Il welfare contrattuale è quel welfare aziendale previsto dai contratti collettivi nazionali del lavoro: vediamo come funziona e chi ne ha diritto
Il welfare contrattuale è una strategia messa in atto dai contratti collettivi volta a migliorare la qualità della vita dei dipendenti attraverso l’offerta di benefici e servizi aggiuntivi alla retribuzione.
Questi benefici non sono legati direttamente a obiettivi di produttività, ma mirano a supportare i dipendenti in vari aspetti della loro vita, come salute, istruzione, famiglia e benessere generale.
Negli ultimi anni, il welfare contrattuale ha visto una significativa evoluzione, diventando un elemento chiave delle politiche retributive aziendali.
Il welfare contrattuale permette di ampliare il pacchetto retributivo del dipendente con beni e servizi esenti da imposte. Tra questi benefici possono rientrare l’assistenza sanitaria integrativa, abbonamenti ai trasporti, borse di studio, asili nido, previdenza complementare e buoni acquisto, in base alle decisioni dell’azienda.
Un aspetto importante del welfare contrattuale è che questi benefici sono previsti dai contratti collettivi e sono destinati a tutti i dipendenti, indipendentemente dal raggiungimento di specifici obiettivi di produttività.
I benefici offerti attraverso il welfare contrattuale possono avere un impatto significativo sulla vita dei dipendenti. Migliorando il benessere generale, si contribuisce a creare un ambiente di lavoro più positivo e produttivo.
Ad esempio, le assicurazioni sanitarie possono alleviare le preoccupazioni finanziarie legate alla salute, mentre i contributi per l’istruzione possono rendere l’educazione più accessibile ai figli dei dipendenti. I buoni acquisto e i servizi di trasporto possono ridurre le spese quotidiane, migliorando il potere d’acquisto e la qualità della vita.
Il welfare aziendale metalmeccanici è stato il primo a essere introdotto. Dal 2016, infatti, il CCNL metalmeccanici prevede con l’obbligo per le aziende di mettere a disposizione dei dipendenti un paniere di flexible benefit del valore di 200 euro annui.
Questo importo è stato confermato nel rinnovo del contratto del 2021, sottolineando l’importanza di fornire strumenti di welfare continuativi ai lavoratori del settore.
Il CCNL Orafi, Argentieri e Gioiellieri, rinnovato nel 2021, prevede l’erogazione di 200 euro annui di welfare contrattuale per ogni dipendente.
Questo dimostra come anche settori con caratteristiche e dimensioni diverse riconoscano l’importanza del welfare contrattuale per migliorare la qualità della vita dei propri lavoratori.
Il CCNL delle assicurazioni di ANIA è tra i più generosi in termini di welfare aziendale, con importi che variano dai 700 ai 1.000 euro annui per dipendente, in base al livello contrattuale.
Questo settore, caratterizzato da elevata professionalità e specializzazione, utilizza il welfare contrattuale per attrarre e trattenere talenti, migliorando il benessere dei propri dipendenti.
In assenza di accordi di secondo livello per l’erogazione di premi di risultato, il CCNL FIPE prevede l’assegnazione di un valore di 140 euro destinabile a strumenti di welfare aziendale.
Questo è un esempio di come il welfare contrattuale possa essere utilizzato per compensare la mancanza di altre forme di incentivi economici, migliorando comunque la qualità della vita dei lavoratori del settore.
Leggi anche: