Quali sono i nuovi obblighi del datore di lavoro in materia di trasparenza nei rapporti di lavoro a chiamata
Il nuovo Decreto Trasparenza introduce importanti novità in merito all’informazione e alla chiarezza degli elementi essenziali e costitutivi del rapporto di lavoro.
Questi cambiamenti investono tutte le aziende e tutti i lavoratori, e dunque i contratti di lavoro intermittente non fanno eccezione.
L’articolo 1 prevede che le disposizioni contenute all’interno del testo di legge si applichino a molteplici tipologie di rapporti di lavoro, primi fra tutti quello subordinato e quello parasubordinato.
Il Decreto segue poi alla lettera c) includendo espressamente anche i rapporti di lavoro a chiamata.
Quali sono invece quelli che non rientrano negli obblighi indicati dal nuovo decreto?
Le esclusioni più rilevanti sono relative ai rapporti di lavoro autonomo puro e ai rapporti di agenzia e rappresentanza commerciale.
Dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore, saranno apportate delle modifiche alle disposizioni contenute nel Codice dei contratti per quanto riguarda la forma e il contenuto del contratto a chiamata.
Sarà quindi obbligatorio inserire il contenuto minimo del contratto, dal quale dovranno necessariamente risultare i seguenti elementi:
Il testo di legge spiega che per «organizzazione del lavoro» si intende il modo con cui il datore gestisce l’orario di lavoro e la sua ripartizione, alla luce dell’organizzazione aziendale.
Questa può essere «imprevedibile» quando non è stabilito un orario normale di lavoro programmato, il che è molto frequente per i lavoratori intermittenti.
In questi casi, sono 3 gli elementi fondamentali che bisogna presentare per iscritto, in formato cartaceo oppure elettronico, al lavoratore:
Il lavoratore potrà finalmente conoscere in modo dettagliato tutti gli elementi essenziali inerenti al suo rapporto di lavoro.
In particolar modo, potrà monitorare il trattamento economico e normativo che gli spetta e la struttura dell’orario di lavoro. Sono elementi molto importanti per il rispetto dei diritti fondamentali del lavoratore.
Basti pensare che rimane l’obbligo di comunicazione anche nel momento in cui ci siano modifiche o variazioni al rapporto di lavoro.
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