguardare, ad esempio, assegni di cura, bonus socio-assistenziali, percorsi di sostegno psicologico e così via.
Qualora il caregiver di un familiare disabile in situazione di gravità sia anche un lavoratore dipendente, potrà sempre contare sulle misure riconosciute dalla legge. In particolar modo:
Il caregiver familiare è una figura informale quindi per svolgere la sua attività di assistenza e supporto continuo, non prende un compenso o una forma di retribuzione.
Questo ruolo, quindi, non può essere assimilato a quello di colf o badante.
La differenza è ancora più forte se si pensa che colf e badanti possono contare anche sull’esistenza di specifici CCNL che regolano lo svolgimento del loro rapporto di lavoro, del loro orario lavorativo, della retribuzione e di eventuali dimissioni.
Il caregiver, invece, rimane una figura all’interno del nucleo familiare che autogestisce tutto il suo carico assistenziale.
In Italia non c’è ancora una legge che disciplina la figura del caregiver familiare quindi, per ora, l’unico modo per essere considerati tali è il riconoscimento della disabilità del familiare che si assiste.
Come si può ottenere? con la certificazione medica di disabilità. I passi da seguire sono:
In base alle risultanze di quest’ultima visita, l’ASL rilascia un verbale di accoglimento, che può essere definitivo o soggetto a revisione, oppure di respingimento.
Il 16 gennaio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un Decreto relativo ai criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare.
Il Governo ha stanziato 25.807.485,00 destinati alle regioni che dovranno utilizzarli per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare.
Gli interventi a cui dare priorità sono quelli destinati ai caregiver di persone in condizione di disabilita’ gravissima e quelli relativi a programmi di accompagnamento finalizzati al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
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