Caregiver: cosa c’è da sapere

Caregiver familiare cosa sapere
(foto Shutterstock)

Il caregiver è la figura che assiste gratuitamente un familiare non autosufficiente. Quali sono le sue caratteristiche e le tutele?

Quando parliamo di caregiver, molto spesso facciamo riferimento a situazioni familiari involontarie, in cui il soggetto che assiste un parente disabile non autosufficiente ha difficoltà a trovare aiuti e sussidi utili alla sua situazione. 

In pratica, il caregiver si ritrova a investire gratuitamente il proprio tempo per la cura e l’assistenza quotidiana del proprio caro.  

Nell’ottica di alleggerire un po’ questo carico familiare, lo Stato cerca di  assicurare contributi e agevolazioni. Ma di cosa si tratta nello specifico? Scopriamo insieme alcune misure in questo articolo. 

Caregiver: significato del termine

Il termine inglese significa «colui che si prende cura» e indica quella persona che si occupa gratuitamente di un familiare malato e/o con disabilità che non è in grado di compiere in autonomia gli atti di vita quotidiana. 

Questa figura offre supporto emotivo, fisico e pratico alle persone che assiste. Ha a cuore la loro igiene personale, l’alimentazione quotidiana e si occupa della somministrazione dei farmaci necessari. 

Per queste ragioni, il ruolo del caregiver può essere estremamente impegnativo e richiede tempo, dedizione e sacrificio. 

In Italia la definizione è stata resa più ampia. Con la legge  n. 76 del maggio 2016, infatti, possono essere considerati caregiver non solo i familiari in senso stresso, ma anche l’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o dei conviventi di fatto.

Chi sono i conviventi di fatto? due persone «maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale», che non siano vincolate da rapporti di parentela, matrimonio o da un’unione civile.

Cosa spetta a chi assiste un familiare? 

Le misure di welfare pubblico garantite ai familiari sono piuttosto frammentarie e molte variano da Regione a Regione

Il vecchio bonus caregiver, che prevedeva un contributo economico pari al massimo a 1.380 euro e certe prestazioni integrative di strutture sociosanitarie, non è stato rinnovato né per il 2023 né per il 2024. 

Le misure attualmente in vigore, infatti, sono in capo alle Regioni e agli enti locali. Per capire meglio, ogni Regione riceve dallo Stato una somma di denaro che dovrà necessariamente investire per finanziare misure a sostegno dei propri cittadini caregiver. Facendo alcuni esempi, le Regioni riceveranno: 

  • Veneto: 2.074.922 euro; 
  • Lazio: 2.361.385 euro; 
  • Calabria: 882.616 euro
  • Sicilia: 2.113.633 euro. 

Gli interventi possono riguardare, ad esempio, assegni di cura, bonus socio-assistenziali, percorsi di sostegno psicologico e così via. 

Qualora il caregiver di un familiare disabile in situazione di gravità sia anche un lavoratore dipendente, potrà sempre contare sulle misure riconosciute dalla legge. In particolar modo:

  • permessi retribuiti: tre giorni di permesso mensile, che possono essere spezzati ad ore, oppure due ore al giorno di permesso in base all’orario di lavoro;   
  • congedo straordinario: L’importo massimo giornaliero è circa 110 euro. Per utilizzarlo, però, serve rispettare una precisa scala di priorità tra parenti. Il primo che può fare domanda è il coniuge, a seguire il padre o la madre, i figli, i fratelli e le sorelle e così via.   

Caregiver familiare: quali sono i requisiti 

Il caregiver familiare è una figura informale quindi per svolgere la sua attività di assistenza e supporto continuo, non prende un compenso o una forma di retribuzione

Questo ruolo, quindi, non può essere assimilato a quello di colf o badante.

La differenza è ancora più forte se si pensa che colf e badanti possono contare anche sull’esistenza di specifici CCNL che regolano lo svolgimento del loro rapporto di lavoro, del loro orario lavorativo, della retribuzione e di eventuali dimissioni. 

Il caregiver, invece, rimane una figura all’interno del nucleo familiare che autogestisce tutto il suo carico assistenziale.  

Caregiver familiare: come fare domanda 

In Italia non c’è ancora una legge che disciplina la figura del caregiver familiare quindi, per ora, l’unico modo per essere considerati tali è il riconoscimento della disabilità del familiare che si assiste. 

Come si può ottenere? con la certificazione medica di disabilità. I passi da seguire sono: 

  • rivolgersi al medico di base per ottenere il certificato medico introduttivo che elenca le patologie;  
  • inviare all’Inps una domanda telematica per l’accertamento della disabilità
  • partecipare alla convocazione per la visita medica di accertamento della Commissione competente dell’ASL

In base alle risultanze di quest’ultima visita, l’ASL rilascia un verbale di accoglimento, che può essere definitivo o soggetto a revisione, oppure di respingimento

Caregiver: le ultimissime news 

 

Il 16 gennaio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un Decreto relativo ai criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare

Il Governo ha stanziato 25.807.485,00 destinati alle regioni che dovranno utilizzarli per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare

Gli interventi a cui dare priorità sono quelli destinati ai caregiver  di   persone in condizione di disabilita’ gravissima e quelli relativi a   programmi di accompagnamento finalizzati al ricongiungimento del  caregiver  con  la persona assistita.

 

 

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