Domicilio digitale: cos’è e a cosa serve

Domicilio digitale
(foto Shutterstock)

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In un’epoca dove ogni cosa si sta digitalizzando, è importante cercare di stare al passo coi tempi. Per semplificare le comunicazioni delle varie piattaforme web anche istituzionali e i cittadini è stato introdotto il concetto di “Domicilio Digitale”: una sorta di cassetto, in cui verranno inviate tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione. Essendo comunicazioni con valore legale, però, non è sufficiente indicare una semplice e-mail, ma è richiesto un indirizzo di posta elettronica certificata, cioè la PEC. Una volta indicata una PEC, quando necessario, la potrai gestire o aggiornare in completa autonomia.

Domicilio digitale cos’è

Dal luglio del 2023 è ufficialmente entrato in funzione il nuovo domicilio digitale, un importante passo avanti verso la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione concretizzatosi dopo varie riforme per agevolare i rapporti tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. 

Per attivare il domicilio digitale del cittadino ti basterà iscriverti sul sito domiciliodigitale.gov.it accedendo con SPID o Carta nazionale dei servizi.

Quindi, che cos’è il domicilio digitale? Come intuibile dal nome, si tratta di uno spazio digitale in cui poter ricevere tutte le comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione o dai privati. L’INAD (Indice Nazionale dei Domicili Digitali) raccoglie e conserva tutti i domicili digitali dei cittadini iscritti.

L’iscrizione nel registro permette quindi ai cittadini di ricevere comunicazioni direttamente all’indirizzo PEC indicato. La “consegna digitale” equivale a tutti gli effetti alla ricevuta di consegna di una raccomandata e pertanto ha effetto legale. 

Se ci si dovesse chiedere cosa si intende per domicilio digitale, quindi, la risposta sarebbe presto detta: un indirizzo PEC personale in cui sono convogliate le comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione.

A cosa serve il domicilio digitale

L’iscrizione all’INAD, cioè all’Indice Nazionale dei Domicili Digitali, e l’indicazione dell’indirizzo di posta certificata ti consentono di ricevere tutte le comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione con valore legale di avvenuta consegna e senza costi di notifica. In questo modo puoi evitare di recarti presso gli uffici postali e risparmiare tempo e denaro.

Il domicilio digitale è obbligatorio? 

No, il domicilio digitale non è obbligatorio. Se non ne hai uno non ti preoccupare, continuerai a ricevere le comunicazioni e le notifiche via posta presso la tua residenza, con il “vecchio” metodo delle raccomandate via posta. Il domicilio digitale non è quindi obbligatorio, ma solo un modo per snellire i tempi delle comunicazioni.

Se iscritti all’INAD, le pubbliche amministrazioni avranno l’obbligo di usare questo canale rispetto a quello tradizionale di invio via posta.

Domicilio digitale come attivarlo 

Per poter procedere con l’attivazione domicilio digitale devi avere una PEC, ossia un indirizzo di posta elettronica certificata. La semplice e-mail non sarà infatti sufficiente, in quanto l’abilitazione di un indirizzo di posta elettronica certificata richiede l’accertamento della tua identità, obbligo non previsto invece per le tradizionali caselle di posta.

Una volta ottenuta l’attivazione dell’indirizzo PEC ti basterà visitare il sito domiciliodigitale.gov.it, accedere con SPID o CNS (carta nazionale dei servizi) e iscrivere il tuo indirizzo PEC: un’operazione che richiederà pochissimi minuti. L’iscrizione è gratuita ed è revocabile e cancellabile in qualsiasi momento.

Come avviene la verifica del domicilio digitale

Come espressamente specificato nel sito riguardante il domicilio digitale, non è possibile effettuare la verifica o attivazione di un indirizzo PEC tramite la piattaforma INAD. Gli indirizzi di posta elettronica certificata vanno attivati presso un gestore PEC autorizzato.

Per quanto riguarda la verifica del domicilio digitale in sé, invece, non ci sarà bisogno di ulteriori azioni, tenendo conto che appunto la PEC soddisfa già criteri di sicurezza e autenticità dei dati ben maggiori rispetto alle e-mail comunemente usate.

Domicilio digitale: può essere utilizzato dalle aziende?

Sì, anche enti diversi dalle pubbliche amministrazioni, come le aziende private, possono utilizzare il domicilio digitale dei cittadini per inviare comunicazioni. Documenti come contestazioni disciplinari, licenziamenti oppure lettere di trasferimento potranno tranquillamente essere inviate al domicilio digitale, con valore legale.

Andranno tuttavia tenuti a mente due aspetti:

  • L’iscrizione all’INAD non è obbligatoria.
  • L’eventuale iscrizione non obbliga le aziende a utilizzare questo canale per le loro comunicazioni (al contrario delle pubbliche amministrazioni).

 

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