Pensione di cittadinanza: tutto quello che c’è da sapere

Pensione di cittadinanza
(foto Shutterstock)

Fino al 2023, la pensione di cittadinanza era una speciale forma di sostegno al reddito per i nuclei familiari con persone anziane

La pensione di cittadinanza era l’equivalente del reddito di cittadinanza, ma destinata alle persone più anziane e ai pensionati con un reddito meno fortunato.

Si trattava di una speciale forma di sostegno al reddito familiare che prevedeva importi fino a un massimo di 7.560 € annui, oltre a un contributo per il pagamento del mutuo o dell’affitto di 1.800 €.

Dal 1° gennaio 2024, sia la pensione di cittadinanza che il reddito di cittadinanza non esistono più, e sono sostituiti dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto per la formazione e il lavoro.

Cos’è la pensione di cittadinanza

Ma che cos’è la pensione di cittadinanza? In realtà, la domanda giusta sarebbe “che cos’era la pensione di cittadinanza”, dato che questo sussidio non esiste più.

In ogni caso, era il reddito di cittadinanza per i pensionati. Per tutti gli over 67 con un ISEE inferiore a una determinata soglia (9.360 €) era infatti prevista un’integrazione dell’assegno pensionistico.

Questa misura era stata introdotta dalla stessa norma che aveva inaugurato il reddito di cittadinanza, di cui condivideva le medesime finalità: assicurare un’integrazione reddituale ai nuclei familiari più svantaggiati.

Che fine farà la pensione di cittadinanza nel 2024

Se sei alla ricerca delle ultime sulla pensione di cittadinanza del 2024, devi sapere che questo sussidio non è più disponibile a partire dal 1° gennaio 2024. Al suo posto è previsto l’Assegno di inclusione, che è rivolto anche i nuclei con persone con almeno 60 anni di età.

Pensione di cittadinanza: i requisiti

Anche se dal 2024 non esiste più, in questo paragrafo ricapitoliamo i requisiti per la pensione di cittadinanza.

Questa particolare forma di sostegno al reddito familiare poteva essere richiesta da tutte le persone che soddisfacevano, contemporaneamente, i seguenti requisiti relativi alla situazione soggettiva, alle condizioni di reddito e alla situazione familiare.

Situazione soggettiva

Potevano richiederla tutti i cittadini italiani e comunitari, oppure gli extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno per lungo periodo o titolari di protezione internazionale.

Era necessario che la persona richiedente fosse residente da almeno 10 anni nel territorio dello Stato italiano, di cui almeno 2 anni in maniera continuativa alla data di presentazione della domanda.

Inoltre, tutti i componenti del nucleo familiare dovevano avere un’età dai 67 anni in su, oppure la persona richiedente doveva essere over 67 e convivere con una persona con disabilità grave o non autosufficiente.

Situazione reddituale

Per poter ottenere questo strumento bisognava rispettare il seguente limite dell’ISEE e le seguenti condizioni:

  • valore ISEE inferiore a 9.360,00 €;
  • patrimonio immobiliare inferiore a 30.000,00 €, esclusa l’abitazione;
  • patrimonio mobiliare non superiore a 6.000,00 € per le persone sole, con aumenti progressivi per ciascun componente familiare e per persone con disabilità;
  • reddito familiare inferiore a 7.560,00 € per le persone sole, elevato a 9.360,00 € nel caso in cui il nucleo vivesse in affitto, tutto in relazione alla scala di equivalenza, ossia al numero dei componenti familiari.

Situazione familiare

Inoltre, uno o più componenti del nucleo familiare non dovevano essere proprietari di:

  • auto immatricolate la prima volta nei 6 mesi precedenti alla presentazione della domanda;
  • veicoli di cilindrata superiore a 1600 cc, immatricolate nei due anni precedenti la domanda;
  • motocicli superiori a 250 cc nei due anni antecedenti la richiesta;
  • piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto.

Non potevano, invece, fare domanda:

  • i disoccupati che si erano dimessi volontariamente nei 12 mesi antecedenti la data della presentazione della domanda, tranne nel caso di dimissioni per giusta causa;
  • i detenuti;
  • chi aveva una condanna in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta;
  • le persone ricoverate in istituti di cura di lunga degenza a carico dell’Amministrazione Pubblica.

A quanto ammonta la pensione di cittadinanza

L’importo della pensione di cittadinanza, quando era attiva, si sviluppava in due voci distinte:

  1. il contributo alla famiglia era pari a massimo 630 € per dodici mensilità, che doveva essere aumentato di 0,4 per ciascun familiare oltre al primo;
  2. il contributo al mutuo o alla locazione era pari a una massimo di 150 € per dodici mensilità, previa dimostrazione della sussistenza del mutuo o del contratto di affitto registrato.

Il beneficio veniva pagato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica, la Carta Pensione di Cittadinanza

L’importo doveva essere speso entro il mese successivo a quello di erogazione, pena la decurtazione nella mensilità successiva.

Pensione di cittadinanza quanto dura

Ma quanto dura la pensione di cittadinanza?

Come abbiamo detto, questo beneficio adesso non esiste più. Quando era ancora possibile richiederlo, durava massimo 18 mesi.

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