Può accadere che, durante la vita lavorativa, non vengano versati correttamente i contributi, e ciò può portare diverse problematiche a livello pensionistico
I contributi previdenziali sono delle somme che servono a finanziare una serie di prestazioni a sua tutela previste dalla legge, come ad esempio la malattia, la maternità e anche la pensione.
Non vengono pagati tutti dal lavoratore: una quota la paga il dipendente, mentre un’altra è a carico dell’azienda. La parte del dipendente viene trattenuta in busta paga e versata, insieme a quella dell’azienda, mensilmente dal datore di lavoro.
Alcune prestazioni sono garantite anche se l’azienda non ha versato la sua quota, ma questo non vale per la pensione. È bene quindi verificare regolarmente che i contributi siano stati trasmessi all’Inps.
In questo articolo vedremo come funziona e quali sono le tutele per il lavoratore.
Purtroppo può succedere che l’azienda per cui si lavora non abbia versato i contributi per i propri lavoratori dipendenti. In linea generale, in questi casi si applica un principio che viene definito di “automaticità delle prestazioni”.
Si tratta di una forma di tutela per il lavoratore dipendente: le prestazioni Inps sono garantite anche nel caso in cui l’azienda non abbia versato regolarmente queste somme.
Questo vale per la maggior parte delle prestazioni previdenziali, cioè malattia, infortunio, maternità e congedi parentali, NASpI, cassa integrazione, ecc. Ma attenzione: viene espressamente esclusa la pensione.
Per verificare se sono stati versati i contributi è necessario richiedere l’estratto conto contributivo, un documento che ti permette di verificare che tutti i contributi siano stati versati correttamente e per segnalare eventuali discordanze all’Inps.
L’estratto conto contributivo è infatti il documento che elenca tutti i contributi ricevuti dall’Istituto a tuo favore. Riepiloga i versamenti da lavoro, sia quelli figurativi che quelli da riscatto, suddivisi in base alla gestione alla quale il lavoratore risulta iscritto.
Consultare questo documento è molto semplice. Puoi farlo in tre modi:
Hai scaricato l’estratto conto e hai notato che manca un periodo di contribuzione: hai ancora diritto alla pensione per quel lasso di tempo?
Per rispondere a questa domanda, per prima cosa devi verificare se i contributi non versati si riferiscono a un periodo inferiore o superiore a 5 anni.
Infatti, se il mancato versamento è avvenuto negli ultimi 5 anni, ti basterà comunicarlo all’Inps e la tua pensione sarà salva. Se invece sono passati più di 5 anni, queste somme sono considerate “in prescrizione”. Non temere: anche in questo caso prenderai la pensione, ma devi informare l’Inps e seguire una procedura che ti permette di riscattare i contributi che ti erano dovuti.
In altre parole:
Se i contributi sono in prescrizione significa che l’obbligo di versarli è decaduto, quindi non si possono recuperare facilmente come nel caso in cui siano passati meno di 5 anni.
Tuttavia, non tutto è perduto: puoi informare l’Inps del fatto e, dopo che l’Istituto ha verificato una serie di informazioni, ricevere per quel periodo di tempo una rendita vitalizia.
Per ottenere queste somme devi provare una serie di elementi, che si ritrovano anche nelle buste paga, cioè:
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