Come funzionano le visite fiscali, quali sono gli orari da rispettare e cosa succede se non sei in casa quando arriva un controllo
Capita di ammalarsi e di dover restare a casa dal lavoro perché non si è abbastanza in forze per continuare a lavorare.
In questi casi parliamo di malattia comune, che non deve essere confusa con quella professionale, che è lenta e progressiva, causata dal lavoro e venire sviluppata anche a fine della carriera lavorativa.
Che si tratti di un’influenza, di una gamba rotta o di qualsiasi altra condizione che ti impedisce di svolgere il tuo lavoro, ricordati di contattare subito il tuo medico così che rilasci il certificato da trasmettere poi al datore di lavoro. A partire da quel momento, sei ufficialmente “in malattia”.
Uno degli aspetti che preoccupano di più i dipendenti in malattia sono le visite fiscali Inps e l’obbligo di farsi trovare a casa, o comunque al domicilio dichiarato al datore di lavoro. Quando siamo a casa in malattia, infatti, possono arrivare dei controlli da parte dei medici Inps che verificano le nostre dichiarazioni.
Per questo motivo è fondamentale capire in quali giorni e in quali orari hai l’obbligo di farti trovare al domicilio comunicato all’azienda. Scopriamo insieme tutte le regole da rispettare.
Per rispondere correttamente alla domanda è necessario fare chiarezza: chi è in malattia non è obbligato a rimanere tutto il tempo a casa.
Se ti trovi in questa situazione hai due obblighi:
È dunque un falso mito che, in caso di malattia, esista un generale obbligo di rimanere a casa. Quello che devi fare per forza è essere a casa in caso di visite di controllo malattia.
L’obbligo però non è valido 24 ore su 24: esistono delle fasce orarie stabilite dall’INPS, le cosiddette “fasce di reperibilità”, cioè degli orari durante i quali possono avvenire dei controlli malattia e perciò il lavoratore deve farsi trovare nel domicilio dichiarato all’INPS.
Fuori da queste fasce hai la libertà di fare quello che vuoi, con i limiti che abbiamo visto in precedenza: non aggravare la malattia e non ritardare la guarigione.
L’orario visita fiscale non è fisso, ma avviene all’interno di una fascia oraria. Questo significa che i medici Inps possono presentarsi all’interno di questa fascia di orari per una visita medico fiscale:
Abbiamo detto che non ci sono giornate escluse, quindi la visita fiscale può arrivare anche sabato e domenica.
Chi ha un lavoro da dipendente nel settore privato, deve rispettare gli orari visti nel paragrafo precedente. I medici Inps possono presentarsi al domicilio tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, sabati e domeniche incluse.
A partire da dicembre 2023, gli orari visita fiscale statali sono gli stessi di quelli previsti per i lavoratori privati.
La nuova disciplina, che equipara i dipendenti pubblici a quelli privati, è intervenuta in seguito a un’importante sentenza del Tar Lazio che ha annullato il precedente decreto ministeriale che prevedeva un orario più esteso di reperibilità per i dipendenti pubblici, quindi anche gli orari visita fiscale per i docenti.
Quindi, l’orario da rispettare per i dipendenti pubblici è oggi il seguente:
Se ti ammali devi avvisare tempestivamente il tuo medico e farti fare il certificato di malattia telematico e poi trasmetterlo al datore di lavoro. Non è necessario inviargli la copia, ma solo il numero di protocollo. Sarà poi il datore di lavoro a comunicare all’Inps che sei in malattia.
Sì, l’orario visita medico fiscale non cambia se il giorno è sabato o domenica o addirittura un giorno festivo. Non c’è alcuna correlazione tra orario/settimana lavorativa e orario e giorni della visita medico fiscale.
La legge non prevede alcuna eccezione: il dipendente in malattia deve farsi trovare a casa tutti i giorni, anche sabato e domenica e in quelli festivi.
L’INPS prevede comunque dei casi di esonero dall’obbligo delle visite fiscali. Sono casi specifici, come quando il lavoratore è affetto da una patologia oncologica e sta svolgendo una terapia salvavita, oppure quando la lesione è una conseguenza diretta di un infortunio o di una malattia professionale.
Nel caso in cui tu sia assente alla visita fiscale a domicilio, per prima cosa vieni invitato ad andare a fare la visita presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS in una data specifica e il tuo datore di lavoro viene avvisato che non eri in casa.
Se sei assente e non fornisci alcuna giustificazione (ad esempio la necessità di sottoporti a una visita medica urgente o ad accertamenti specialistici che non potevi compiere in un altro momento) ci sono delle conseguenze:
Non è tutto: le sanzioni vengono applicate anche nel caso in cui tu sia a casa ma non sia collaborativo o ostacoli con il tuo comportamento lo svolgimento della visita fiscale.
La legge prevede che il lavoratore possa difendersi sostenendo che l’assenza è dovuta a un “giustificato motivo”. La norma, tuttavia, non elenca i vari casi. Secondo la giurisprudenza, sussiste un giustificato motivo solo se l’evento che ha causato l’assenza è imprevedibile e costringe il dipendente a non poter restare presso il domicilio dichiarato.
Un esempio? Durante la malattia, devo andare a fare una visita specialistica urgente che rientra nel mio percorso di cura.
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